ROMA – Ad oltre 50 giorni dalle elezioni il Pd riconosce la decisione del M5S espressa da Luigi Di Maio di chiudere il confronto per una possibile intesa con la Lega, ed il centrodestra ma “al tempo stesso non nascondiamo le differenze tra noi, è giusto dirlo per serietà e responsabilità“. Con queste le parole il segretario reggente Dem, Maurizio Martina, ha commentato con i giornalisti il secondo giro di consultazioni con il presidente della Camera Roberto Fico che ha incontrato oggi nuovamente sia il Pd sia il M5S per capire e valutare se entrambi i due partiti sono disponibili all’apertura al dialogo. In caso di risposta positiva, Fico salirà al Quirinale e chiederà al presidente della Repubblica Sergio Mattarella più tempo per tentare la stretta verso la formazione del nuovo governo.
le dichiarazioni del Gruppo PD dopo le consultazioni con il Presidente della Camera Roberto Fico
Mentre Luigi Di Maio auspica che si possa arrivare a un accordo, nel Pd convivono due visioni contrapposte: da un lato Maurizio Martina e l’ala “governista”, convinti che un accordo vada cercato fino in fondo, dall’altro i “renziani” che ribadiscono il loro secco “no”. Preferisce restare in silenzio Matteo Renzi che proprio ieri, in piazza della Signoria a Firenze, ha improvvisato un “sondaggio” tra la gente e ha risposto con un “ricevuto” ai molti “no” arrivati sull’intesa per il governo con i pentastellati.
le dichiarazioni del Gruppo M5S dopo le consultazioni con il Presidente della Camera Roberto Fico
Il mandato di Roberto Fico resta in salita tra divisioni all’interno del Pd, veti del M5s e scintille nel centrodestra. Non sarà sicuramente più semplice il ruolo di Sergio Mattarella il quale, dopo aver ascoltato l’esito delle consultazioni, dovrà prendere una decisione. L’alternativa consiste se dare più tempo a Pd e M5s per trovare un accordo o dichiarare chiusi gli spazi per un’intesa, come avvenuto dopo il mandato esplorativo della presidente del Senato Elisabetta Casellati.
Nuovo attacco di Berlusconi ai Cinque Stelle
Tutti i partiti giocano sul “fattore tempo”, che Mattarella deciderà se concedere o meno : il Pd in attesa della conta in direzione che si terrà il 3 maggio, ed il M5s che per bocca di Maio ha dichiarato che “chiederemo ai nostri iscritti sulla piattaforma Rousseau cosa ne pensano” sperando in cuor proprio di raggiungere l’accordo. Sul fronte del centrodestra Matteo Salvini attende le elezioni Regionali in Friuli-Venezia-Giulia da utilizzare come una una nuova prova di forza della Lega mentre Silvio Berlusconi, dopo i risultati delle regionali in Molise è sempre più convinto dell’ineluttabilità della coalizione di centrodestra e della rottura con i pentastellati.
Intervenendo a un comizio in Friuli, il presidente di Forza Italia ha lanciato un nuovo affondo ai 5Stelle: “L’altro giorno ho chiesto a delle persone come si sentissero di fronte al M5s. Uno mi guarda negli occhi e mi dice ‘credo che ci sentiamo come gli ebrei al primo apparire della figura di Hitler'”. Dal fronte grillino Di Maio non ha replicato, mentre è intervenuto Matteo Salvini: “Meglio tacere e rispettare il voto degli italiani“, ha detto il leader della Lega, “invece di dire sciocchezze. Io voglio dare un governo all’Italia, sono stufo di insulti, capricci e litigi“.