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24 Novembre 2024 10:13

Continua la “tele-bufala” di Michele Mazzarano (Pd) che cerca di contraddire “Striscia la Notizia”

Una cosa è certa: il programma STRISCIA LA NOTIZIA racconta sempre verità, verificate, documentate, dalle quali cui molto spesso vengono avviate inchieste dell' Autorità Giudiziaria che portano ad arresti e condanne. Non passano il loro tempo come certi giornalisti a caccia di fotocopie e pendrive , da spacciare per notizie...

ROMA – Quando c’è di mezzo Michele Mazzarano, consigliere regionale del Pd in Puglia, ci sono sempre magistrati e forze dell’ ordine. Questa più che una una certezza, è un dato di fatto. Come altresì una certezza è che, quando c’è di mezzo Mazzarano c’è sempre il “voto di scambio“, anche perchè sarebbe arduo e difficile rintracciare un voto d’opinione sulla sua persona.

Un altra circostanza da valutare sono i “collegamenti” (o meglio i fiancheggiamenti) di qualche disinformatore a gettone, sempre pronto e disponibile a falsificare la realtà dei fatti pur di trarne dei vantaggi personali, notoriamente “vicino” al sindacato dei giornalisti pugliesi, e che da anni si nasconde e sfugge alle sue responsabilità deontologiche dopo essere stato sul libro paga di Girolamo Archinà, il grande “corruttore” dell ILVA di Taranto sotto la gestione del Gruppo Riva.

 

 

Mazzarano teme di parlare conStriscia la Notizia“, preferendo parlare con un quotidiano pugliese, e lo ha fatto con il giornalista-sindacalista Mimmo Mazza che spesso e volentieri si illude di potersi sostituire alla magistratura ed alle forze dell’ordine arrivando a conclusioni prive di fondamento giuridico e quindi di veridicità, come i Tribunali hanno infatti già acclarato più volte. I fatti documentati da Striscia la Notizia in realtà, contrariamente a quanto scrive la Gazzetta del Mezzogiorno, sono molto chiari ed incontrovertibili.

E’ ben noto a tutte le persone intelligenti ed informate, che il programma di Antonio Ricci, Striscia la Notizia non ha certo bisogno di un “politicante” della provincia tarantina come Mazzarano per aumentare il proprio “share” ( cioè ascolto n.d.r.) , come sostiene pretestuosamente l’articolo “partigiano” in questione, mentre è la Gazzetta del Mezzogiorno che ha seri problemi di credibilità giornalistica ormai pressochè inesistente e di sopravvivenza editoriale a seguito della ben nota emorragia continua di copie vendute del giornale in edicola, che sono in caduta libera (nel 2017 – 10%).

 

 

Striscia la Notizia non imbastisce alcun processo mediatico ma in realtà si limita da sempre a smascherare i malfattori e non ha mai perso un processo in aula di un Tribunale e tantomeno mai pagato qualcuno per ritirare una querela, come invece accade spesso quando sul quotidiano pugliese appaiono diffamazioni a firma dei soliti “noti”. Quello che la Gazzetta del Mezzogiorno non scrive è che Mazzarano in un recente passato si è salvato da ben due processi penali solo e soltanto grazie all’intervenuta prescrizione, dopo essersi stracciato a lungo le vesti sostenendo di essere una “vittima” ed auspicando che “un giudice possa fare piena luce sulla verità dei fatti” . C0me mai allora il “politicante” Michele Mazzarano non ha rinunciato alla prescrizione, affrontando il rischio del processo, da cui qualora riconosciuto innocente sarebbe uscito a testa alta ?

Qualcuno dovrebbe spiegare al giornalista locale, evidentemente poco informato in materia di procedura (circostanza che non ci meraviglia), è che una citazione (civile) può essere notificata anche senza essere iscritta a ruolo. L’ iscrizione infatti comporta un costo ed ostacolerebbe in una fase iniziale un possibile tentativo conciliatorio fra le parti. La cosa che stupisce è che nell’articolo di puro stampo “difensivo” , che viola ogni norma deontologica, appoggiando le strampalate tesi indifendibili di Mazzarano, non si legge un solo commento sulle sue dichiarazioni registrate e mandate in onda da Striscia la Notizia.

Mazzarano nelle sue conversazioni con Pinuccio inviato barese di Striscia,  sostiene che quando avvenivano gli incontri nel suo studio con Emilio Pastore,  nell’altra stanza c’erano i Carabinieri. Niente di più falso come smentito ufficialmente dal Comandante Regionale della Puglia dell’ Arma dei Carabinieri Gen. Gianni Cataldo contattato dal Corriere del Giorno, e da  noi correttamente riportato sin dal primo momento.

I Carabinieri infatti, si sono attivati solo e soltanto su disposizione del Gen. Cataldo, dopo che costui ha appreso della notizia televisiva (che conteneva un ipotesi di reato) a seguito del primo servizio sulla vicenda, mandato in onda da Canale 5 una settimana fa,  dichiarandoci che i “Carabinieri  non erano, e non sono mai stati  dietro la porta” contrariamente a quanto sostenuto contrariamente al vero,  dal Mazzarano nel suo patetico tentativo di bluff con Pinuccio, il simpatico inviato di Striscia la Notizia.

Ma tutto questo sulla Gazzetta del Mezzogiorno, non lo raccontano. Chissà come mai …Sarà forse perchè anche il giornalista Mazza in passato si è salvato anche lui da una condanna per brogli elettorali, solo e soltanto grazie all’intervenuta prescrizione in appello ? A proposito, come mai se Mazzarano si sente diffamato, non procede anche contro Striscia la Notizia ? Forse perchè in tal caso dovrebbe affrontare un processo a Milano dove la “compagnia di giro” dei furbetti di campagna non può contare su alcun appoggio o collegamento in Procura e Tribunale ?

Una cosa è certa: il programma Striscia la Notizia racconta sempre verità, verificate, documentate, da cui spesso vengono avviate inchieste dell’ Autorità Giudiziaria che portano ad arresti e condanne. Non fanno i pennivendoli a caccia di fotocopie e pendrive , spacciate per notizie, citando magistrati ed avvocati compiacenti desiderosi di apparire sulla carta stampata.

 

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