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22 Novembre 2024 05:09

Continuano le follie di Palazzo Chigi. Vietate le visite agli amici: “Non sono affetti stabili”

I chiarimenti della Presidenza del Consiglio sul 4 maggio. Ecco l'elenco delle persone legate "da una solida relazione". Sulla mobilità tra regioni, può rientrare chi è rimasto bloccato fuori. Le regole per lo sport

ROMA – Palazzo Chigi alla fine spiega chi sono le persone che si potrà incontrare da lunedì: “legate da un solido legame affettivo” . Ovviamente i familiari, consanguineri e acquisiti, ma anche fidanzati compagni, conviventi. E così il premier Giuseppe Conte “salva” la propria situazione familiare e legittima i suoi incontri con la sua compagna Olivia Paladino, pur essendo ancora sposato legalmente con sua moglie !

Ecco la lista pubblicata sul sito del governo: i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge).

DPCM-3MAGGIO2020

Palazzo Chigi dà l’indicazione nelle risposte alle FAQ cioè le domande frequenti del senso delle visite che sarà possibile fare: sempre limitate al massimo, non un avanti e indietro tra case di familiari, parenti e affini ma incontri dettati da necessità e sempre protetti. Quindi per capire meglio: due fidanzati rimasti lontani o la nonna che non vedete da due mesi e che ha bisogno di un po’ di conforto o di aver portato qualcosa a casa . Restano esclusi gli amici che “non rientrano tra gli stabili legami affettivi” che giustificano gli spostamenti, precisano dalla comunicazione sempre più confusa e meno chiara del Governo.

Nel testo del Governo vengono precisati i vincoli di parentela ma rimane un margine di interpretazione per quanto riguarda gli “stabili legami affettivi“: fonti governative interpellate al riguardo chiariscono che non si possono ritenere inclusi gli amici.

il premier Giuseppe Conte e la sua compagna Olivia Paladino

Palazzo Chigi scrive: “Sono consentiti gli spostamenti per incontrare  esclusivamente i propri congiunti, che devono considerarsi tra gli spostamenti giustificati per necessità. È comunque fortemente raccomandato limitare al massimo gli incontri con persone non conviventi, poiché questo aumenta il rischio di contagio. In occasione di questi incontri devono essere rispettati: il divieto di assembramento, il distanziamento interpersonale di almeno un metro e l’obbligo di usare le mascherine”.

Resta confermata la possibilità per chi era rimasto bloccato in un’altra città dal “lockdown” di rientrare nella propria abitazione anche se questa si trova in un’altra regione. Scrive Palazzo Chigi: “Il decreto prevede che sia in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, anche se comporta uno spostamento tra regioni diverse“.

Il Governo dà indicazioni nuove anche sulle attività motorie : cade la distanza limitata per fare attività motoria o sportiva che dovrà essere sempre individuale, ma si potrà fare soltanto con i familiari conviventi. Rimane la distanza di due metri se si fa sport e di un metro se si passeggia. Sarà consentito anche spostarsi con un mezzo per raggiungere l’area in cui si vuole fare sport.

Nel nuovo Dpcm è scomparso il divieto esplicito a spostarsi nelle residenze di vacanza che era contenuto nel provvedimento che scade alla mezzanotte di domenica. Scaduta anche la specifica ordinanza del Ministero della Salute che lo scorso 20 marzo aveva vietato esplicitamente il trasferimento nei giorni festivi e prefestivi, in quelli immediatamente precedenti e successivi. E intanto fonti di governo precisano contrariamente ad ogni logica che “il principio cardine dal 4 maggio resta che gli spostamenti si fanno per motivi di salute, lavoro o necessità. Lo spostamento alla seconda casa non è una necessità“.

Resta confermata la possibilità per chi è rimasto bloccato in un’altra città dal “lockdown” di rientrare a casa anche se questa si trova in un’altra regione. Scrive Palazzo Chigi: “Il decreto prevede che sia in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, anche se comporta uno spostamento tra regioni diverse“.

Rimane un dubbio relativo al modulo di autocertificazione  che dovrebbe avere valore ancora per breve, in quanto tra due settimane non dovrebbe essere più necessario giustificare gli spostamenti. Ma ll’idea di apportare delle semplici correzioni a penna all’ultima versione del modulo attualmente presente sul sito del Ministero dell’Interno comporta non poche complicazioni.

Cambiano i confini in cui sono consentiti alcuni spostamenti , non ci sono parti del modulo in cui è previsto l’incontro con i congiunti e quindi andrebbe ripristinata la parte che esisteva nei primi moduli, del rientro alla propria residenza. Sarebbe molto più semplice predisporre una nuova versione del modulo di autocertificazione. Ma con le “follie” di Palazzo Chigi nulla è ormai da escludere.

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