Monica Rossana Bellini la commercialista della famiglia Panzeri, è stata arrestata dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano e dall’aliquota di polizia giudiziaria delle Fiamme Gialle, su esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dai magistrati belgi nell’inchiesta sul Qatargate, che aveva portato all’arresto tra gli altri dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri. Il Gip del Tribunale di di Milano Roberto Arnaldi nel pomeriggio ha convalidato l’arresto e disposto i domiciliari per la commercialista Bellini che risponde delle accuse di “associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio“.
La Bellini titolare dello studio di commercialista in via Martiri di Belfiore 7 a Opera, ha un curriculum da cui risultano moltissimi incarichi come revisore dei conti in società a partecipazione pubblica e in diversi comuni dell’hinterland: da Milanosport ad Atm e Sogemi, passando per i comuni di Pieve Emanuele, Buccinasco, Peschiera Borromeo. Bellini risulta sindaco effettivo in alcune società che fanno riferimento all’Eni: Eni Angola spa ed Eni Fuel spa. Ha anche un ruolo da presidente del cda di Assemi (Azienda Sociale Sud Est Milano).
La commercialista assistita dagli avvocati Liliana Crescimanna e Franca De Candia, , su richiesta sempre della magistratura di Bruxelles nelle scorse settimane era già stata perquisita dalla Guardia di Finanza coordinata dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale. “Monica Rossana Bellini – è l’accusa mossa alla commercialista contenuta nel formulario del mandato d’arresto europeo – sembra aver avuto un importante ruolo nel rientro del denaro contante proveniente dal Qatar attraverso la creazione, insieme a Silvia Panzeri, la figlia di Pier Antonio, di una rete di società che avrebbero dato al flusso di denaro un aspetto legale“.
Sempre nel formulario del mandato d’arresto europeo eseguito a carico della Bellini si legge che , la commercialista della famiglia Panzeri, “andò in Qatar con l’ex eurodeputato durante i Mondiali di calcio”, come ha messo a verbale davanti ai magistrati belgi l’ex collaboratore di Panzeri, Francesco Giorgi. Le contestazioni sono relative a movimenti finanziari effettuati attraverso una serie di strutture societarie a lei riconducibili. Tra queste società al centro di questo filone di indagine c’è soprattutto la Equality Consultancy srl fondata nel dicembre 2018 e che aveva come soci di maggioranza il padre e il fratello di Francesco Giorgi, ex collaboratore dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri, anche lui arrestato dal giudice belga Michel Claise. Mentre la commercialista Monica Rossana Bellini , 55 anni, consulente della famiglia Panzeri, deteneva una quota di minoranza. La società era stata formalmente creata per “sviluppare rapporti tra ong, imprese e controparti nei Paesi terzi”.
Basandosi sugli atti dell’indagine belga nello stesso periodo sarebbe stata costituita un’altra società simile in Estonia sempre dalla Bellini insieme alla famiglia Giorgi. Per la magistratura di Bruxelles, come già emerso nel corso dell’indagine , Bellini si sarebbe occupata della “consulenza gestionale e finanziaria” di Panzeri e della moglie, mettendo in atto, sarebbe questo il sospetto agli atti, “operazioni di riciclaggio” attraverso alcune società.
La Procura di Milano chiederà all’aliquota di polizia giudiziaria della Gdf di compendiare nei prossimi giorni in un’annotazione tutte le risultanze investigative finora acquisite sulla base delle attività delegate dalla magistratura belga che indaga sullo scandalo Qatargate. Sulla base del resoconto dei finanzieri – da quanto appreso – non si esclude l’apertura di un fascicolo autonomo a Milano. La svolta potrebbe arrivare dall’arresto della commercialista Monica Rossana Bellini ‘ideatrice’ – secondo l’ipotesi investigativa del giudice istruttore di Bruxelles Michel Claise – della rete di società su cui la famiglia Panzeri e l’ex assistente parlamentare Francesco Giorgi avrebbero fatto transitare le somme provento della corruzione del Paese del Golfo e del Marocco.
Un elemento che potrebbe delineare profili di riciclaggio differenti da quelli contestati in Belgio. Nel frattempo la prossima settimana è previsto un incontro a Milano tra gli investigatori di Bruxelles con i colleghi italiani per fare un punto sull’inchiesta che sta scuotendo l’Europarlamento e anche per effettuare le copie forensi dei dispositivi informatici sequestrati agli indagati italiani lo scorso dicembre nell’ambito dell’ordine di investigazione europeo. Dal Nazareno quartier generale del PD tutto tace …