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22 Dicembre 2024 17:30

Coronavirus, salgono a 6 le vittime, 229 i contagiati

Sette regioni coinvolte, 27 milioni di italiani. Morto nella notte un 84enne a Bergamo e questa mattina un 88enne di Caselle Landi ed una paziente oncologica a Brescia, tutti avevano patologie pregresse. A Vo' individuato un uomo che potrebbe essere collegamento con Codogno. Domani Oms e Ecdc in missione congiunta in Italia

ROMA – Adesso che il coronavirus è arrivato anche in Italia e ha mietuto le prime vittime, il Covid-19 fa davvero paura agli italiani. Soltanto una settimana fa, quando l’incubo del cosiddetto virus cinese sembrava essere “soltanto” una minaccia lontana, la popolazione plaudeva ai provvedimenti e all’operato del Governo nostrano, che dispose lo stato di emergenza sanitario e bloccò il traffico aereo con la Cina.

Qualcosa, però, nei sistemi di controlli deve non aver funzionato, visto che il coronavirus è arrivato in Pianura Padana, in provincia di Padova e di Lodi, gettando molto nel panico. La situazione è seria, ma la calma e la serenità devono essere le stelle polari per non farsi prendere da una psicosi controproducente.

Però c’è un però. Ed è un guaio aggiuntivo per il governo. Già, perché se soltanto sette giorni fa il 70% del campione intervistato da un sondaggio di Euromedia Research si diceva soddisfatto della reazione dello Stato italiano, oggi la fiducia nel Governo è crollata di 20 punti percentuali.

Alessandra Ghisleri

Lo ha reso noto Alessandra Ghisleri, direttrice dell’istituto demoscopico Euromedia Research, in occasione della propria partecipazione in collegamento video con la trasmissione “L’aria che tira” su La7, condotta da Myrta Merino che le ha chiesto quali siano gli umori della popolazione su come è stata gestita la l’emergenza,  ha risposto: “Ci sentiamo i malcapitati in Europa, sempre che all’estero i controlli non siano stati meno drastici…”, la Ghisleri ha aggiunto che “La paura e il timore li avevamo testati: erano al 50%, contro un 70% che plaudeva al governo. Ora i numeri si sono invertiti…”.

Ma c’è dell’altro, come racconta la nota sondaggista: “Inoltre, un dato fondamentale è anche quello della sicurezza delle proprie sanità regionali: Lombardia Veneto hanno tra i migliori servizi sanitari dello Stivale. Chi vive in regioni dove non ci sono casi, non sa se non ci siano effettivamente oppure siano stati fatti tutti i tamponi, i controlli e gli esami approfonditi come in Lombardia e Veneto, dove chiunque sia entrato in contatto con i contagiati o i sospetti contagiati, subisce un controllo a catena…”.

Uno sguardo finale è stato rivolto alla città di Milano, blindata da regione e comune: sotto la Madonnina è infatti arrivata l’ordinanza che chiude bar e pub alle 18 di sera, obbligando anche alla chiusura scuole, palestre, musei, cinema e altri luoghi di aggregazione. La Ghisleri, a tal proposito, chiosa: “A Milano c’è un controllo molto attento e come la buona informazione è cosa molto utile. Però per Milano sarà un problema: è una città che vive di locali, musei, attività commerciali quasi 24 ore su 24…”.

Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile
Nel corso della conferenza stampa quotidiana, Angelo Borrelli   capo della Protezione civilee commissario straordinario all’emergenza, ha annunciato la quinta vittima in Italia ha reso noto che “Sono 229 i contagiati e 5 i deceduti, si è aggiunto da pochissimo un decesso in Lombardia, un uomo di 88 anni di Caselle Landi.

Poco prima la notizia – smentita poi dalla regione – della morte di una paziente oncologica a Brescia. “In merito alla notizia diffusa dagli organi di stampa in relazione ad una morte agli Spedali Civili di Brescia, sentita la Direzione Sanitaria dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale, Regione Lombardia smentisce tale informazione, precisando che in tale struttura non si è verificato alcun decesso”. Lo spiega una nota della Regione stessa.

Si tratta in tutti i casi  di persone anziane con un quadro clinico generale compromesso in precedenza. È morta agli Ospedali civili di Brescia una donna di Crema che era stata trasferita ieri e risultata positiva al Coronavirus. Si tratta di una paziente oncologica e il quadro clinico era già compromesso.

Borrelli ha confermato che contagi e decessi si riferiscono sempre ai focolai già individuati e ha aggiunto: “I focolai sono ancora quelli indicati. Non ho conferma dalle strutture regionali di un collegamento tra il focolaio del Lodigiano e quello del Padovano“.

Angelo Borrelli ha quindi precisato che i casi di contagi accertati sono 172 in Lombardia (comprese le quattro vittime). Sommati ai 32 del Veneto ( compreso l’anziano deceduto), i 18 dell’Emilia Romagna (nove registrati oggi), 4 in Piemonte e 3 nel Lazio (la coppia di cinesi e il ricercatore già dimesso) si ha un totale di 229 casi confermati in Italia.

Novantanove sono le persone ricoverate con sintomi in ospedale sui 229 casi confermati,   23 dei quali sono in condizioni più serie in terapia intensiva e 91 non hanno sintomi e sono a casa in isolamento. A questi si aggiungono cinque 5 deceduti (quattro in Lombardia e uno in Veneto) ed una persona guarita, il ricercatore all’ Ospedale Spallanzani di Roma.

Con questi numeri il nostro Paese si conferma terzo al mondo per numero di contagi, subito dopo la Cina e Corea del Sud. Secondo gli esperti tale primato è da attribuire a un controllo più capillare su pazienti che presentavano sintomi di influenza. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel commentare le misure straordinarie varate dal Governo (il decreto è stato firmato ieri dal presidente Mattarella), ha ammesso che il numero dei contagi potrebbe crescere.

A chi chiedeva se è sicuro venire in Italia, Borrelli ha risposto: “In italia si è intervenuto con misure impegnative, c’è sicurezza e si può venire tranquillamente“. Nessuna previsione su quanto sarà necessario mantenere le zone di contenimento nel Lodigiano e le misure straordinarie: il  premier Conte ha infatti sottolineato: “non credo che le misure di contenimento si potranno allentare in qualche giorno“.

Da ieri su disposizione di una circolare del Ministero della Salute vengono sottoposti a tampone per la ricerca del coronavirus tutte le persone con sintomi “di malattia da sindrome simil influenzale e sindrome respiratoria acuta e casi sospetti di sindrome da coronavirus”.

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