ROMA – E’ la Lombardia la regione più colpita dal “coronavirus” in Italia, in termini di contagiati e vittime. Sulla base delle informazioni rese pubbliche dalla Protezione Civile nelle ultime ore vi sono stati altri 3 morti fra le persone contagiate, facendo cresce il totale delle vittime nella Regione lombarda a 9 decessi .
E’ deceduta anche la donna 76enne che era in rianimazione a Treviso. Le vittime in Italia salgono quindi ad 11 (9 dei quali in Lombardia e 2 nel Veneto) e si tratta prevalentemente di anziani già indeboliti da altre patologie.
Aumentano anche i contagiati in Italia che sono 322 e tra questi anche tre persone colpite dal virus in Sicilia. L’incremento dei 28 nuovi casi registrati in Lombardia portano il totale nella regione a 240. Altri 42 casi di contagio in Veneto, 26 in Emilia Romagna, 2 in Toscana, 3 nel Lazio, 3 in Piemonte, 3 in Sicilia, uno in Alto Adige, uno in Liguria.
Il dirigente del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, Gianni Rezza, al punto stampa della Protezione Civile, ha spiegato che il coronavirus circolava in Italia già diversi giorni prima che venisse fuori il cosiddetto “paziente 1“: “Ormai è un dato certo” aggiungendo che “Per fortuna al momento abbiamo dei focolai abbastanza circoscritti“. Sempre secondo Rezza, “in Italia c’è una popolazione anziana e si spiegano così i tassi di mortalità del 2-3%. Gli anziani sono più fragili, lo vediamo con l’influenza. Da quest’ultima possiamo proteggerli con il vaccino; non essendoci il vaccino per il Coronavirus c’è la mortalità. L’unica maniera per proteggerli è circoscrivere i focolai come si sta facendo”.
Significativo l’appello di Walter Ricciardi dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) in conferenza stampa a Roma: “Dobbiamo ridimensionare questo grande allarme, che è giusto, da non sottovalutare, ma la malattia va posta nei giusti termini“. E ha spiegato perché, ribadendo i numeri di questa epidemia di coronavirus: “Su 100 persone malate, 80 guariscono spontaneamente, 15 hanno problemi seri ma gestibili in ambiente sanitario, il 5% è gravissimo, di cui il 3% muore. Peraltro sapete che tutte le persone decedute avevano già delle condizioni gravi di salute“.