di Giovanna Ranieri
Una donna arriva per la prima volta nella storia repubblicana al vertice della Consulta. I giudici della Corte Costituzionale hanno eletto al vertice la giurista cattolica Marta Cartabia, 56 anni , sposata e madre di tre figli, originaria della provincia di Milano, è tra i più giovani presidenti che la Consulta abbia mai avuto. Arrivata alla Corte nominata dell’allora capo dello Stato Giorgio Napolitano, dal 2014 è stata vicepresidente, Cartabia è docente di diritto costituzionale all’Università Bicocca di Milano e vanta un profilo internazionale denso di studi e pubblicazioni.
Allieva di Valerio Onida, Marta Cartabia si laurea con lui che poi diventerà presidente della Corte costituzionale nel 1987, all’Università degli studi di Milano, discutendo una tesi sul diritto costituzionale europeo. Alla Corte costituzionale, è arrivata nel 2011, diventando la terza donna eletta dopo Fernanda Contri e Maria Rita Saulle ed è una dei giudici costituzionali più giovani della storia della Consulta. A volerla, a soli 48 anni, come dicevamo, era stato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ne apprezzava l’attività di autrice e studiosa particolarmente impegnata sulla tematica dell’integrazione dei sistemi costituzionali europei e nazionali, così come nella materia dei diritti fondamentali nella loro universalità.
Di lei ha grande stima anche l’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: i due condividono l’esperienza di giudici costituzionali per alcuni anni, in cui sono anche vicini di casa, nella foresteria della Consulta. Anni fatti anche di qualche cena insieme in un ristorante romano, “un pò come studenti fuorisede“, come racconterà poi lei stessa in un’intervista.
Ha sempre condiviso le grandi responsabilità che le sono state attribuite, con la famiglia: “Penso che questo duplice aspetto della mia vita mi aiuti a mantenere un pizzico di equilibrio“, ha dichiarato recentemente. Ed è riuscita a trovare spazio anche per i suoi tanti hobby. Ama tutte le attività all’aperto, in particolar modo jogging e trekking . Annovera una grande passione per la musica, ma non solo quella classica, che l’ha vista essere un’habitué delle prime della Scala a Milano, ma anche quella “rock”: quando corre con le cuffie nelle orecchie, la carica le arriva dalla canzoni dei Beatles .
Il sarà un mandato breve che durerà soltanto nove mesi poichè scadrà il 13 settembre del 2020, essendo stata nominata alla Consulta il 13 settembre del 2011 e l’incarico di giudice costituzionale non può durare più di nove anni. Alla Consulta è relatrice di importanti sentenze su questioni controverse e che spaccano l’opinione pubblica. Come quella sui vaccini, con la quale la Corte ha stabilito che l’obbligo di farli non è irragionevole, bocciando il ricorso della Regione Veneto. O quella sull’Ilva, che dichiarò incostituzionale il decreto della Presidenza del consiglio dei Ministri del 2015 che consentiva la prosecuzione dell’attività di impresa degli stabilimenti, nonostante il sequestro disposto dall’autorità giudiziaria dopo l’infortunio mortale di un lavoratore.
Marta Cartabia, Docente di Diritto Costituzionale dal 2008 all’Università Bicocca di Milano, ha insegnato e fatto attività di ricerca in diversi atenei in Italia e all’estero, anche negli Stati Uniti. “Ho rotto un cristallo spero di fare da apripista. – sono state le sue prime parole – Spero di poter dire in futuro, come ha fatto la neopremier finlandese, che anche da noi età e sesso non contano. Perché in Italia ancora un po’ contano“. Come esperto, ha fatto parte di organismi europei, come l’Agenzia dei diritti fondamentali della Ue di Vienna
La scorsa estate, poco prima della nascita del Governo Conte bis, la Cartabia aveva sfiorato un altro record, infatti il suo nome era circolato negli ambienti politici ed istituzionali che “contano”come possibile premier di un governo di transizione, e se il Pd ed il M5S non avessero formato un maggioranza di governo imprevedibile, sarebbe stata la prima donna nella storia italiana a ricoprire l’incarico di presidente del Consiglio. Ancor prima si era pensato anche a lei come ministro del governo Cottarelli, prima dell’avvento del Governo Conte 1 (“gialloverde” formato da M5S e Lega)
La prima ad inviare le proprie congratulazioni alla neo-presidente della Consulta è stata proprio una donna, la vicepresidente della Camera Mara Carfagna di Forza Italia: “Esprimo le mie congratulazioni e felicitazioni alla nuova presidente della Corte costituzionale. La scelta dei giudici infrange i pregiudizi di genere“. Anche l’ex-deputato del Pd. David Ermini attuale vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, si è complimentato: “È una bella notizia che ci sia stata l’unanimità e che per la prima volta una donna ricopra un incarico così importante“.