La riforma introdotta dalla legge di bilancio 2022, che attribuisce all’Agenzia delle Entrate le funzioni di indirizzo operativo e di controllo sulle attività di riscossione, eliminando i relativi aggi, può ancora essere migliorata nella direzione di un sistema delle esazioni più efficace, tempestivo e credibile, che tenga conto delle esigenze specifiche dei debitori.
E’ quanto afferma la Corte dei conti nell’analisi, approvata con Delibera n. 56/2022/G, che la Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato ha condotto su “La riforma della riscossione per effetto del d.l. n. 193/2016 e della legge n. 234/2021”, in cui la magistratura contabile ha evidenziato l’importanza delle modifiche apportate per accentrare, sul modello dei principali paesi UE, le attività di accertamento e riscossione in un unico gestore.
Non è più rinviabile – ha, tuttavia, aggiunto la Corte – una riforma del sistema di riscossione coattiva nazionale dei tributi, dei contributi e delle entrate locali improntata a logiche manageriali, in grado di superare l’approccio formale dell’Agente della riscossione e puntare su una gestione efficiente ed efficace, nel rispetto del principio di compartecipazione alla spesa pubblica secondo la capacità contributiva del singolo, nonché di quelli d’imparzialità e buon andamento della P.A.
La Corte ha inoltre sottolineato, sul tema, il ruolo che verrà svolto dal Pnrr, osservando che l’amministrazione potrà accrescere le proprie potenzialità nel rispetto dei modi e dei tempi stabiliti per ciascuna delle opportunità offerte dal Piano stesso, garantendo il necessario monitoraggio degli investimenti programmati.
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