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29 Novembre 2024 18:39

Corte dei Conti Puglia: promosso il bilancio della Regione con qualche riserva rilevante

Semaforo "rosso" sulla sanità, con particolare riguardo sulla spesa farmaceutica. Le misure di contenimento finora adottate hanno consentito risparmi di spesa farmaceutica e la riduzione del divario registrato dalla Regione Puglia rispetto alla media nazionale ma non hanno consentito la soluzione della problematica.

La Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti della Puglia ha acceso “semaforo verde” sul Rendiconto generale della Regione Puglia per l’esercizio finanziario 2022, con qualche riserva abbastanza rilevante: spesa del Psr che non decolla, ritardi sul Pnrr sanità e costi elevati per i farmaci , ancora sprechi eccessivi sui Consorzi di bonifica, debiti fuori bilancio da tenere sotto controllo, La decisione è avvenuta al termine di un’udienza pubblica della Corte guidata dal presidente della Sezione regionale di controllo, Enrico Torri. Il procuratore regionale Cosmo Sciancalepore ha evidenziato nelle sue conclusioni che il “bilancio regionale presenta alcune significative criticità, comunque sanabili, specie per il comparto sanitario e i Consorzi di Bonifica” aggiungendo che “permane qualche incertezza su alcuni dati forniti in sede istruttoria”.

Tutto ciò premessol’azione dell’Amministrazione regionale, nonostante le residue conseguenze dell’emergenza pandemica e l’aumento dei costi, ha condotto alla realizzazione di vari risultati positivi”. Adesso però bisogna rimediare a cominciare dal Pnrr: “Le somme finora impegnate” dalla Regione Puglia “risultano esigue“, ha obiettato il procuratore Sciancalepore nella sua requisitoria. “La Regione Puglia risulta soggetto attuatore di 25 progetti. Risultano impegnati 501.996.344,58 euro, già stanziati ma non ancora impegnati 1.087.752.849,25 euro, non ancora stanziati quasi 43 milioni. La somma da rendicontare entro il 2026 è pari a 1.632.746.102,83 euro“.

Pertanto ha aggiunto il procuratore SciancaleporeLe somme impegnate risultano esigue, tale dato risulta ancora più stridente in relazione alla Missione 6, peraltro riguardante la sanità, settore per il quale la Regione Puglia presenta le maggiori criticità, dove gli impegni assunti al termine dell’esercizio 2022 per i diversi investimenti costituiscono una minima parta delle somme da rendicontare entro l’anno 2026. Si fa presente però che la Regione ha proceduto ad ulteriori impegni nel corso dell’anno 2023″.

Luci e ombre anche sui fondi europei : buone le performance sul Por 2014-2020, mentre sul Psr ci sono ancora ritardi. Nella relazione del procuratore regionale della Corte dei Conti è evidenziato che “La spesa certificata per il Por è pari a complessivi 4.222.154.032,63 euro (94,87%). Al termine dell’esercizio 2022 la percentuale di pagamenti complessivi sull’importo riprogrammato (4.450.599.376,00 euro, di cui Fesr per 3.485.087.563,00 euro e Fse per 965.511.812,00 euro) si attesta al 97,55% (era 86,77% al termine dell’esercizio 2021), di cui 95,32% per la quota Fesr e 105,62% per la quota Fse. Si registra dunque un apprezzabile livello di avanzamento nella realizzazione del programma”. Analizzando la gestione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza, “i progetti relativi alla Missione 6 (Salute) assorbono circa la metà del totale delle risorse disponibili”, mentre quelli “che evidenziano una maggiore capacità di spesa (in termini di impegni) sono quelli relativi alle Missioni 1 (Digitalizzazione) e 3 (Mobilità sostenibile)”.

Per quanto riguarda “la dotazione finanziaria complessiva di risorse pubbliche del Psr 2014-2022 ammonta a 2.164.481.738,79 euro (compresi 30 milioni di euro di finanziamento nazionale integrativo per l’emergenza Xylella). In base ai dati disponibili, la spesa cumulata nel periodo 1.1.2014 – 31.12.2022 è pari solo al 59,13% della dotazione finanziaria complessiva del piano“. Nel frattempo i Consorzi di bonifica continuano a costare troppo: “I Consorzi di Bonifica hanno assunto, ormai da anni, un rilevante ruolo negativo nel bilancio regionale. Questa considerazione è confermata dalla circostanza che, nel bilancio regionale, sono presenti ingenti residui attivi vetusti nei confronti dei Consorzi di Bonifica (euro 129.444.682,51), correlati ad accertamenti risalenti addirittura agli anni 2007-2011, per i quali le possibilità di riscossione appaiono, evidentemente, estremamente esigue, se non nulle. La critica situazione finanziaria dei Consorzi di Bonifica e i riflessi negativi sul bilancio regionale sono stati confermati dal contributo “straordinario” di 10 milioni di euro“.

Semaforo “rosso” sulla sanità, con particolare riguardo sulla spesa farmaceutica: “Nonostante l’impegno profuso, la Regione Puglia, nell’esercizio 2022, non ha rispettato il limite della spesa farmaceutica convenzionata, non ha rispettato il tetto per la spesa farmaceutica per acquisti diretti e, avendo speso 537.714.877 euro, non ha rispettato (+62,34%) il tetto di spesa di 331.237.336 euro per l’acquisto di dispositivi medici” ((cfr. art. 15, comma 13, lettera f), del d.l. n. 95/2012). Da cui ha origine il sollecito a intensificare gli sforzi per un ulteriore contenimento di tali spese.

Nell’anno 2022 la Regione Puglia, a fronte di un tetto complessivo pari ad euro 1.218.687.090, ha sostenuto una spesa di euro 1.488.411.619 (+269.724.528 euro), corrispondente a una percentuale di incidenza di 18,14% sul FSN (18,08% nel 2021, 17,70% nel 2020). La Regione Puglia ha adottato nel corso dell’anno 2022 ulteriori misure di contenimento della spesa farmaceutica (es. tetti di spesa per singola Azienda sanitaria). Le misure di contenimento finora adottate hanno consentito risparmi di spesa farmaceutica e la riduzione del divario registrato dalla Regione Puglia rispetto alla media nazionale ma non hanno consentito la soluzione della problematica.

Dopo la pandemia Covid invece c’è stato un recupero sulle liste di attesa, e la Regione Puglia ha centrato gli obiettivi del ministero ma “i risultati sono stati conseguiti solo grazie alla attività di strutture private accreditate che si è aggiunta a quella, insufficiente, svolta dalle strutture pubbliche“. Bacchettate anche per i gruppi politici in Consiglio Regionale : “Come già avvenuto negli anni scorsi, la Sezione regionale di controllo per la Puglia ha rilevato nei rendiconti dei gruppi consiliari regionali talune irregolarità, con conseguente obbligo ex lege di restituzione delle somme in favore del Consiglio regionale. L’attività di controllo svolta ha determinato l’accertamento di irregolarità già rilevate in passato. Si precisa che le irregolarità nei rendiconti dei gruppi consiliari e la mancata restituzione al Consiglio regionale di quanto dovuto possono determinare responsabilità amministrativa a carico dei Consiglieri regionali interessati”.

Nella requisitoria si legge anche come i Consorzi di Bonifica abbianoassunto, ormai da anni, come confermato da precedenti decisioni della Corte dei conti, un rilevante ruolo negativo nel bilancio regionale. Questa considerazione è confermata dalla circostanza che, nel bilancio regionale, sono presenti ingenti residui attivi vetusti nei confronti dei Consorzi di Bonifica (euro 129.444.682,51), correlati ad accertamenti risalenti addirittura agli anni 2007-2011, per i quali le possibilità di riscossione appaiono, evidentemente, estremamente esigue, se non nulle. La Regione, al fine di ottemperare alle osservazioni formulate dalla Corte dei conti negli ultimi giudizi di parificazione, ha provveduto ad accantonare nel Fondo perdite potenziali una somma pari ai predetti residui attivi (euro 129.444.682,51), a totale copertura del rischio della mancata restituzione ma risulta chiaramente necessario agire per la totale e definitiva risoluzione della questione“.

La Corte dei conti pugliese ha anche evidenziato il rispetto del “limite di indebitamento, avendo la Regione raggiunto una percentuale (3,74%) inferiore al limite massimo consentito dalla legge (20%)”, l’attinenza agli equilibri finanziari e residui attivi a 11,4 miliardi (€ 10,3 a fine 2021) superiori i residui passivi (€ 8,7 miliardi, in crescita rispetto agli 8,2 dell’anno precedente. Il risultato di amministrazione formale (senza scomposizione in fondi liberi, fondi accantonati, fondi destinati agli investimenti e fondi vincolati) è pari a circa € 4,5 miliardi, mentre quello di amministrazione sostanziale (dopo la scomposizione) è negativo per circa € 176,4 milioni, sebbene in miglioramento rispetto all’esercizio precedente (-€ 236,8 mln). Infine, il fondo cassa finale è pari a circa € 2,1 miliardi (€ 1,8 a fine 2021)“.

Critiche e riserve sull’affitto dei Padaglioni in Fiera

Il procuratore regionale della Corte dei Conti della Puglia, Cosmo Sciancalepore ha evidenziato che “Si rilevano anche varie locazioni passive, tra le quali spiccano quelle relative alla locazione di immobili (padiglioni) di proprietà dell’Ente Autonomo Fiera del Levante. Si tratta di locazioni, di importo molto elevato, oggetto di più contratti di durata pluriennale, per le quali sarebbe attualmente in essere una compensazione al fine di tenere conto dei lavori, realizzati dalla stessa Regione, riguardanti i medesimi immobili. La questione desta molte perplessità nonostante le articolate motivazioni addotte dall’Ente. La stessa Regione ha annunciato un riesame della questione“. aggiungendo che “Agli atti non risultano adeguatamente definite le modalità di quantificazione del canone di locazione a carico della Regione. Si evidenzia, inoltre, che, a parte il canone di locazione, la Regione ha pagato negli ultimi anni, per lavori sui suddetti immobili euro 8.843.921,10 e si è impegnata a pagare ulteriori euro 2.065.614,14 (residui passivi) per un importo complessivo di euro 10.909.535,24. Si rammenta che, in termini generali, la decisione di ricorrere a locazioni passive deve essere sempre adeguatamente motivata. Fermo restando che l’uso degli immobili deve sempre rientrare nelle finalità istituzionali dell’Ente e deve consentire l’effettiva realizzazione di un interesse pubblico, occorre evidenziare che il ricorso alla locazione passiva può avvenire dopo una adeguata ricognizione del proprio patrimonio e l’accertamento della assenza di immobili di proprietà idonei”.

Emiliano: “Soddisfatti, abbiamo salvato in questi anni la Regione dai debiti”

“La collaborazione, da posizioni autonome, tra Corte dei conti e Regione Puglia si conferma preziosissima per raggiungere le finalità pubbliche non solo formalmente, ma conseguendo risultati che siano sostanzialmente rispettosi dei principi di giustizia sociale e di coesione del Paese”, ha osservato il presidente Emiliano, intervenendo nell’Aula delle adunanze.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al termine dell’udienza, si è dichiarato soddisfatto : “E’ l’ennesimo bilancio della nostra amministrazione he ottiene una parifica dettagliata. La decisione certifica oltre ogni ragionevole dubbio quanto la Regione sia stata ben amministrata. Nella relazione del procuratore vi erano alcuni elementi critici che però, come ha detto il presidente, sono stati superabili alla luce delle controdeduzioni fatte dalla Regione. In questi 6 anni e mezzo abbiamo salvato la Regione dai grandi debiti dei consorzi di bonifica, dal grande bond da 700 milioni di euro che rischiava di portarci via molti soldi in termini di pagamenti d’interessi e sbloccato le assunzioni della Sanità, restituendo a quella pugliese una capacità di rispettare i livelli di assistenza che non la rende perfetta ma migliore di prima. Da essere una delle ultime regioni italiane siamo diventati una delle migliori nella spesa dei fondi europei e del Fsc. Mi preoccupano di più le situazioni in cui l’amministrazione non è stata capace di spiegare alla Corte la sostanza delle situazioni”.

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