TARANTO – Si è svolto ieri mattina in Prefettura a Taranto un vertice presieduto dal prefetto Antonia Bellomo, a cui hanno partecipato il Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale, Carlo Maria Capristo, il procuratore aggiunto Maurizio Carbone, il sostituto procuratore Remo Epifani, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, Antonella Pina Montanaro, il dirigente regionale dell’Ufficio scolastico Anna Cammalleri, il delegato della Pastorale giovanile dell’Arcidiocesi di Taranto don Francesco Maranò, , il neo-assessore alle Politiche sociali del Comune di Taranto Gabriella Ficocelli, ed i vertici delle forze dell’ordine.
Un tavolo istituzionale che vuole “fare rete” e dare un senso ai risultati delle attività avviate in materia di prevenzione e contrasto del disagio giovanile, un problema molto importante e sentito dalla società sul quale cui le ultime tristi vicende di Manduria hanno portato alla ribalta delle cronache sul palcoscenico nazionale non solo nel territorio jonico. Il prefetto Bellomo nel suo intervento ha spiegato il significato del vertice: “Restare indifferenti dopo gli ultimi tristi episodi di cronaca sarebbe stato inopportuno ed abbiamo deciso di approfondire il problema. Nell’aprire questo tavolo, abbiamo constatato che vi sono già altre iniziative messe in campo dal Comune di Taranto, dalla Procura minorile, dalla Chiesa e dal mondo della scuola. Probabilmente, esse vanno ora convogliate e sistematizzate, magari di intercettando ancora meglio i territori che ne hanno più bisogno e l’interesse dei ragazzi“.
Il procuratore Capristo ha avanzato anche un’importante proposta, quella di chiedere al Ministero dell’ Interno l’istituzione di un Osservatorio nazionale dedicato al fenomeno del bullismo. Un fenomeno che come ha evidenziato il procuratore della Repubblica purtroppo “cresce in maniera esponenziale in tutta Italia e che anche a Taranto manifesta incidenze negative che colpiscono persone diversamente abili, con la presenza nel gruppo di un soggetto da poco maggiorenne che assume la funzione di leader” con un chiaro riferimento alla vicenda del povero pensionato di Manduria.
Il procuratore per i minorenni dr.ssa Montanaro ha quindi ricordato nel suo intervento che l’autorità giudiziaria minorile, come Procura e come Tribunale per i minorenni, ha l’obbligo di considerare le esigenze dei minori, non soltanto nel ramo penale, ma a 360 gradi. “Per questo abbiamo già in campo una serie di iniziative siglate attraverso protocolli, con la scuola, con la Asl, con il Dipartimento delle dipendenze, con i Servizi sociali – ha detto la Montanaro – I fatti di cronaca recenti che non sono solo quelli di Manduria e la rilevazione di una serie di episodi attribuibili a minori, caratterizzati da particolari violenze, commesse sempre in gruppo, ci hanno indotto a rilevare l’opportunità di un coordinamento, non soltanto istituzionale, ma anche con le associazioni, oltre che con le forze dell’ordine, e probabilmente anche con altri soggetti interessati del mondo civile per fare rete ed intraprendere un’azione che sia non soltanto di rilevazione, di emersione del fenomeno, ma anche di prevenzione e quindi di educazione alla legalità“.