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22 Novembre 2024 17:04

Covid, anche in Italia allentano le misure. Da oggi via le mascherine all’aperto

L'intento del Governo è chiaramente quello di continuare a tenere sotto controllo la curva epidemica. Se a fine marzo, ormai in primavera, i casi saranno ridotti a proporzioni più accettabili, diciamo "pre-Omicron" (intorno ai 10mila al giorno è una prima ipotesi), potrebbe essere il momento per rimuovere anche lo stato di emergenza. Insieme al prossimo ritorno in presenza almeno al 75% del pubblico negli stadi, significherebbe un ritorno alla normalità. 

Mentre l’Italia si appresta a cancellare l’obbligo di mascherine all’aperto da oggi, venerdì 11 febbraio, anche se bisognerà averla sempre con sè ed indossarla in caso di affollamento. L’obbligo di girare sempre con la mascherina sul viso, a meno che non si faccia attività sportiva, era in vigore da Natale dopo il via libera del dl ‘Festività (in origine vigente fino al 31 gennaio, poi prorogato al 10 febbraio). Una misura adottata per fronteggiare la più contagiosa variante Omicron e raffreddare la curva dei contagi (il cui picco ha superato i 200mila casi giornalieri), ma che in parte era già stata decisa da singole Regioni.

l’ordinanza che sospende l’obbligo delle mascherine all’aperto

Chi non deve indossarla

Non hanno l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie “i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con un disabile in modo da non poter fare uso del dispositivo; i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva”.  L’ordinanza produce effetti “a partire dall’11 febbraio 2022 e fino al 31 marzo 2022″.

L’intento del Governo è chiaramente quello di continuare a tenere sotto controllo la curva epidemica. Se a fine marzo, ormai in primavera, i casi saranno ridotti a proporzioni più accettabili, diciamo “pre-Omicron” (intorno ai 10mila al giorno è una prima ipotesi), potrebbe essere il momento per rimuovere anche lo stato di emergenza. Insieme al prossimo ritorno in presenza almeno al 75% del pubblico negli stadi, significherebbe un ritorno alla normalità. 

Le norme antiCovid all’ estero

Da Londra e Parigi arrivano segnali di ritorno alla normalità. La Francia sta valutando l’eliminazione del Green pass. L’Inghilterra si avvia a revocare le restrizioni e le misure anti covid, e si profila lo stop all’isolamento per chi risulta positivo al Coronavirus e la data da cerchiare sul calendario è il 21 febbraio, il lunedì in cui il Parlamento torna a riunirsi. ‘‘Se continua il trend incoraggiante dei dati a cui stiamo assistendo, prevedo che saremo in grado di togliere le ultime restrizioni, compreso l’obbligo di autoisolamento se risulti positivo al test, con un mese di anticipo’‘, ha dichiarato il premier britannico Boris Johnson ad alcuni deputati. Secondo le attuali regole, le normative per contenere la diffusione del Covid-19 in Inghilterra in vigore dovrebbero scadere il 24 marzo.

In Francia, la svolta potrebbe arrivare tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, quando potrebbe essere revocato il green pass. Lo ha affermato Gabriel Attal portavoce del governo francese. “C’è un inizio di miglioramento negli ospedali e ci sono proiezioni che possono farci sperare che entro la fine di marzo o l’inizio di aprile la situazione negli ospedali sarà sufficientemente tranquilla da permetterci di revocare il pass vaccinale”, ha dichiarato Attal, aggiungendo: “Abbiamo sempre detto che queste misure saranno revocate non appena la situazione sanitaria lo consentirà”.

In Svezia la situazione ancora più definita . Le restrizioni sono sostanzialmente sparite, i ristoranti ed i bar potranno operare con gli orari ‘pre-Covid’. La pandemia è finita “in termini di restrizioni” e il Covid non è più considerato una patologia che minacci la società, secondo le parole del ministro della Salute, Lena Hallengren, al Dagens Nyheter. Tracciamento e tamponi non sono più una priorità, secondo una linea che accomuna la Svezia alla Danimarca.

In altri Stati, però, l’attenzione rimane alta. La Germania, che ha appena certificato altri 234mila nuovi contagi, non ha accantonato l’ipotesi di obbligo vaccinale, che potrebbe entrare in vigore, come ha detto la deputata liberale Marie-Agnes Strack-Zimmermann in un’intervista in vista del dibattito in parlamento. “Il nostro obiettivo è approvare la legge al Bundestag la seconda quindicina di marzo”, poi serviranno alcuni mesi per permettere la vaccinazioni e “l’obbligo dovrebbe entrare in vigore il primo ottobre”, ha spiegato l’esponente liberale, sottolineando che “l’obbligo riguarderà i maggiori di 18 anni e richiederà tre dosi”.

Segnali di uscita dal Covid arrivano anche dagli Stati Uniti. Nello stato di New York è stato revocato l’obbligo delle mascherine al chiuso e del vaccino per entrare in ristoranti e negozi. La decisione della governatrice democratica Kathy Hochul mette fine ad una misura, adottata durante il picco delle nuova ondata di Covid, che aveva creato tensioni e scontri legali, la cui scadenza naturale era fissata per domani.

La governatrice ha quindi deciso di non rinnovarla, danno notizia i media americani, anche se non è ancora chiaro cosa deciderà per quanto riguarda l’obbligo della mascherina nelle scuole, con l’ordinanza che l’impone destinata a scadere tra due settimane. New York intanto si unisce agli altri Stati a guida democratica, che sono stati i più severi nell’imporre le misure anti Covid, che hanno iniziato in questi giorni ad alleggerire le misure, sia in considerazione dell’allentarsi dei contagi, ma anche per valutazioni politiche in vista delle elezioni del prossimo novembre.

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