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28 Novembre 2024 03:48

Covid: non vaccinati 25,6 volte di più in terapia intensiva

Questi i dati aggiornati sulla situazione pandemica e i ricoveri nel nostro Paese. I dati di sabato 8 gennaio 2022 sui nuovi casi di Covid in Italia, tasso di positività al 16,2. Quasi 15mila i ricoverati, oltre 1500 in terapia intensiva
di Alessia Di Bella

I ricoveri nelle unità di terapia intensiva per Covid-19 sono 25,6 volte più numerosi nei non vaccinati rispetto a coloro che hanno avuto tre dosi di vaccino La situazione pandemica nel nostro Paese si fa sempre più complessa e la curva dei contagi continua a salire e conseguentemente le terapie intensive tornano a riempirsi in tutto il Paese. Un dato che emerge prepotente dall’aggiornamento nazionale sull’epidemia in Italia rilasciato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS)Il tasso di ricovero nelle terapie intensive per i non vaccinati è pari a 23,1 ogni 100.000 abitanti , a 1,5 ogni 100.000 per i vaccinati da oltre 120 giorni, a 1 ogni 100.000 per vaccinati da meno 120 giorni e 0,9 ogni 100.000 per i vaccinati con la dose di richiamo. 

Nelle ultime 24 ore, i nuovi casi sono stati 197.552 casi (ieri erano stati 108.304). Il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 nel nostro Paese sale così ad almeno 7.281.297 dall’inizio dell’epidemia (compresi guariti e morti). I decessi comunicati oggi sono 184 contro i 223 di ieri, per un totale di 138.881 vittime da febbraio 2020. Le persone attualmente positive sono 1.818.893

Effettuati 1.220.266 tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 492.172. Il tasso di positività è al 16,2% , ieri era al 22%. Per l’undicesima settimana consecutiva, si legge nell’ aggiornamento nazionale sull’epidemia in Italia dell’Iss-Istituto Superiore di Sanità si conferma in Italia “un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione” . La crescita dell’epidemia di covid, spinta dalla variante Omicron avanza in modo esponenziale, e il fisico Sestili, intervistato dall’Ansa, prevede, in base all’incremento settimanale del 114%, circa 400.000 casi al giorno per la prossima settimana: così numerosi che sarà impossibile tracciarli e il dato giornaliero risulta sottostimato. Di conseguenza l’unica fotografia credibile dell’epidemia potrà basarsi solo sui ricoveri.

Sempre in aumento il dato dei ricoveri sia nei reparti ordinari che in terapia intensiva: le persone ricoverate nelle unità di terapia intensiva sono 58 in più (ieri +32) con 154 ingressi del giorno, e salgono a un totale di 1.557, mentre i ricoveri ordinari sono 339 in più (ieri +764), 14.930 in totale. I dimessi/guariti delle ultime 24 ore sono 52.529 (ieri 27.582), per un totale di 5.323.523, mentre gli attualmente positivi crescono di 144.822 unità (ieri 80.492) arrivando al picco di 1.818.893, di cui 1.802.406 in isolamento domiciliare.

Le dosi di vaccino anti-Covid somministrate in Italia sono 114.503.583. È quanto si apprende dal “report vaccini” aggiornato alle 6.14 di oggi. Il totale con almeno una dose è pari a 48.227.423 (89,29% della popolazione over 12), il numero di persone che hanno completato il ciclo vaccinale si attesta a 46.580.492 (86,24% degli over 12) mentre il totale dose addizionale/richiamo (“booster“) si attesta a 22.363.789 (il 72,14% della popolazione potenzialmente oggetto). Per quanto riguarda la platea 5-11 anni, sono 487.051 i bimbi con almeno una dose (13,32 %). Il commissario Figliuolo fa sapere che nella giornata di ieri sono triplicate le somministrazioni di prime dosi ai cittadini over 50: sono i primi effetti dell’obbligo vaccinale scattato con il nuovo decreto in vigore da oggi.

In Italia, se si considera la fascia 19-60 anni, ci sono 7 milioni di persone vaccinate da oltre 5 mesi che sono ancora oggi senza dose booster (cioè la terza vaccinazione). Se si guarda al numero dei ricoveri in terapia intensiva ogni 100 mila abitanti, si nota come per i non vaccinati si arrivi a 20, mentre per i vaccinati con tre dosi siano 1.

I casi di Covid nelle singole regioni

Lombardia: 1.500.339 + 48.808 casi (+18.667 rispetto a ieri) Veneto: 749.781, +21.056 casi (ieri +6.846 rispetto a ieri), Friuli-Venezia Giulia: 178.469, + 4.564 casi (+1.994 rispetto a ieri ), P. A. Bolzano: 109.736 , + 2.226 casi (+827 rispetto a ieri), P. A. Trento: 76.820, +3.046 casi (+972 rispetto a ieri), Valle d’Aosta: 19.701, + 682 casi (ieri +383), Piemonte: 586.786 , + 18.220 casi (+7.652 rispetto a ieri), Liguria:165.306, +2.432 casi (+1.946 rispetto a ieri ), Emilia-Romagna: 659.235, + 14.901 (ieri +17.119 rispetto a ieri ) Toscana: 486.482, + 15.892 (+7.567 rispetto a ieri), Marche: 158.520, + 2.318 casi (+1.033 rispetto a ieri), Molise: 18.895, + 145 casi (+207 rispetto a ieri), Abruzzo:135.918, + 5.479 casi (+1.540 rispetto a ieri), Umbria: 110.445 + 3.775 casi (1.084 rispetto a ieri ), Lazio: 597.877 + 14.850 casi (+11.905 rispetto a ieri), Campania: 677.640 + 13.364 (ieri +9.739 rispetto a ieri ), Basilicata42.226 , + 682 casi (+963 rispetto a ieri), Puglia: 348.479, +8.980 casi (5.581 rispetto a ieri ), Calabria : 125.598, + 2.576 casi (+1.469 rispetto a ieri), Sicilia: 436.401, + 12.425 (+9.248 rispetto a ieri), Sardegna:96.643, + 1.080 casi (+1562 rispetto a ieri).

In Unione europeal’80% dei cittadini adulti è “completamente” vaccinato contro il coronavirus, come ha annunciato in un tweet la Commissione europea. “La nostra priorità è aumentare ulteriormente il tasso di vaccinazione in Ue e sostenere il programma Covax e le campagne di immunizzazione nei Paesi partner”, si legge nel tweet. “Un altro traguardo è stato raggiunto. Il messaggio è chiaro, vaccinatevi e fate il booster“, aggiunge sempre su Twitter Stella Kyriakides commissaria Ue alla Sanità

La nuova ondata di casi di coronavirus sta interessando l’intera Europa, complice l’alta trasmissibilità della variante Omicron. I diversi Paesi puntano sulle campagne vaccinali, spingendo soprattutto sulle terze dosi di vaccino. Il Regno Unito, se si considera il totale della popolazione, è al 51% con la somministrazione della terza dose, mentre la Germania è al 41%. Più staccata l’Italia, al 36%, così come la Francia. La Spagna è ferma al 32%.



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