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5 Novembre 2024 07:22

Crisi di governo, l’intervento del premier Conte al Senato, e la replica di Salvini. Diretta video

Le ipotesi in campo e gli scenari futuri. Il leader leghista: "Manovra economica da 50 miliardi". Di Maio al premier: "Oggi ministri M5S al tuo fianco a testa alta". Giorgetti: "Siamo compattissimi". Prodi puntualizza: "Patto 'Orsola' non comprende la destra"

ROMA – Conte è entrato in aula tra tra gli applausi del gruppo M5S al Senato , stringendo le mani a tutti, anche a Matteo Salvini con cui ha scambia poche (e segrete) parole. Il dibattito durerà 3 ore e 45. Presiede l’Aula il presidente del Senato , Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Gentile presidente, gentili senatrici, gentili senatori – ha iniziato il suo discorso il  premier – ho chiesto di intervenire per riferire sulla crisi di governo innescata dal leader di una delle forze di maggioranza. Ho sempre sostenuto che in caso di interruzione anticipata di governo, sarei tornato qui, sede istituzionale dove ho raccolto la fiducia. Siamo al cospetto di una situazione grave che comporta conseguenze per la vita del Paese“.

L’avvocato, prestato alla politica, Giuseppe Conte veste i doppi panni del “difensore” e nello stesso tempo della “pubblica accusa con una arringa difensiva sull’operato del governo che guida da quasi 15 mesi. Una dura requisitoria contro Matteo Salvini che, tredici giorni fa, dopo che la maggioranza M5S-Lega si era spaccata sull’Alta velocità Torino-Lione, è andato da lui a Palazzo Chigi per annunciargli l’intenzione di porre fine a questa esperienza di governo, con l’obiettivo di “capitalizzare il consenso” ottenuto alle europee di maggio, spingendo il Paese verso le elezioni politiche anticipate.

La diretta video dal Senato della Repubblica

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini da parte sua, questa mattina intervistato da Radio 24 ha detto: “Che senso ha un governo ‘contro’ Salvini con tutti dentro? Un governo deve essere forte, per poter fare”. E ha aggiunto: “Noi della Lega abbiamo ben chiara in testa una manovra economica da 50 miliardi. Prima di tutto? Abbassare le tasse. Rilanciare l’economia, energie, investimenti! Altrimenti cosa stiamo al Governo a fare?”.

Perché aprire la crisi ad agosto si è chiesto Conte quando era già chiara, dopo le elezioni europee, l’insofferenza della Lega? «È stato un gesto di grave imprudenza istituzionale nei confronti del parlamento. Suscettibile di precipitare il Paese in una fase di incertezza politica e debolezza finanziaria. Peraltro annunciata dopo la fiducia ottenuta sul decreto Sicurezza bis, una scelta temporale che suggerisce opportunismo politico». Il tutto senza che vi sia stato, in coerenza, il ritiro della delegazione leghista al governo.

il premier dimissionario Giuseppe Conte

«Avete accreditato l’idea di un governo dei no macchiando 14 mesi di attività di governo — ha rilevato Contemettendo così in dubbio anche l’attività dei vostri ministri e sottosegretari che mi hanno affiancato». Il premier ha poi ricordato i tanti provvedimenti adottati dall’esecutivo, accusando la Lega di avere «oscurato» e «offuscato» il lavoro svolto. «Questo è un governo che ha lavorato insensamente fino all’ultimo giorno e prodotto significative riforme, altro che governo dei no». Per Conte la verità è un’altra, e cioè che all’indomani delle elezioni per il rinnovo dell’Europarlamento la Lega abbia cercato a tutti i costi di prendere le distanze dall’esecutivo per poi cercare di monetizzare anche in chiave nazionale il consenso ottenuto nel voto europeo.

 Conte rivolgendosi direttamente al suo vicepremier  Salvini ha detto: «Caro Matteo promuovendo questa crisi di governo ti sei assunto una grande responsabilità di fronte al Paese. Hai chiesto pieni poteri e hai invocato le piazze a tuo sostegno. Questa tua concezione mi preoccupa. Le questioni istituzionali non si regolano nelle piazze ma nel Parlamento». Citando poi Federico di Svevia ha detto che «non abbiamo bisogno di persone con i pieni poteri ma di persone con piena responsabilità».

Il presidente del Consiglio non ha sorvolato sulle vicende legate al cosiddetto «Russiagate» che vedono coinvolto lo stesso Salvini: «Se avessi accettato di venire a riferire in Senato su una vicenda che richiede di essere chiarita anche per i riflessi internazionali avresti evitato problemi al tuo presidente del Consiglio». Gli ha poi rinfacciato di avere più volte «invaso le competenze» degli altri ministri, finendo per minare l’efficacia dell’azione dell’esecutivo e lo ha accusato di avere criticato più volte alcuni ministri evidenziando una mancanza di «cultura delle regole». Conte ha poi detto a Salvini di non avere gradito l’accostamento agli slogan politici i simboli religiosi, considerandoli «episodi di incoscienza religiosa» che rischiano di offendere il sentimento dei credenti e al tempo stesso di oscurare il principio di laicità, «tratto fondamentale dello Stato moderno».

Il richiamo al rispetto delle regole istituzionali il premier lo ha rivolto anche al M5S, considerato troppo sensibile ai sondaggi. E ha ricordato la mancanza di rispetto del gruppo pentastellato che, in occasione del suo intervento sulla questione russa, aveva abbandonato l’aula «senza ragione che potesse giustificare l’allontanamento». «La crisi in atto compromette l’azione di questo governo che qui si arresta — ha detto Conte —. Ma bisogna andare avanti, c’è gran bisogno di Politica con la P maiuscola, bisogna progettare il futuro, offrire opportunità ai nostri giovani, che vanno trattenuti e non costretti ad abbandonare il Paese”

LA DIRETTA DAL SENATO DELLA REPUBBLICA

LA REPLICA DI MATTEO SALVINI

Subito dopo ha preso la parola Matteo Salvini, ma dai banchi della Lega e non più da quelli del governo. Ha subito replicato a Conte per la sequela di accuse ricevutecome un Saviano qualsiasi»), ha ironizzato sulle critiche per la crisi aperta ad agosto (“perché in questo momento nel Paese c’è gente che lavora, non ci sono solo i politici per cui agosto è sacro“) e ha sottolineato l’esigenza di lavorare da subito in maniera coraggiosa “per l’Italia del 2050” aggiungendo “Non ho paura del giudizio degli italiani”.

Salvini: la critica più surreale è “niente crisi ad agosto…

«La critica più surreale è stata: non si fanno le crisi ad agosto, che i parlamentari non lavorano…Facciamo i ministri un mese si, un mese no? “. Lo afferma il vicepremier, Matteo Salvini, intervenendo nell’Aula del Senato. “Non parlavo male dei colleghi ma l’Italia è più sicura”.

Salvini: “Grazie e finalmente, Grazie e finalmente. Rifarei tutto quello che ho fatto”
Il presidente del Senato lascia la parola a Matteo Salvini che per il suo discorso abbandona i banchi del governo e va a sedersi fra quelli della Lega. Dopo il lungo intervento del premier Giuseppe Conte nell’Aula del Senato, prende la parola il vicepremier Matteo Salvini che esordisce dicendo: «Grazie e finalmente, Grazie e finalmente. Rifarei tutto quello che ho fatto» e poi aggiunge: «Non ho paura del giudizio degli italiani».

Salvini a Conte: “Io non ho chiesto consigli a Merkel”

A me non è mai capitato di chiedere alla cancelliera Merkel consigli su come vincere  la campagna elettorale visto che Salvini aveva chiuso i porti……Non ho mai preso un caffè lamentandomi che Salvini ha chiuso i porti  ” ha detto il leader della Lega Matteo Salvini replicando al premier Giuseppe Conte.

Salvini a M5S: “Vi ci vedo a riformare il lavoro con Renzi”

Se il Movimento 5 Stelle aveva intenzione di liberarsi della Lega e fare un’altra maggioranza non aveva che da dirlo… Vi vedo a fare la riforma del lavoro con Renzi, delle banche con la Boschi e del Csm con Lotti, vi ci vedo

 Salvini: chiederò finché campo la protezione di Maria
«Gli italiani non votano in base a un rosario, ma con la testa e con il cuore. La protezione del cuore immacolato di Maria per l’Italia la chiedo finché campo, non me ne vergogno, anzi sono ultimo e umile testimone».

“La manovra economica, la sostengo con 50 miliardi per il delle taglio tasse”
«La Lega è pronta a sostenere una manovra economica se ha almeno 50 miliardi a bilancio per ridurre le tasse a famiglie, lavoratori e imprenditori italiani, almeno, stando sotto a quello che farà la Francia».

Salvini: il governo finito per colpa di tanti “signor no
“Se questo governo s’è interrotto è perché in Parlamento, in Commissione, al governo c’erano tanti signor No“.

– Salvini a Conte: gli incontri con le parti sociali? Non sono mai stati ascoltati prima
«A lei che mi ha detto che ho incontrato le parti sociali, dico che non li ascoltava nessuno. E se l’avesse fatto qualcuno prima di me, avremmo fatto in fretta, apriamo all’Italia, senza paura e a testa alta».

“Non voglio Italia schiava di nessuno”
«La libertà non consiste nell’avere il padrone giusto ma nel non avere nessun padrone» ha detto Matteo Salvini citando Cicerone. «Non voglio una Italia schiava di nessuno, non voglio catene, non la catena lunga. Siamo il Paese più bello e potenzialmente più ricco del mondo e sono stufo che ogni decisione debba dipendere dalla firma di qualche funzionario europeo, siamo o non siamo liberi?».

«L’Italia che ho in testa non cresce di zero virgola»
«Poi racconto l’Italia che abbiamo in testa e nel cuore, che non cresce dello zero vergola, che ha una giustizia quella vera, dove ci sono 60 milioni di presunti innocenti fino a prova contraria».

“Noi siamo dipendenti pubblici al servizio dei cittadini italiani. – ha evidenziato Salvini nel suo intervento – Sono loro i nostri datori di lavoro. L’Iva non aumenta, si vota e non aumenta. I numeri dicono che abbiamo fatto cose buone e cose meno buone. Io non mi rassegno all’Italia disegnata nel 2050 dall’Istat quello dello zero virgola…Nel 2050 l’Italia perderà 4 milioni e mezzo di italiani e in cambio importerà 10 milioni e mezzo di immigrati. Io a questo non mi rassegno a questo”. E poi l’affondo verso Conte e il governo: «La settimana scorsa la forza di maggioranza di governo ( M5S – n.d.r.) le ha votato la sfiducia dicendo no alla Tav ! Quindi di cosa stiamo parlando? Questo governo si è interrotto perché da mesi c’erano dei signor no che bloccavano tutto quanto”.

L’INTERVENTO DEL PREMIER GIUSEPPE CONTE

Giuseppe Conte

Il premier Conte al termine del suo intervento ha infine annunciato di volere rispettare fino in fondo l’iter istituzionale: resterà pertanto ad ascoltare tutti gli interventi dei senatori e solo al termine si recherà al Quirinale per ufficializzare la fine dell’esperienza del governo «nelle mani del presidente della Repubblica». Ultima stoccata alla politica che insegue il consenso sui social network e i titoli dei giornali. Facce perplesse alla sua destra (Salvini) e alla sua sinistra (Di Maio). Chiusura, infine, con un «Viva la nostra Patria, viva l’Italia», tra gli applausi dei senatori del M5S presenti in Aula e l’indifferenza manifestata pubblicamente dei leghisti.

– «Su intervento delle piazze e pieni poteri della concezione di Salvini preoccupa»
«Il Paese ha urgente bisogno che siano completate le misure per favorire la crescita economica e gli investimenti. Abbiamo predisposto vari strumenti che con questa incertezza rischia di non essere valorizzati. Caro ministro dell’Interno, promuovendo questa crisi di governo ti sei assunto una grande responsabilità di fronte al Paese. Ti ho sentito chiedere «pieni poteri» e invocare le piazze a tuo sostegno, questa tua concezione mi preoccupa».

– «Calpestati risultati quota cento e reddito di cittadinanza»
Dicendo che è stato il governo dei “no”, «avete offeso la verità dei fatti, avete oscurato le misure per rafforzare la sicurezza dei cittadini, le norme anticorruzione, il codice  rosso» e «avete calpestato le misure di protezione sociale che, insieme, abbiamo adottato», come «quota cento e reddito di cittadinanza» oltre alle norme in favore dei risparmiatori truffati dalle banche.

– Salvini scuote la testa a critiche Conte per Lega
Matteo Salvini scuote la testa più volte, appare molto perplesso mentre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte gli snocciola le critiche all’atteggiamento assunto dalla Lega, che accusa di opportunismo politico. Ha lo sguardo fisso al centro dell’Emiciclo, dove ci sono i deputati M5S e prende appunti. Luigi Di Maio è immobile: una sfinge: tiene le mani giunte sul banco e scambia ogni tanto una parola con Danilo Toninelli che gli siede accanto.

– La Lega contesta Conte quando critica Salvini
I senatori della Lega contestano il presidente del Consiglio Giuseppe Conte quando egli manifesta le sue critiche sull’atteggiamento assunto da Matteo Salvini in questa crisi. Le parole del premier sono sottolineate da un applauso del M5S, che si ripete al rinnovarsi di ogni critica verso il leader della Lega da parte del presidente del Consiglio. La Lega applaude solo quando Conte dice che bisogna «far votare i cittadini».  L’opposizione non esprime alcun sentimento durante il dibattito. Matteo Renzi viene visto sorridere, poi girarsi con i suoi a commentare coprendosi la bocca con la mano.

– «Da Salvini grave carenza cultura costituzionale»
«I comportamenti adottati in questi ultimi giorni dal ministro dell’interno rivelano scarsa responsabilità istituzionale e grave carenza di cultura costituzionale. Mi assumo la responsabilità di quello che dico».

– «Interessi di parte compromettono interesse Italia»
«Ogni partito è chiamato ad operare una mediazione tra gli interessi di parte e quelli generali, quando ci si concentra solo su interessi di parte non si tradisce solo la nobiltà della politica ma si compromette l’interesse nazionale».

– «Irresponsabile sollecitare voto ogni anno»
«Quando si assumono così rilevanti incarichi istituzionali e dando il via del governo del cambiamento si assumo precisi doveri verso i cittadini e verso lo Stato». Lo afferma il premier, Giuseppe Conte, intervenendo nell’Aula del Senato. «Far votare i cittadini è l’essenza della democrazia, sollecitarli a votare ogni anno è irresponsabile».

Conte ha criticato Salvini anche per l’uso del rosario nei comizi: e Salvini ne ha estratto uno di tasca, baciandolo

– «Crisi rende Italia debole in trattative con Ue»
«Questa crisi interviene in un momento delicato dell’interlocuzione con le istituzioni Ue. In questi giorni si stanno per concludere le trattativa per i commissari e io mi sono adoperato per garantire all’Italia un ruolo centrale. È evidente che l’Italia corre il rischio di partecipare a questa trattativa in condizioni di oggettiva debolezza».

– «Salvini ha seguito interessi personali»
Salvini ha dimostrato «di perseguire interessi personali e di partito» ha detto il premier Conte aggiungendo che il vicepremier «Ha disatteso l’impegno solenne» che era stato preso durante la formulazione del contratto di governo».

«Non posso permettere crisi per mezzo social»
Questo passaggio «merita di essere chiarito in un pubblico dibattito che consenta trasparenza e assunzione di responsabilità da parte di tutti i protagonisti della crisi. Io ho garantito che questa sarebbe stata un’esperienza di governo all’insegna della trasparenza e del cambiamento e non posso permettere che questo passaggio possa consumarsi a mezzo di conciliaboli riservati, comunicazioni rilasciate sui social o per strada».

– Conte: «La crisi innescata da Salvini»
«Sono qui per riferire in aula sulla crisi di governo innescata dalla dichiarazioni del ministro dell’Interno». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte sottolineando che «L’8 agosto Salvini ha diramato una nota con cui si diceva che la Lega poneva fine alla sua esperienza e voleva le urne. Ha quindi chiesto la calendarizzazione di comunicazioni. Oggetto grave che comporta conseguenze gravi».

 

 

– Camera, al via comunicazioni Conte in Senato
Al via nell’Aula del Senato la seduta dedicata alle Comunicazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. L’Aula è gremita, come le tribune della stampa e del pubblico.

– Stretta di mano Conte-Salvini in Aula Senato
Stretta di mano tra il premier Giuseppe Conte e il vicepremier Matteo Salvini in aula al Senato, prima del discorso del presidente del consiglio. Salvini, mentre un lungo applauso dei senatori di M5s ha accolto Conte nell’emiciclo, ha sussurrato alcune parole nell’orecchio del premier.

– Conte seguirà dibattito in aula  Senato
Dopo le sue comunicazioni all’aula del Senato il presidente del Consiglio dovrebbe ascoltare il dibattito parlamentare e non andare direttamente al Colle dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E’ quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi.

– Conte al Senato. Militanti Lega lo accolgono gridando “buffone
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è giunto al Senato. Fuori Palazzo Madama un gruppo di militanti della Lega lo ha accolto al grido di «buffone, buffone» e «elezioni subito».

in aggiornamento

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