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5 Novembre 2024 07:22

Crollo dei tesserati Pd: gli iscritti calano da 320mila ad appena 50mila

I dati "ufficiali" della campagna del tesseramento, con le primarie alle porte, oscilla sotto i problemi e la crisi di consensi del Pd , che nei sondaggi viene dato in picchiata sotto il 15%, ma anche grazie al giro di vite delle regole.

Un anno fa il segretario Enrico Letta volendo garantire trasparenza ed evitare fenomeni di pacchetti sospetti di tessere comprati e distribuiti dai capi-bastone del Partito Democratico decise che il tesseramento andava fatto per il 70 per cento on line, lasciando solo un terzo del totale alla firma in presenza . Adesso la campagna del tesseramento, con le primarie alle porte, oscilla sotto i problemi e la crisi di consensi del Pd , che nei sondaggi viene dato in picchiata sotto il 15%, ma anche grazie al giro di vite delle regole. I dati “ufficiali” latitano mentre dai circa 320 mila iscritti del 2021, al momento le tessere certe e siglate sono ferme a quota 50 mila, di cui 10 mila però risultano fatte online.

La previsione degli addetti ai lavori è che il Pd alla fine del percorso congressuale, dovrebbe contare su 80 mila iscritti, mentre i più ottimisti scommettono che si tornerà ai livelli del 2021. Ai sostenitori del rigore però il crollo non crea malumore, anzi. “E’ stata fatta pulizia di dati drogati, oggi sono numeri bassi perché abbiamo cambiato le regole e impedito giochetti, non ci sono più tesserati finti“. Il fenomeno delle tessere finte comunque segna una svolta sul passato. Oggi gli iscritti del Pd, dai 300 mila degli ultimi anni sono 50 mila, ma potrebbe rivelarsi un dato temporaneo se – come prevedono al Nazareno – di qui al 19 febbraio quando ci saranno le primarie, i tesserati saliranno, senza raggiungere le medie storiche dei 15 anni di vita del partito. Passato dagli 830 mila iscritti degli esordi nel 2008, ai 540 mila del 2013 ai 370 mila del 2018.

i 4 candidati alla segreteria nazionale : Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Gianni Cuperlo, Paola De Micheli

Da Roma sono stati acquistati ed inviati alle federazioni una sessantina di Pos, con una raccomandazione e qualche particolare gustoso.: “Se a Velletri, per fare un esempio, la giornata del tesseramento al circolo si fa domenica prossima, poi va consegnato il Pos alla federazione di Viterbo, che la farà la domenica successiva, non possiamo comprare apparecchi per tutti”. Insomma, il partito del Pos si ingegna per fare cassa facendo pagare le tessere con la carta di credito, ponendo qualche limite. Per stroncare i cosiddetti “pacchettisti” se ne possono pagare soltanto due, che le accumulano e se le giocano al “mercato” congressuale. Anche per le primarie “ibride” cioè fatte per metà online servono a prevenire le code di cinesi ai gazebo di napoletana memoria.

Ma il Partito Democratico deve comunque tenere conto delle vecchie abitudini che alimentano la rivolta contro le tecnologie di internet, come il tesseramento sul web. Chi ha partecipato ai summit dei segretari locali con Letta, racconta di malumori diffusi : “non è la nostra modalità, molti vecchi compagni non sanno usare il pc…”. Lo scorso gennaio quando vennero rese note le nuove regole sul tesseramento online, sono piovute mail di protesta da moltissime Regioni che una volta venivamo considerate “rosse” come l’Umbria : “Ogni anno andiamo casa per casa o facciamo le serate al circolo, i militanti sono abituati così…“. motivo per cui nell’ultima Direzione, il Pd ha alzato la quota al 50% di quelli da poter tesserare di persona.

Le “tessere” dei candidati alla segreteria

L’aumento delle tessere sottoscritte compare puntualmente in ogni congresso. Le tifoserie e le “cordate” dei vari candidati fanno puntualmente lievitare le nuove iscrizioni. Dal 6 dicembre ad oggi, Elly Schlein ha visto registrarsi 18 mila persone (tra iscritti e non ancora al Pd) alla sua piattaforma “Partedanoi.it“. Chissà se la Schlein si farà sostenere anche da Aboubar Soumahoro che si è autosospeso dal gruppo parlamentare di Nicola Fratoianni ed Angelo Bonelli (ma non dall’incarico di onorevole…) considerando che in campagna elettorale i vertici del Pd l’ avevano eretto a paladino degli “ultimi” e poi sono stati i primi a disconoscerne vita opere e presunti miracoli.

L’altra candidata Paola De Micheli registra tante adesioni nei territori alla sua mozione, da Sud a Nord: “Arriveranno sorprese nel voto per me nei circoli”.

Il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini , candidato alla segreteria nazionale sta mobilitando decine di sindaci e amministratori, inseriti nelle realtà dei territori e quindi portatori di nuove risorse nel tesseramento. Per il quale sono previsti due regole: ci si deve iscrivere non oltre il 21 dicembre chi vuole partecipare alla fase del voto nei circoli sui candidati, ovvero alla scrematura dei quattro nomi in pista, Gianni Cuperlo, De Micheli, Schlein e Bonaccini. Mentre ci si può iscrivere, senza alcun obbligo, fino all’ultimo, per chi vuole votare nei gazebo per i due candidati rimasti in gara. Si saprà dopo il 19 febbraio in favore di chi questa volta gioverà il conto delle tessere dem.

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