di REDAZIONE CRONACHE
Da questa mattina militari della Guardia di Finanza di Genova, coordinati Proc. Aggiunto Paolo D’Ovidio e dal pm Dott. Walter Cotugno della locale Procura della Repubblica, stanno eseguendo un’ordinanza applicativa di misure cautelari, nei confronti di tre ex top manager e tre attuali dirigenti della Società Autostrade per l’Italia s.p.a.
Agli arresti domiciliari sono l’ex amministratore delegato Giovanni Castellucci in carica fino al gennaio del 2019, quando è stato liquidato con una cifra che sfiora i 13 milioni di euro, il direttore delle operazioni Paolo Berti e Michele Donferri Mirella. Il manager (difeso dall’avvocato Paola Severino, ex ministro della Giustizia) è stato prelevato dalla sua abitazione ed accompagnato alla caserma del Nucleo Economico Tributario di via dell’Olmata a Roma.
Arrestati Michele Donferri Mitelli – ex direttore delle Manutenzioni un dirigente di lungo corso che ha fatto carriera all’ombra di Castellucci, proveniente dalla vecchia società Autostrade sp.a. (quando era controllata dal gruppo statale I.R.I.), e Paolo Berti, fino allo scorso anno responsabile delle Operazioni, entrambi posti agli arresti domiciliari. Stefano Marigliani direttore del primo tronco Autostrade, (ora trasferito a Milano ad altro incarico) , Paolo Strazzullo in distacco a Roma e progettista dell’intervento di rinforzo degli stralli del Morandi , ristrutturazioni che secondo l’accusa non sono mai state eseguite, e Massimo Miliani di Spea la società di progettazione del gruppo Atlantia che prima eseguiva anche i controlli strutturali sulla rete e da un anno ne è stata estromessa, dopo la prima bufera di intercettazioni e arresti sul “metodo Autostrade”. I tre indagati hanno invece subito l’interdizione per 12 mesi.
L’indagine è stata avviata dai magistrati liguri un anno fa a seguito dell’analisi della documentazione informatica e cartacea acquisita nell’inchiesta principale legata al crollo del Ponte Morandi. I finanzieri del primo gruppo del Comando Provinciale di Genova, guidati dai colonnelli Ivan Bixio e Giampaolo Lo Turco, hanno scoperto che gli ex vertici erano consapevoli che le barriere fossero difettose e del potenziale pericolo per la sicurezza stradale, con rischio cedimento nelle giornate di forte vento, come peraltro realmente avvenuto nel corso del 2016 e 2017 sulla rete autostradale genovese.
L’ odierno provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari infatti non riguarda il collasso del ponte Morandi di Genova, il cui processo è ancora alle battute preliminari e nel quale Castellucci è sotto indagine al pari di altri manager della concessionaria e di numerosi dirigenti del ministero delle Infrastrutture.
L’analisi della documentazione informatica e cartacea acquisita, le indagini tecniche effettuate, l’assunzione di plurime testimonianze hanno portato a raccogliere numerosi e gravi elementi indiziari e fonti di prova in capo ai soggetti colpiti da misura, in ordine alla consapevolezza della difettosità delle barriere e del potenziale pericolo per la sicurezza stradale, con rischio cedimento nelle giornate di forte vento (fatti peraltro realmente avvenuti nel corso del 2016 e 2017 sulla rete autostradale genovese); in particolare, è emersa la consapevolezza di difetti progettuali e di sottostima dell’azione del vento, nonché dell’utilizzo di alcuni materiali per l’ancoraggio a terra non conformi alle certificazioni europee e scarsamente performanti.
L’ufficio legale di Aspi, nei mesi successivi alle indagini, aveva fatto installare telecamere negli uffici, bonificando le sale riunioni per cercare (inutilmente) di scovare le cimici della Guardia di Finanza e comprato persino un “jammer” , un disturbatore di frequenze. Ma va sottolineato che il nuovo corso di Autostrade, ha fatto “pulizia” epurando tutto il precedente management.
Le reazioni in Borsa e nella politica
Dopo la notizia, il titolo della società Atlantia la holding di controllo di Autostrade per l’ Italia ha iniziato a perdere in Borsa. Secondo gli operatori, il provvedimento potrebbe anche creare un elemento di turbativa sull’attuale negoziato tra Atlantia e Cdp sull’attuale cessione del controllo di Aspi. Duro il commento del viceministro al Ministero dello Sviluppo economico, Stefano Buffagni (M5S) : “Non si specula sulla sicurezza e sulle vite degli italiani“.