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22 Dicembre 2024 03:32

Csm, Anm e la richiesta di tutela per i “compagni” con la toga sulle spalle

La giudice Iolanda Apostolico ha preferito decidere, disapplicando una Legge, che secondo lei è da ritenersi anticostituzionale, contestando di fatto il principio che alla magistratura tocca esclusivamente applicare le Leggi e qualora ravvisi elementi in contrasto con la Carta Costituzionale su cui si fonda la Repubblica, e in un caso del genere sospendere il giudizio in attesa di una pronuncia della Consulta
di Antonello de Gennaro

Ha ragione il collega Alessandro Sallusti direttore del quotidiano IL GIORNALE a chiedersi nel suo editoriale di oggi come possa “un magistrato partecipare ad una manifestazione convintamente al fianco di estremisti che urlano “assassini” ed “animali” ai poliziotti e poi giudicare sul tema al centro di quella rissa ?”. Il riferimento è chiaramente a quanto ha fatto nel 2018 la giudice Iolanda Apostolico del Tribunale di Catania , come documenta un video, scesa in piazza assieme ai centri sociali per protestare contro le politiche migratorie dell’allora ministro dell’ Interno Matteo Salvini, la quale nei giorni scorsi ha deciso di non applicare le nuove leggi in materia, liberando quattro immigrati trattenuti legalmente in un centro di accoglienza.

Immediatamente è intervenuto il “soccorso rosso” dell’ Associazione Nazionale Magistrati Giuseppe Santalucia: “Non si entra nella vita privata dei colleghi, si deve stare nel merito delle loro sentenze“. Resta da capire cosa ci sia di “privato” su quanto è stato rivelato e documentato sul comportamento della Apostolico ! Fose qualcuno ha spiato nel buco della serratura della sua abitazione ? Il “soccorso rosso” dell’ ANM si guarda bene dal non commentare invece il comportamento di una loro collega che ha da tempo manifestato il suo odio ideologico contro Salvini e la sua politica anti-immigrazione.

Ha ragione il magistrato Simonetta Matone, ora senatore, allorquando afferma che “non è accettabile che un magistrato partecipi ad una manifestazione contro le Forze dell’ Ordine. Il CSM non dovrebbe aprire un procedimento per la protezione deel giudice, bensì di quella di noi cittadini !”

“Soccorso rosso” non ha proferito però una sola parola sull’immediato auto-oscuramento della pagina Facebook personale della giudice Apostolico, che sembra un tentativo “last minute” di nascondere eventuali prove a suo carico.

Ha ragione il pubblico ministero anti-terrorismo Stefano D’Ambruoso, intervistato oggi dall’ amico e collega Francesco Specchia sul quotidiano LIBERO quando afferma che “Non è corretto far balenare anche minimamente il sospetto di essere schierati politicamente. Non sono d’accordo con l’ ANM. Serve un controllo nell’uso dei social network.” D’ Ambruoso, barese, classe 1962, è peraltro un magistrato stimatissimo, che si è affacciato alla politica venendo eletto parlamentare con “Scelta Civica creatura del prof. Mario Monti, diventando questore della Camera dei Deputati, per poi rientrare in magistratura come sostituto procuratore con una specializzazione in “dissenso interno”, cioè si occupa sopratutto di anarchici e terrorismo internazionale ed è fra i pochi magistrati capace di leggere la politica con un occhio giudiziario a 360°.

Mentre il quotidiano La Repubblica da sempre molto vicino alla “sinistra giudiziaria, con attuali posizioni anti-governative, descrive la giudice Iolanda Apostolico come modello di indipendenza, D’ Ambruoso immediatamente prende posizione: “Io appartengo a quella stragrande maggioranza di magistrati che si impone di apparire terzo ancora prima di esserlo” aggiungendo “anche l’occhio sociale vuole la sua parte. Per me non è corretto anche minimamente fare balenare il sospetto che un magistrato possa essere schierato magari su posizioni politiche diverse da quelle di un comune cittadino che proprio da quel magistrato un giorno potrebbe essere giudicato“.

Forse è il caso al CSM ed all’ ANM qualcuno si domandi se si possa parlare di “uso legittimo dei social” per chi ha il dovere costituzionale ed istituzionale di apparire terzo. il pm anti-terrorismo D’ Ambruoso è tranchant: “E’ un tema che riguarda tutti coloro che svolgono una funzione istituzionale. Vale sicuramente per i magistrati, come per i prefetti, per le forze di polizia, per i comandanti dei carabinieri” aggiungendo ” Sono consapevole che l’uso dei social dev’essere controllato, e della possibilità delle diverse interpretazioni di un tweet o di un post. Quando uso Facebook mi sforzo di farlo per comunicazioni di iniziative culturali che mi vedono attivo“. Ed aggiunge “se posto su Instagram le foto delle feste di famiglia posso apparire un esibizionista; ma se metto un “like” ad una manifestazione di piazza salta la percezione del concetto di terzietà” concludendo “la terzietà di Falcone e Borsellino è il massimo esempio di terzietà che possa capitare di seguire“.

Quello che il “soccorso rosso” dell’ ANM e di parte del CSM non affermano è che il buonsenso dovrebbe servire a far capire che se si hanno opinioni personali in una materia in cui un giudice è chiamato ad occuparsi, l’onestà intellettuale, la deontologia professionale e l’etica dovrebbe suggerire di astenersi. Invece la giudice Iolanda Apostolico ha preferito decidere, disapplicando una Legge, che secondo lei è da ritenersi anticostituzionale, contestando di fatto il principio che alla magistratura tocca esclusivamente applicare le Leggi e qualora ravvisi elementi in contrasto con la Carta Costituzionale su cui si fonda la Repubblica, e in un caso del genere sospendere il giudizio in attesa di una pronuncia della Consulta.

Purtroppo spesso e volentieri si incontrano nelle aule di giustizia dei magistrati che si ergono a giudici delle stesse leggi. Una sorte di giustizia “creativa” che qualche tribunale trasforma in giustizia personale. Senza dimenticare nelle chat del processo Palamara sono emerse delle gravi affermazioni da parte dei magistrati coinvolti, si discuteva e pianificava come “incastrare” Matteo Salvini quando era ministro dell’ Interno.

E questa sarebbe l’autonomia ed indipendenza della Magistratura ? I magistrati dovrebbero essere tutti uguali, ma a sinistra qualcuno è più uguale di altri. A noi sembra tanto una giustizia che sa tanto di “spazzatura” ! Ha ragione Daniele Capezzone quando in un suo editoriale su Libero. scrive: “la sinistra gira intorno al problema: il fatto che un magistrato non può permettersi comportamenti degni di un ultrà“. 

© CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA |

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Grazie, Antonello de Gennaro

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