ROMA – Il nuovo vicepresidente del Csm é David Ermini, 59 anni, avvocato penalista e deputato del Pd per due legislature che è stato eletto dal plenum di Palazzo dei Marescialli, presieduto dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Ermini è stato eletto alla terza votazione, con 13 voti. Un risultato inusuale nella prassi del Consiglio Superiore della Magistratura, infatti nelle precedenti consiliature il vice presidente è quasi sempre stato eletto sin dalla prima votazione, perché si era raggiunta prima l’intesa tra i suoi componenti.
“Ho chiesto la sospensione dell’iscrizione al mio partito perché ritengo che quando si assume un incarico istituzionale si deve avere la possibilità di essere libero”, ha detto Ermini, in un breve intervento dopo la sua elezione. “Chi arriva al Csm, – ha aggiunto Ermini – dismette la propria casacca politica e risponde solo alla legge e alla Costituzione“.
Il nuovo vicepresidente del Csm David Ermini si è rivolto nel suo intervento al Capo dello Stato “Mi riporto alle parole che lei ha pronunciato in maniera forte durante la cerimonia di insediamento al Csm: la cosa principale è che nessuno di noi, dei cittadini, è al di sopra della legge. Dobbiamo tenere di fronte a noi la legge e la Costituzione“. aggiungendo “Il presidente della Repubblica è il garante della Costituzione a cui mi rivolgerò in maniera pressante e continua durante il mio mandato“.
Alla terza votazione Ermini ha battuto con 13 consensi il candidato grillino il professore Alberto Maria Benedetti, docente di diritto privato a Genova, che invece ne ha ricevuti 11. Vi è stata clamorosa “spaccatura” all’interno delle correnti: i centristi di Unicost e i conservatori di Magistratura indipendente, 5 voti ciascuno, hanno votato per Ermini “sponsorizzato” dall’ex leader di Magistratura Indipendente, Cosimo Maria Ferri attualmente deputato Pd facente parte degli “amici” di Matteo Renzi.
Per Ermini hanno votato anche i due capi della Cassazione, Giovanni Mammone di Mi e Riccardo Fuzio di Unicost. All’opposto la sinistra di Area e la corrente Autonomia e indipendenza dell’ex pm di Milano Pier Camillo Davigo che hanno votato per Benedetti, risultato primo dei votati nella discussa e poco trasparente piattaforma Rousseau, il quale ha ricevuto anche il sostegno dei due consiglieri leghisti Stefano Cavanna ed Emanuele Basile. Scheda bianca invece per i due consiglieri di Forza Italia, gli avvocati berlusconiani Alessi Lanzi e Michele Cerabona.
Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, va all’attacco in maniera poco istituzionale : “I magistrati del Csm hanno deciso di affidare la vice presidenza del loro organo di autonomia ad un esponente di primo piano del Pd, unico politico eletto in questa legislatura tra i laici del Csm. Da deputato mi sono sempre battuto affinché il Parlamento individuasse membri laici non esposti politicamente. Prendo atto che all’interno del Csm, c’è una parte maggioritaria di magistrati che ha deciso di fare politica!”. “Ovviamente – aggiunge – nulla di personale nei confronti del neo eletto vice presidente del Csm, David Ermini, a cui faccio i migliori auguri di buon lavoro. Continuo a credere che il rapporto tra il ministero e il Csm sia fondamentale per il buon funzionamento della giustizia e mi impegnerò sinceramente e serenamente in questa direzione. Ma ci sono atti – ha concluso – che hanno un significato politico che non può essere ignorato”, .
Anche il Movimento cinque stelle va all’attacco: ‘”È incredibile! Avete letto? – scrive il vicepremier Luigi Di Maio in un post su Facebook, commentando così l’elezione di David Ermini a vicepresidente del Csm – Questo renzianissimo deputato fiorentino del Pd è appena stato eletto presidente di fatto del Consiglio superiore della magistratura. Lo hanno votato magistrati di ruolo e membri espressi dal Parlamento. Ma dov’è l’indipendenza? E avevano pure il coraggio di accusare noi per Foa che non ha mai militato in nessun partito. È incredibile“, e conclude: “Il sistema è vivo e lotta contro di noi“.
Il segretario Pd, Maurizio Martina, replica: “Ci sono dichiarazioni gravissime da parte di autorevoli rappresentanti di governo sul Csm. Addirittura il ministro della giustizia. Dimostrano in questo modo di non avere alcun senso dello stato. Il governo rispetti la costituzione e l’organismo di autogoverno della magistratura“. Ed il presidente, Matteo Orfini: “Il nuovo partito unico della destra è nato, guidato da Salvini, Di Maio e Berlusconi. Ieri l’accordo sulla Rai e sulle tv. Oggi l’attacco violento alla magistratura, guidato dai neoberlusconiani Di Maio e Bonafede“.