La procura di Firenze, dopo un anno in cui la guida è rimasta vacante, ha da oggi il suo nuovo capo: Filippo Spiezia magistrato di lunga esperienza, anche se la sua elezione diventa un “caso” al Csm. E’ stato il voto pesantissimo, perché in caso di parità vale doppio, del vicepresidente Fabio Pinelli, (indicato dal Parlamento in quota Lega) a determinare la vittoria di Spiezia sul concorrente Ettore Squillace Greco, procuratore di Livorno e per dieci anni pm antimafia proprio a Firenze. Pinelli decide di votare per la prima volta.
La votazione sulla procura di Firenze era finita in parità, 15 a 15, ma grazie a Pinelli ha vinto Spiezia. Pinelli, nella sua precedente vita di avvocato, è stato il difensore di Alberto Bianchi, presidente della Fondazione Open, imputato per finanziamento illecito nel processo che porta lo stesso nome a Firenze. Un “conflitto di interessi” quello di Pinelli su cui al Csm si è creato un grande sconcerto tra chi ha votato per Greco.
Ma cos’è accaduto fino al voto? Si confrontano due schieramenti, quello per Spiezia e quello per Squillace Greco. Entrambi magistrati di esperienza. Il primo è stato pm a Salerno per 17 anni, di cui cinque come toga antimafia, dopodichè alla Procura Nazionale Antimafia. Dopodichè il passaggio ad Eurojust, l’organo per la cooperazione giudiziaria della Ue, di cui diventa vice presidente. Spiezia era candidato anche per la procura generale di Bologna ma lo scorso 31 maggio il Csm gli ha preferito Paolo Fortuna.
Candidatosi per la guida della procura di Firenze Spiezia aveva come concorrente Squillace Greco. È una sfida che ha diviso il plenum del Csm in due fazioni, alla quale partecipa anche Rosa Volpe, attuale reggente della procura di Napoli, dove concorre anche nel capoluogo campano per diventare procuratore capo. La sinistra si schiera compatta in favore di Squillace Greco, per il quale votano compatti i sei consiglieri di Area, a cui si aggiungono i voti di Md ( Miele) , dell’indipendente Fontana, del consigliere “senza corrente” Mirenda, e dei consiglieri laici Romboli (indicato dal Pd) e Papa (indicato dal M5S) ai quali dopo la prima votazione si aggregano, anche i quattro voti della corrente Unicost (moderati di centro) che nella prima votazione aveva scelto Rosa Volpe. Per un totale di 15 voti .
In favore di Spiezia hanno votato i sei consiglieri laici indicati dal centrodestra, il renziano Carbone, sei dei sette consiglieri togati di Magistratura indipendente. Ma arriva una seconda sorpresa per le differenti posizioni dei vertici della Cassazione . La prima presidente Margherita Cassano, che per anni ha lavorato a Firenze dov’è stata presidente della Corte di Appello, annuncia la propria astensione, cosi motivandola “Provengo da quel territorio, conosco Squillace Greco, a cui va la mia più profonda stima, l’ho visto lavorare, ma per esigenze di equidistanza con molto rammarico ho deciso di astenermi“. Il Procuratore generale Luigi Salvato vota per Spiezia spiegando che “Squillace Greco garantisce meno di quattro anni”, così arrivando a 14 voti per Spiezia. E qui arriva il colpo di scena che ha mandato su tutte le furie la componente sinistrorsa di Area : il voto del vicepresidente Pinelli che valendo doppio fa la differenza. La votazione si è così. Ma i consiglieri che hanno votato per Squillace Greco non accettano la sconfitta e si riuniscono per discutere sul voto del vice presidente.
Pinelli, nella sua precedente attività di avvocato, è stato il difensore di Alberto Bianchi, presidente della Fondazione Open, imputato per finanziamento illecito nel processo che porta lo stesso nome a Firenze. Un presunto “conflitto di interessi” quello di Pinelli su cui al Csm si è creato un grande dissenso per chi aveva votato per Squillace Greco. Anche al CSM la sinistra dimostra di non sapere perdere. Infatti non a caso Il gruppo di Area ha diffuso un comunicato in cui denuncia “l’ingresso della politica politicante e dei suoi interessi più inconfessabili all’interno dell’organo di governo autonomo dei magistrati”. E qualcuno in Parlamento ha commentato “questi hanno veramente la faccia come il c….“
Le manovre per la procura di Napoli
La Quinta Commissione del CSM, nella seduta odierna, ha deliberato di proporre al Plenum delle nomine per incarichi direttivi e semi direttivi. La maggioranza della quinta commissione ha proposto la nomina di Nicola Gratteri alla guida della Procura di Napoli, quattro i voti a favore, mentre gli altri due voti della commissione sono andati, uno ciascuno, ai pm Amato e Volpe. Adesso spetterà al Plenum di decidere definitivamente sul futuro della procura napoletana.
Due delle correnti di palazzo dei Marescialli si erano accordate per evitare che il pm anti-‘ndrangheta Nicola Gratteri diventi il nuovo procuratore capo di Napoli, nonostante sia il candidato in assoluto con più titoli. Ma paradossalmente la situazione potrebbe cambiare, dopo il voto del vicepresidente leghista Fabio Pinelli, che è stato decisivo per far passare Filippo Spiezia, il candidato preferito a Ettore Squillace Greco, candidato della sinistra.
La sorpresa in realtà è stato il voto espresso dai quattro consiglieri “moderati” di Unicost (Unità per la Costituzione), dirottati contro i pronostici inutilmente in favore di Squillace Greco. Un voto che va messo in relazione con la prossima decisione sulla procura di Napoli per la quale la corrente di Area si era manifestata disponibile a garantire i propri voti per far prevalere la candidatura di un magistrato di Unicost: Giuseppe “Gimmi” Amato, attualmente al vertice della Procura di Bologna, ritenuto il principale sfidante di Gratteri, o Rosa Volpe, per otto anni procuratrice aggiunta e fino a ieri reggente della procura di Napoli. Ma dalla 5a Commissione al momento sembra prevalere per la nomina a Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli proprio Nicola Gratteri che ha ottenuto 4 voti (dai consiglieri Mazzola, Bianchini, Carbone, Mirenda), mentre un voto solo è stato indicato a Giuseppe Amato (dal consigliere D’Auria), così come un solo voto è stato espresso in favore di Rosa Volpe ((dal consigliere Cosentino)
Queste le altre votazioni della 5a Commissione del Csm
Uffici direttivi (votati all’unanimità ):
– Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Firenze, Ettore Squillace Greco, all’ unanimità;
– Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Catania, Carmelo Zuccaro, all’ unanimità;
Uffici semi direttivi (votati all’unanimità ):
– Presidente di Sezione Corte di Appello di Napoli, Loredana di Girolamo, all’ unanimità;
– Presidente di Sezione Corte di Appello di Reggio Calabria, Alfredo Sicuro all’ unanimità;
– Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Palmi, Santo Melidona all’ unanimità;