ROMA – Il Vice Presidente del Csm David Ermini ha ricevuto ieri sera la lettera del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la quale sono state trasmesse le dimissioni del consigliere Paolo Criscuoli da componente del Consiglio Superiore della Magistratura.
Criscuoli, togato di Magistratura Indipendente, era tornato pochi giorni fa, il 9 settembre, al lavoro a Palazzo dei Marescialli. Si era autosospeso dall’incarico il 4 giugno scorso, dopo essere stato tirato in ballo nell’inchiesta della Procura di Perugia sul tentativo di condizionamento delle nomine dei vertici di alcuni degli uffici giudiziari più importanti d’Italia, in cui tra gli altri, è indagato per corruzione l’ex consigliere del Csm, Luca Palamara.
Criscuoli era l’unico dei 5 togati coinvolti nello scandalo emerso dall’inchiesta di Perugia che non si era ancora dimesso dal Consiglio.
“Con profondo rammarico comunico che ho rassegnato direttamente nelle mani del presidente della Repubblica le mie dimissioni quale componente del Consiglio Superiore della Magistratura, chiedendo contestualmente il collocamento in ruolo” scrive il togato Paolo Criscuoli, che ieri sera ha comunicato le sue dimissioni dal Consiglio Superiore della Magistratura, in una lettera aperta inviata agli iscritti dell’Anm, scrivendo “Ho la piena coscienza di non aver mai tradito il mio mandato. Compio questo gesto esclusivamente per il profondo rispetto che nutro nei confronti dell’istituzione e del suo Presidente, pur consapevole che avevo pieno diritto e anzi sentivo il dovere di continuare a ricoprire la carica consiliare“.
Il Capo dello Stato ha ravvisato nella lettera di dimissioni presentata da Criscuoli senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni, come si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa del Csm.
Criscuoli è il quinto consigliere a lasciare Palazzo dei marescialli dopo lo “scandalo” delle nomine. Al momento sono 16 le candidature presentate per le elezioni suppletive di ottobre, quando il Consiglio superiore dei magistrati sarà chiamato a eleggere due nuovi membri togati, dopo le dimissioni per lo scandalo nel Csm scoppiato a giugno con le intercettazioni che riguardavano Luca Palamara.
I magistrati che subentreranno saranno scelti tra il 6 e il 7 ottobre. Bocciato il metodo del sorteggio, proposto anche dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, perché ritenuto incostituzionale dall’Associazione Nazionale Magistrati.