Un Csm diviso ha nominato oggi il procuratore generale di Firenze Marcello Viola a procuratore capo di Milano, alla guida di una procura tormentata negli ultimi tempi da da conflitti, polemiche e denunce tra gli stessi magistrati componenti degli uffici giudiziari milanesi. Viola in magistratura dal 1981, è stato tra l’altro nella sua lunga carriera pm a Palermo, quindi procuratore a Trapani, arrivando alla guida della procura generale di Firenze nel 2016. Con 13 voti a favore ha prevalso la proposta Viola, 3 voti sono andati al dr. Giuseppe Amato procuratore di Bologna, 6 voti al procuratore aggiunto della procura milanese Maurizio Romanelli. 3 gli astenuti.
Il consigliere togato del Consiglio Superiore della magistratura Antonio D’Amato, relatore della proposta a favore del conferimento dell’incarico direttivo di Procuratore della Repubblica di Milano a favore del dott. Marcello Viola, attuale Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Firenze ne ha sottolineato “le rilevantissime capacità investigative, a partire dalla direzione che ha impresso alle indagini alla Procura di Trapani, che ha guidato per 5 anni. Periodo in cui la Procura è stata oggetto di gravi intimidazioni, proprio per la grande capacità dimostrata nelle indagini di criminalità organizzata, in un territorio storicamente interessato da una rilevante e radicata presenza delle mafie”. Viola “Ha trattato diverse indagini delicatissime a partire da quelle svolte presso la DDA di Palermo come quelle sul clan mafioso legato alla famiglia Badalamenti e ha svolto numerose e complesse rogatorie internazionali”.
La votazione si è conclusa dopo una lunga e intensa discussione da parte dei consiglieri del Csm , nel corso della quale sono state evidenziate le numerose tensioni che hanno attraversato la Procura di Milano negli ultimi tempi. La scelta di Viola, come ha sottolineato il consigliere togato indipendente Nino Di Matteo, è avvenuta «in discontinuità» con la gestione precedente della Procura milanese. Opinione condivisa anche da altri consiglieri dell’organo di autogoverno della magistratura. Viola aveva presentato anche la domanda per la Procura di Palermo e per la Direzione Nazionale Antimafia, a cui sarebbe destinato Melillo attuale procuratore capo di Napoli.
“Sono onorato e ringrazio il Csm per questa nomina così importante” è stato il primo commento di Viola: “È una nomina che mi responsabilizza molto — aggiunge — e sono consapevole del fatto che guidare la Procura di Milano sia un incarico particolarmente delicato. Ma metterò il massimo impegno nello svolgere il ruolo direttivo che mi è stato assegnato come ho sempre fatto“.