Monsignor Mauro Carlino, imputato nel processo in corso davanti al Tribunale della Santa Sede per la vicenda dell’acquisto da parte del Vaticano di un lussuoso palazzo londinese su Sloane Avenue, è diventato parroco della basilica di Santa Croce, chiesa simbolo di Lecce, . Carlino, 46 anni, leccese di nascita, all’epoca dei fatti funzionario del Vaticano, fu sospeso dall’incarico da Papa Francesco dopo il suo coinvolgimento nell’affare finanziario-immobiliare che avrebbe prodotto perdite per 217 milioni di euro in danno della Santa Sede.
Carlino, dopo avere avvertito la vocazione al sacerdozio, ha studiato al Seminario Romano e alla Pontificia Università Lateranense, per poi conseguire il dottorato in Storia della Chiesa alla Pontificia Università Gregoriana. È stato ordinato presbitero il 28 marzo 2001 ed ha fatto ritorno nella diocesi di Lecce fino alla chiamata all’Accademia Pontificia di piazza della Minerva, a Roma, dove si è specializzato in Diritto canonico e si è preparato alla carriera diplomatica. Fu anche segretario personale dell’arcivescovo di Lecce, Cosmo Francesco Ruppi.
Rientrato nella sua città d’origine, monsignor Carlino venne nominato dall’arcivescovo Michele Seccia suo segretario personale. Ieri è arrivata anche l’ufficializzazione della sua nomina a parroco della basilica di Santa Croce, icona del Barocco leccese, vanto della curia locale e dell’intero Salento. A dare l’annuncio è stato lo stesso arcivescovo Seccia nel corso della Giornata sacerdotale di fine anno pastorale, davanti al clero diocesano riunito a Roca, una località nelle vicinanze del capoluogo salentino. Il nome di monsignor Mauro Carlino figura nell’elenco dei parroci di nuova nomina diffuso nella stessa occasione.
È noto che negli ambienti ecclesiastici leccesi Carlino goda di grande stima, così come è assai diffusa l’idea che nel processo possa emergere la sua assoluta innocenza. La vicenda giudiziaria che vede coinvolto Carlino riguarda fatti avvenuti quando il sacerdote leccese era segretario dei sostituti per gli Affari generali, il cardinale Angelo Becciu (tra i principali imputati) e monsignor Edgar Peña Pena Parra.
Sotto la lente dei giudici è finita la gestione dei fondi della Segreteria di Stato, con particolare riferimento all’operazione finanziaria finalizzata all’acquisto del palazzo di Londra. La sua prima destinazione è stata alla segreteria della nunziatura apostolica in Nicaragua, cui è seguito l’incarico nella segreteria di Stato, in Vaticano. Appassionato di calcio, monsignor Carlino è un grande tifoso del Lecce, di cui segue tutte le partite.