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28 Novembre 2024 07:40

DA OGGI IN ITALIA SERVE IL GREEN PASS

La lista dei luoghi in cui ci abitueremo a mostrare il Green pass , e i gestori delle varie attività saranno responsabili dei controlli, è abbastanza lunga lunga. Vi rientrano anche casinò, sale scommesse, bingo, musei, sagre, stadi, congressi, e concorsi pubblici.

di REDAZIONE POLITICA

Mentre il 2020 a causa dell’emergenza Covid19 era stato l’anno delle autocertificazioni, il 2021 sarò quello del Green pass, con il Qr-code stampato su un foglio di carta o memorizzato nello smartphone. Da oggi l’ Italia compie il primo passo nelle nuove regole : il Green pas sarà obbligatoria per entrare nelle sale al chiuso dei ristoranti, al cinema, a teatro, negli eventi indoor. Serve per andare in palestra, nei centri benessere, nei parchi tematici, nei centri sociali e culturali, le fiere. La lista dei luoghi in cui ci abitueremo a mostrare il Green pass , e i gestori delle varie attività saranno responsabili dei controlli, è abbastanza lunga lunga. Vi rientrano anche casinò, sale scommesse, bingo, musei, sagre, stadi, congressi, e concorsi pubblici.

Il Green Pass può essere richiesto facilmente con tutte e tre le modalità: tramite sms verrà inviato il codice authcode con cui si potrà scaricare la certificazione dal sito dgc.gov.it o dall’app Immuni. In alternativa il pass si potrà trovare direttamente nell’app IO.

Come facilmente prevedibile è immediatamente partita la rivolta dei proprietari di bar e ristoranti: non contestano il Green pass e sono pronti a controllarlo, ma non vogliono verificare anche il documento di identità, procedura questa richiesta dal nuovo Dpcm per evitare che un cliente usi la certificazione di un’altra persona.

In zona bianca e gialla, inoltre, teatri, cinema, concerti e altri locali di intrattenimento saranno aperti con limitazioni al pubblico: posti a sedere preassegnati, distanza interpersonale di almeno un metro, capienza non superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 25 per cento al chiuso nel caso di eventi con un numero di spettatori superiore rispettivamente a 5.000 all’aperto e 2.500 al chiuso. Ovviamente anche in questo caso c’è l’obbligo della certificazione.

Ecco in sintesi i chiarimenti ai dubbi più frequenti.


DEVO ESSERE VACCINATOPER AVERE IL GREEN PASS?

Sì ed è sicuramente la strada più sicura per evitare il contagio, la malattia e per avere una vita quotidiana più semplice. Però la certificazione si può ottenere anche con un tampone antigenico o molecolare negativo, rilasciato nelle ultime 48 ore o se si è superata l’infezione e si possiede il certificato che lo attesta. Da ricordare: si può ottenere il pass già quindici giorni dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino o a conclusione del ciclo vaccinale e quindi dopo la seconda dose (in questo caso è valido 9 mesi).

MI SERVE ANCHE PER PRENDERE IL CAFFÈ AL BAR ?


Il decreto che ha introdotto l’obbligo della certificazione cita solo le consumazioni nei luoghi chiusi al tavolo, dunque seduti. Se ci si limita a bere il caffè al bancone, in piedi, il Green pass non serve.

SE CENO AL RISTORANTE ALL’APERTO MA DEVO USARE  I SERVIZI IGIENICI ALL’INTERNO SERVE IL PASS?

No. Come detto la norma tende a regolamentare le permanenza per un tempo lungo all’interno di un luogo chiuso. Dunque è consentito entrare nel ristorante o nel bar, per il tempo necessario a utilizzare i servizi igienici.

ME LO CHIEDERANNO ANCHE IN HOTEL?

Per essere ospiti in una struttura ricettiva non è necessario il Green pass. Discorso differente se, ad esempio, si intende utilizzare il centro benessere o la palestra che si trova all’interno dell’hotel. In quel caso vale la regola che impone il Green pass. Al ristorante dell’hotel, come ospite senza certificazione, posso andare, ma solo se non è aperto anche ai clienti esterni.

CHI LO CONTROLLA NEI RISTORANTI E NEI BAR?

Devono farlo i gestori dei locali o dei loro collaboratori, che devono anche controllare il documento di identità per essere certi che il cliente non stia usando il Green pass di un’altra persona. Questo passaggio ha suscitato polemiche e perplessità sul fronte della privacy, ma va detto che non è la prima volta che in un locale pubblico in Italia viene chiesto il documento di identità: basti pensare agli hotel, alla reception, dove normalmente è necessario mostrare carta d’identità, patente o passaporto senza che questo abbia mai causato rivolte.

DEVONO ESSERE VACCINATI ANCHE I TITOLARI E I CLIENTI  DEI LOCALI?

No. Per ora non è previsto un obbligo di Green pass per chi gestisce i locali o per chi vi lavora.

MA COME SARÀ ESEGUITO IL CONTROLLO DEI GREEN PASS?

I responsabili delle verifiche nelle varie attività – dai ristoranti alle sagre, dagli spettacoli anche all’aperto ai congressi – potranno svolgere il controllo delle Certificazioni verdi usando una app nazionale chiamata VerificaC19, che va installata su un dispositivo mobile. Può essere scaricata dagli store di Google per Android e da quello di Apple per iOS.

I BAMBINI DEVONO ESEGUIRE SEMPRE IL TEST ANTIGENICO VISTO CHE CHI HA MENO DI 11 ANNI NON PUÒ VACCINARSI?

No. Sul sito del governo dedicato all’uso del Green pass (www.dgc.gov.it) viene spiegato: “La Certificazione verde Covid-19 non è richiesta ai bambini esclusi per età dalla campagna vaccinale e ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica. Per queste persone verrà creata una Certificazione digitale dedicata. Finché questa non sarà disponibile, possono essere utilizzate quelle rilasciate in formato cartaceo“.

QUALI TEST O TAMPONI SONO RITENUTI VALIDI IN ALTERNATIVA AL VACCINO?

Va bene il Pcr, vale a dire il tampone molecolare, anche se normalmente richiede tempi più lunghi e un costo maggiore. Sul sito del Governo si spiega che sono validi anche i test antigenici rapidi inseriti “nell’elenco comune europeo“, “effettuati tramite tamponi nasali, orofaringei o nasofaringei che permettono di evidenziare rapidamente (30-60 min) la presenza di componenti (antigeni) del virus”. I dati verranno trasmessi nel Sistema Tessera Sanitaria alla Piattaforma nazionale-DGC per l’emissione della Certificazione. Non vanno bene né i test salivari, né gli autotest rapidi, né i salivari.

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