di Francesca Lauri
È arrivato il parere del Comitato tecnico-scientifico richiesto espressamente dal premier Mario Draghi sull’uso delle mascherine all’aperto: è stop all’obbligo in zona bianca a partire dal 28 giugno. Il Cts ritiene infatti che, “con tutte le Regioni in zona bianca, ci siano le condizioni per superare l’obbligatorietà dell’uso delle mascherine all’aperto salvo i contesti in cui si creino le condizioni per un assembramento (mercati, fiere, code)“. Togliendo la mascherina, bisognerà comunque mantenere il distanziamento interpersonale se non si è congiunti.
Lo scrive il Comitato tecnico-scientifico nel comunicato firmato dal portavoce Silvio Brusaferro dopo la riunione che si era chiusa, a quanto si apprende, con un’indicazione di massima per l’abolizione dell’obbligo il 28 giugno o il 5 luglio, senza indicare la data esatta. Ma successivamente, si è deciso di inserirla, lasciando comunque, ovviamente, la facoltà al Governo di decidere.
Il Cts sottolinea che “le mascherine rappresentano uno dei mezzi più efficaci per la riduzione della circolazione del virus”, ricordando che “lo scenario epidemiologico è caratterizzato da una incidenza stabilmente e significativamente sotto i 50 casi x 100.000 abitanti nei 7 giorni indicativa di una contenuta circolazione del virus SARS-CoV-2; questo si tradurrà in un quadro nazionale che dalla prossima settimana vedrà tutte le regioni in zona bianca”. Il Cts ha chiuso così, dopo meno di due ore di riunione, la lunga stagione dell’obbligo di mascherine all’aperto: era stato introdotto l’8 ottobre 2020 da un decreto dell’allora premier Giuseppe Conte, sull’onda della ripresa dei contagi post-estiva.
Sulla base di questi dati, il Cts ritiene che “nell’attuale scenario epidemiologico a partire dal 28 giugno con tutte le regioni in zona bianca ci siano le condizioni nelle cosiddette zone bianche per superare l’obbligatorietà dell’uso delle mascherine all’aperto salvo i contesti in cui si creino le condizioni per un assembramento (ad esempio mercati, fiere, code, ecc.)“, indicando che “le persone debbano sempre portare con sè una mascherina in modo da poterla indossare ogni qualvolta si creino tali condizioni; debba essere raccomandato fortemente l’uso della mascherina nei soggetti fragili e immunodepressi e a coloro che stanno loro accanto; debba essere sempre indossata negli ambienti sanitari secondo i protocolli in essere; debba sempre essere mantenuto l’obbligo di indossare la mascherina in tutti i mezzi di trasporto pubblico; debbano essere rispettate le disposizioni e i protocolli stabiliti per l’esercizio in sicurezza delle attività economiche, produttive e ricreative“.
In ogni caso, il dispositivo di protezione personale dovrà essere sempre portato con sé per essere indossato, appunto, nei luoghi all’aperto a rischio assembramento. Resta l’obbligo di utilizzare la mascherina al chiuso e nei contesti in cui non è possibile mantenere il distanziamento sociale. La mascherina resta obbligatoria sui mezzi di trasporto, ma non quando si è a tavola. Sulla decisione ha influito anche la percentuale di vaccini somministrati in Italia: al momento oltre il 53% della popolazione ha ricevuto almeno una dose e circa il 27% ha completato il ciclo vaccinale.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, su Facebook ha confermato: “Dal 28 giugno superiamo l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto in zona bianca, ma sempre nel rispetto delle indicazioni precauzionali stabilite dal Cts”. Così come aveva spiegato anche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che si era già detto favorevole a una revoca dell’obbligo dal 28 giugno: “Credo che a questo punto dovremo dare un segnale ai cittadini prima possibile. Il 28 giugno, con tutta Italia in zona bianca, può essere la data giusta. È un segnale che i cittadini meritano“.