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3 Luglio 2024 09:28
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Danilo Coppola arrestato a Dubai

Destinatario di un ordine di esecuzione di pena emesso nel 2022, deve scontare una pensa residua di quasi 6 anni e mezzo

L’ immobiliarista Danilo Coppola è stato arrestato a Dubai dove al pari di altri latitanti italiani vip del passato aveva cercato rifugio. La cattura è stata eseguita dall’ufficio Interpol dello SCIP il Servizio cooperazione internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica sicurezza. Su Coppola pendeva un un ordine di esecuzione della pena emesso dalla procura di Milano, il 2 agosto del 2022. Deve scontare la pena residua di 6 anni, 5 mesi e 12 giorni di reclusione per reati attinenti alla disciplina del fallimento e altro. A quanto si apprende l’immobiliarista è stato portato in carcere in attesa che vengano effettuate e completate le procedure per l’estradizione.

Indagato e finito sotto processo a Roma per la famosa scalata ad Antonveneta (era la metà degli anni Duemila), Coppola era nel mirino della Procura di Milano che lo aveva indagato per una estorsione senza poterlo arrestare in quanto rifugiato negli Emirati. Coppola aveva fatto parte del cosiddetto gruppo dei “furbetti del quartierino”  (copyright Stefano Ricucci) composto da un gruppo di immobiliaristi che cercarono senza successo la scalata alle banche e al mondo dell’editoria.

Le vicende giudiziarie di Coppola sono culminate nel 2016, con la condanna a  9 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta. Seguì l’arresto, con accuse di bancarotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, nell’inchiesta su Porta Vittoria spa. Era il 2018 quando Danilo Coppola scoppiò a piangere davanti ai giudici di Milano. Lacrime che non lo hanno salvato dalla condanna definitiva: 7 anni di carcere. Il provvedimento è la conseguenza di un mandato di arresto emesso in seguito alla condanna in via definitiva per il crac del Gruppo Immobiliare 2004, di Mib Prima e di Porta Vittoria, emessa a luglio del 2022.

Danilo Coppola due anni dopo il primo arresto, con le accuse di associazione per delinquere, bancarotta, riciclaggio e appropriazione indebita tentò in carcere, prima di suicidarsi e poi di evadere. Alla fine ottenne i domiciliari. “Soffre di claustrofobia”, stabilirono i medici. “Tutta colpa di un grave incidente automobilistico. Ne porto ancora i segni”, spiegò poi lui mostrando una cicatrice al mento. Seguì la condanna a 6 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta.

Coppola venne accusato di aver distratto all’erario oltre 300 milioni di euro con le sue società. Tredici anni fa però trovò un accordo col Fisco su 200 milioni, e l’ Agenzia delle entrate dichiarò estinti i debiti del suo gruppo, nel 2012 venne annullato il fallimento della società Micop Immobiliare e l’anno dopo venne assolto dalla Corte d’Appello di Roma. “Questa è la prova che sono un perseguitato”, dirà poi l’immobiliarista, parlando a più riprese di un complotto dei poteri forti in grado di influire anche sui magistrati. “Hanno fatto dossieraggi su di me”, aggiunse.

Secondo fonti investigative, si sarebbe scoperto il luogo della residenza fuggiasca di Coppola seguendo le tracce della sua 50enne commercialista romana la quale si recava troppo spesso a Dubai, che a suo tempo era stata arrestata e detenuta per un anno tra carcere e arresti domiciliari con l’accusa di essere stata la mente di quel dissesto finanziario, per arrivare dopo 6 anni al suo completo proscioglimento.

© CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA |

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