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3 Luglio 2024 05:49
3 Luglio 2024 05:49

Deputati PD Puglia: I picchi di diossina nel quartiere “Tamburi” di Taranto esigono risposte precise sulle cause e sui controlli.

CdG camera deputatiI deputati pugliesi del PD, Vico, Pelillo, Ginefra, Bordo, Capone, Cassano, Grassi, Mariano, Massa, Mongiello, Ventricelli hanno presentato un’interrogazione a risposta in commissione ai Ministri dell’ Ambiente Galletti, e della Salute Lorenzin. Questa l’interrogazione:

Per Sapere, Premesso che:

Gli organi di informazione hanno riportato la notizia , di una relazione messa a punto dal Politecnico di Torino, nella quale si descrive un forte aumento e concentrazione di diossine particolarmente nel Quartiere “Tamburi” di Taranto, a seguito di una serie di analisi raccolte a novembre 2014 e a febbraio 2015 nei “deposimetri” installati all’esterno dello stabilimento siderurgico dell’Ilva di Taranto;

Lo studio del Politecnico di Torino, commissionato dall’Ilva, esplicita che la composizione delle diossine rilevate nel “deposimetro” ubicato nel quartiere Tamburi è differente da quella delle diossine rilevate all’interno dello stabilimento e che gli alti valori della diossina non dipendono dalla produzione ma da altre fonti;

l’Arpa Puglia, con una nota inviata alla presidenza della Regione in data 2 marzo 2016 mette in discussione la risultanza del Politecnico, sottolineando come “all’eccezionale aumento di diossine rilevato nel “deposimetro” del quartiere Tamburi non ha corrisposto un aumento della quantità complessiva di polveri raccolta dal deposimetro (…), che il “confronto tra i profili dei congeneri delle diossine delle polveri raccolte dai deposimetri nei due mesi incriminati e quelli delle polveri di abbattimento dell’impianto di sinterizzazione dello stabilimento, porta a credere che le polveri abbiano la stessa matrice”;

Il Presidente della Regione, Michele Emiliano, ha dato mandato ad Arpa e alla Asl Taranto di effettuare ulteriori accertamenti al fine di comprendere le ragioni e le origini della diossina e dei picchi rilevati per pubblicare entro la fine di marzo i dati della rete dei deposimetri che saranno gestiti di rettamente da Arpa;

Dall’8 marzo u.s. è entrata in vigore una delle misure previste dall’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) rilasciata nel 2012 dal ministero per l’Ambiente, che impone di scendere dall’attuale soglia di 0,30 nanogrammi di diossina per metro cubo a 0,15;

Si chiede pertanto di sapere in considerazione di quanto espresso in premessa se il Governo è a conoscenza di tale rapporto e quali iniziative intenda adottare, con la massima trasparenza e oggettività scientifica, al fine di appurare gli effettivi livelli di presenza di diossina nell’ambito delle attività industriali e della città, sottraendo rilievi e analisi ad ogni tipo di strumentalizzazione , nell’interesse prioritario della salute della città di Taranto.

 

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