di REDAZIONE ECONOMIA
L’amministratore delegato di ENI, Claudio Descalzi nel corso di un audizione alla Camera dei Deputati in Commissione Affari Esteri, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle dinamiche del commercio internazionale e interesse nazionale ha affermato che “Tutte le società petrolifere sono in paesi difficili perché le risorse energetiche sono in questi paesi. La miglior tutela sono le coperture contrattuali, due diligence, compliance, i sistemi di controllo dell’azienda che vengono sempre migliorati e modificati, la trasparenza. Bisogna integrarsi nel paese per dare un aiuto reale e con lo sviluppo sostenbile:ci deve essere una redistribuzione delle risorse che vada al di delle royalties e delle tasse”.
Nei paesi africani e in via di sviluppo “siamo la prima società in termini di investimenti sostenibili come educazione, sanità, agricoltura, nella creazione di centri di ricerca, negli scambi con le università. Eppure spesso veniamo descritti come predatori. Siamo la prima e unica società che ha deciso di sviluppare un network interno per dare accesso all’energia a quei paesi invece di esportare il gas. Noi diamo energia a 18 milioni di persone ma diventeranno 24 milioni che prima usavano biomasse. Abbiamo fatto centrali elettriche. In questo modo facciamo sviluppo sostenibile e diventiamo parte di quella comunita’, diventiamo credibili”, ha aggiunto Descalzi. “E’ anche con questi aiuti che proteggiamo una società”.