di Andrea Viola*
Non c’è tanto da meravigliarsi. Di Maio e Di Battista sono figli di un vaffanculo lanciato da Beppe Grillo tempo fa, hanno sempre usato e continuano a utilizzare un linguaggio volgare, becero e minaccioso. Sin dalla nascita dell’ex Movimento 5 Stelle hanno urlato e insultato tutti per un solo scopo evidente: non cambiare realmente le cose in meglio, ma occupare semplicemente il potere.
L’involuzione degli ex grillini è facile da ricordare. Insultavano i talk show e dicevano che mai sarebbero andati. Dopo poco tempo sono diventati ospiti fissi e solitari. Hanno sempre insultato indistintamente i giornalisti. Li hanno, poi, candidati fra le loro fila e utilizzati a proprio piacimento. Hanno sempre fatto così. Non accettano contraddittorio e impongono le loro regole autoritarie. Pena? Insulti di ogni genere e “stranamente” un linciaggio mediatico sempre sui vari social. E quando sono in difficoltà ancora peggio. Tutto collaudato e ammesso implicitamente da Rocco Casalino, ieri da Fazio. Testualmente: “I toni eccessivi a volte servono”. Ricordi di mussoliniana memoria. Colpisci uno per educare gli altri.
Ormai è evidente che il partito di Di Maio sia in difficoltà. È evidente che Salvini sia il protagonista del governo nel bene e soprattutto nel male. Nulla di quanto è stato promesso dagli ex grillini è stato fatto o è in reale fase di approvazione. E allora cosa fare? Attaccare i giornalisti e intimorirli. E ancora una volta si dimenticano dei loro comportamenti e di ciò che dicevano quando erano nascosti nei banchi dell’opposizione.
Anche se, bisogna dirlo, non fanno realmente paura a nessuno. Sono i classici “bulletti” che da dietro le loro tastiere offendono e insultano, poi se li incontri realmente si nascondono o dicono che non volevano realmente offendere. Dovrebbero imparare una volta per tutte che nessuno è colpevole sino al terzo grado di giudizio e che i processi si fanno nei tribunali e non devono essere alimentati dalla politica a proprio piacimento. I grillini sono passati da dimissioni subito per un semplice avviso di garanzia (per gli altri) a valutare caso per caso anche un rinvio a giudizio (per i propri uomini).
Hanno avvelenato un clima sociale e soffiato sulle debolezze dei cittadini per cercare consenso in ogni modo, hanno rinnegato se stessi e le proprie parole in maniera indegna e senza vergogna. E allora attenti, cari volgarotti da strapazzo, ben presto un altro vaffà vi seppellirà politicamente.
*avvocato, opinione tratta da IlFattoQuotidiano.it