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22 Novembre 2024 01:52

Diossina. Bufale ingenue o disinformazione organizzata?

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Schermata 2016-03-03 alle 14.10.46ROMA – Nei giorni scorsi è tornato alla carica il solito aspirante “capopopolo” Alessandro Marescotti, che da sempre ha ambizioni politiche, presentandosi alle elezioni, ma viene sempre “trombato” dagli elettori”. Il quotidiano barese-siculo La Gazzetta del Mezzogiorno nell’ edizione di Taranto dello scorso 27 febbraio ha pubblicato un pezzo da lui “ispirato”, grazie all’aiuto del solito “amichetto” a libro paga, per accreditarsi poi su Facebook ed incitare il popolo dei creduloni a contattare altri giornalisti per cercare di acquisire visibilità personale !

Marescotti non perde occasione per attaccare il Sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno rinviato a giudizio nel processo “Ambiente svenduto“, ignorando che un rinvio a giudizio non equivale ad una condanna, e che nell’ordinamento giuridico, ed anche in quello giornalistico serio (cioè non schierato o “sponsorizzato”… ) un imputato ha il diritto ad essere rispettato e noin colpevolizzato sino a sentenza definitiva.

Come meravigliarsi quindi, quando poi  La Gazzetta del Mezzogiorno perde sempre più copie e lettori in edicola a Taranto, con i suoi giornalisti (???) che sopravvivono e lavorano grazie ai contratti di solidarietà , con il contributo dello Stato, e cioè dei contribuenti ?

L’allarme di Marescotti, come fa giustamente notare un noto manager su Facebook, “è ovviamente fasullo, in quanto riferito a rilevazioni di 12 e 18 mesi fa ed evidentemente falsate da qualche alterazione della centralina rilevatrice e/o da fatti esterni alla produzione industriale”, ed infatti non a caso Michele Emiliano  il Presidente della Regione Puglia, ha correttamente richiesto all’ Arpa ed alla Procura di verificare l’attendibilità dei dati.

Per intenderci, la diossina depositata a terra fuori dallo stabilimento, in realtà sarebbe enormemente superiore in una sola centralina, a quella rilevata gli stessi giorni all’interno dello stabilimento, evento questo impossibile dal realizzarsi a causa dell’alto peso specifico delle diossine. E’ bene sapere e far sapere per correttezza e completezza d’informazione, che la diossina è cancerogena solo se depositata negli alimenti destinati al consumo e quindi non per inalazione (infatti non è volatile!!!) nè per deposito sul suolo ! Ma tutto questo Marescotti non lo sa o fa finta di non saperlo. Figuriamoci quindi se poi i suoi “scrivani” lo raccontano ai lettori…

nella foto Marescotti mentre cerca di propinare le sue idee
nella foto Marescotti mentre propina le sue idee agli studenti del Liceo Righi di Taranto dove insegna

Ma cosa ci si può aspettare dai “furbetti del giornalino che molto presto avranno a che fare con la magistratura seria ed indipendente ? Su Marescotti stendiamo un velo pietoso. Non facciamo da cassa di risonanza alle manie di protagonismo di un professorino di liceo, e di un associazione che non perde occasione per costituirsi parte civile nei processi sull’ ILVA. Lasciamo volentieri l’incombenza ai giornalisti “ambientalisti” specializzati in discariche e giornalismo “su commissione”…con un filo conduttore che li accomuna in qualcosa che presto pubblicheremo e documenteremo.

Sarebbe invece l’ora che qualcuno verificasse l’origine e provenienza dei soldi utilizzati da Marescotti e l’associazione Peacelink, (che non pubblica bilanci sul suo siti) e chi paga i loro viaggi all’estero. Si scoprirebbero tante stranezze….

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Grazie, Antonello de Gennaro

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