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3 Luglio 2024 07:43
3 Luglio 2024 07:43

Domenico Parisi presidente dell’Anpal, rinviato a giudizio: utilizzati fondi pubblici per spese personali

Messo a capo dell’Agenzia nazionale per le politiche attive dal Movimento 5 Stelle aveva in carico i «navigator». La Corte dei Conti lo accusa di diverse irregolarità tra cui alcuni viaggi negli Usa a spese dello Stato, per svolgere un suo secondo lavoro

L’ex- presidente dell’Anpal, l’ Agenzia nazionale per le politiche attive, Domenico Parisi, detto “Cowboy“, noto al grande pubblico come colui che aveva in carico i cosiddetti «navigator» che avrebbero dovuto cercare e trovare lavoro ai destinatari del reddito di cittadinanza, verrà processato dalla Corte dei Conti per presunte irregolarità nelle spese sostenute illegittimamente con fondi pubblici. Il capo di imputazione è stato formalizzato con l’accusa di danno erariale derivante dall’indebita percezione dei rimborsi.

Domenico Parisi e Luigi Di Maio

Parisi era salito al vertice dell’Anpal su indicazione del Movimento 5 Stelle , fortemente voluto e nominato da Luigi Di Maio, ministro del lavoro nel 1° Governo Conte (governo “giallo verde” , M5S-Lega) con l’incarico di completare l’attuazione del piano legato al reddito di cittadinanza, ossia guidare i percettori del sussidio alla ricerca di un impiego tramite appunto i navigator che avrebbero dovuto assistere 3 mila lavoratori precari. La stessa contestazione della Corte dei Conti ha fatto inoltre emergere un presunto caso di incompatibilità tra il ruolo di Parisi come presidente dell’Anpal e quello part-time per l’Università del Mississippi, ed infatti lo scorso anno il nuovo ministro del lavoro (Governo Draghi) Andrea Orlando ha commissariato l’ Anpal nominando come commissario straordinario Raffaele Michele Tangorra.

Domenico Parisi

Tra le varie spese contestate dalla magistratura contabile compaiono i viaggi e i soggiorni nel Mississippi negli Stati Uniti d’ America, dove Parisi svolge un secondo lavoro indipendente dal suo incarico pubblico in Italia. La cifra contestata dai magistrati contabili è di 130mila euro totali, che due membri del cda di Anpal Servizi, Giovanni Capizzuto rappresentante del ministero del Lavoro e l’assessore laziale Claudio Di Berardino rappresentanti delle Regioni, si sono rifiutati di approvare nell’ultimo bilancio. In un’audizione alla Camera, Parisi si giustificò sostenendo che per rotte sopra le 5 ore si ha diritto a volare in “business class” aggiungendo che lui viaggiava in quel modo avendo problemi di schiena.

La prima stima portata all’attenzione dei giudici era di 71mila euro per i voli in business class tra Roma e Starkville negli Stati Uniti , e viceversa, 50mila per il noleggio auto con conducente, 30mila euro per l’affitto di una casa nel lussuoso quartiere romano dei Parioli a Roma. A giudizio è stato inoltre mandato anche l’ing. Mauro Tringali, direttore generale dell’Anpal servizi spa.

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