L’uscita del Governo “ufficializzata” dalla lettera del ministro dello Sport, Andrea Abodi, inviata in serata via mail al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, al presidente del comitato internazionale, Davide Tizzano, e, per conoscenza al ministro degli Affari europei, politiche di coesione e Pnrr, Raffaele Fitto, ed al commissario di Governo per i Giochi, Massimo Ferrarese.
Così scrive il ministro Andrea Abodi: “Nel prendere atto della posizione espressa dal Coni comunico, d’intesa con il ministro degli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, on. Raffaele Fitto, che sono venute meno le ragioni della presenza di un rappresentante del Dipartimento per Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri nell’attuale Comitato”. Abodi ricorda infatti che lo scorso 31 luglio il presidente del Coni Giovanni Malagò “in considerazione delle criticità riscontrate nella gestione organizzativa dei Giochi stessi e dello stallo che ne è conseguito, ha manifestato la volontà di ritirarsi dall’attuale governance del Comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo – Taranto 2026, comunicando le proprie dimissioni dall’organismo”.
L’uscita del Governo dal comitato organizzatore è quindi in linea a quella del Coni, anche se, Abodi scrive che, “siamo disponibili, su nuovi presupposti, a consentire la celere ricostituzione del soggetto organizzatore per garantire il rispetto delle scadenze previste per la realizzazione dell’evento sportivo”. La decisione del Ministro Abodi è stata comunicata a Malagò e Ferrarese. È facilmente prevedibile a questo punto che esca dal comitato organizzatore locale, anche del comitato internazionale (Cijm) guidato da Tizzano che a seguito della decisione di Malagò evidenziò come sia fondamentale la presenza del Coni, trattandosi di una manifestazione di sport, dichiarando: “Abbiamo preso atto della decisione di Malagò ma abbiamo anche scritto al Coni dicendo che resta il nostro interlocutore per i Giochi. Il Coni rientrerà. Deve rientrare assolutamente. A livello statutario non si può fare un evento senza il Coni. Il nostro statuto lo dice chiaro“.
Lo scorso 24 luglio Michele Emiliano dichiarava: “Abbiamo avuto una riunione non ancora decisiva, perché il Governo non ha sciolto ogni riserva sul trasferimento dei fondi per l’inizio dei lavori necessari all’esecuzione dei Giochi, ma mi pare di poter dire che abbiamo fatto un passo importante per rimettere in piedi un dialogo positivo tra Governo e Comitato organizzatore, anche grazie alla mediazione del presidente del Coni Giovanni Malagò“. A oggi, però, il CONI presieduto da Malagò non solo non è rientrato ma la situazione dei Giochi, pare complicarsi, anziché semplificarsi, a causa dei comportamenti irriguardosi ed oltraggiosi di Melucci e Sannicandro.
Da quello che risulta al CORRIERE DEL GIORNO, a indurre il Governo ad uscire dal Comitato organizzatore locale, sono state alcune iniziative intraprese dall’interno del comitato nella persona del direttore generale Elio Sannicandro il quale ha cercato di scavalcare il CONI (da cui tempo fa fu messo alla porta, rivolgendosi direttamente alle federazioni sportive contattate dal comitato e invitate ad un confronto in relazione agli impianti. Le Federazioni, però, correttamente non hanno accettato l’invito ed informato immediatamente il CONI. Di qui la decisione governativa di abbandonare il comitato per ricostruirne un altro su nuove basi e con presenze più autorevoli e qualificate e sopratutto competenti !
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