Il tecnico toscano Maurizio Sarri è stato sollevato dall’incarico di allenatore della Juventus all’indomani dell’eliminazione in Champions League per mano del Lione allenato dal modesto Rudi Garcia. Una scelta immediata quella presa dal club, che ha lasciato tutti di stupiti ma non troppo, comunicata dal presidente Andrea Agnelli, il quale aveva affermato che si sarebbe preso alcuni giorni di riflessione a 360 gradi prima di prendere una decisione finale.
Invece sono bastate poco più di 12 ore per decidere di esonerare Sarri che lascia la Juventus dopo un solo anno e paga a caro prezzo il disastro di Champions League, ma non solo . Il tecnico toscano ha vinto lo scudetto, ma nel frattempo ha perso la finale di Supercoppa e quella di Coppa Italia ed è uscito agli ottavi della Champions contro una squadra ben organizzata ma niente di più.
Il fallimento del progetto Sarri oggi è pressoché totale. Senza offesa per il tecnico toscano, la Juve dal 2012 il campionato lo ha sempre vinto. Non si è visto nulla del nuovo gioco, e l’allenatore non ha mai legato con la squadra: fonti bene informate dell’ambiente juventino raccontano di un Cristiano Ronaldo, sfinito dalle continue e sterili lezioni di tattica di Sarri, che non partecipava più alle sedute, limitandosi ai tiri in porta.
Il più forte e rappresentativo giocatore della Juventus non ne poteva più dell’allenatore ed è complessivamente deluso perché se a livello internazionale la Juventus resta una squadra di seconda fascia, cala anche il suo prestigio.
Ronaldo che in carriera di Champions League ne ha vinte cinque, sognava lo sfizio e l’onore di andarsi a giocare la vittoria della sesta (con la terza squadra diversa) proprio a casa sua, in Portogallo, ed invece non potrà neanche prendere parte alla Final 8 della competizione. Eliminato agli ottavi di finale dal Lione che in Francia ha chiuso addirittura il suo campionato di Ligue1 al settimo posto in classifica e che di fatto ieri ha giocato la sua prima partita ufficiale negli ultimi sette mesi, eliminando una Juventus che poco ha fatto per dimostrarsi all’altezza del suo campione, del suo talento, del suo fuoriclasse.
E’ stata proprio l’ uscita di scena prematura dalla Champions League avvenuta per mano di un avversario molto morbido sulla carta che ha dato di fatto un’accelerata con Agnelli che ha deciso che fosse giusto cambiare anche perché la nuova stagione ripartirà tra sole sei settimane e c’è di fatto poco tempo materiale per programmare il futuro.
Le prossime ore e i prossimi giorni saranno decisivi in questa direzione ma sicuramente sarà presa la scelta più saggia per il bene di un club glorioso come la Juventus che ha bisogno di una guida tecnica adeguata per affrontare campionato e coppe europee già a partire dalla stagione 2020-2021.