Il terremoto tra Turchia e Siria ha creato ripercussioni fortissime anche in Italia. Dopo l’allerta tsunami diramata e poi revocata della Protezione Civile, in mattinata è arrivato lo stop per un’ora a tutti i treni al Sud. Si è fermata infatti a scopo cautelativo, dalle 6.30, la circolazione ferroviaria iniziando dalle regioni meridionali di Calabria, Puglia e Sicilia, per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane dopo la scossa di terremoto di magnitudo 7.9 con epicentro tra Turchia e Siria delle ore 2.17. Lo stop è durato fino alle 7.20.
L’allarme tsunami scattato in Italia dopo il forte terremoto che ha colpito la Turchia è stato successivamente revocato. Le prime registrazioni – aveva spiegato il direttore operativo della Protezione Civile, Luigi D’Angelo – hanno fatto rilevare un’onda non superiore ai 15 centimetri. Si sta monitorando. Dalle prime informazioni l’allarme sembra ridimensionato. Le previsioni indicavano un possibile arrivo dell’onda in Italia alle 6.30, lungo le coste calabresi.
Dopo meno di un’ora Fs aveva comunicato che il traffico lungo i binari era ripreso regolarmente. In conseguenza allo stop cautelativo – spiegava una nota – potrebbero registrarsi possibili cancellazioni e ritardi in estensione anche in altre regioni.
La Protezione civile aveva rilevato il rischio di possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane e aveva raccomandato “di allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l’area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali”. L’allerta indica la possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. Anche un’onda di appena mezzo metro di altezza può generare pericolose inondazioni e fortissime correnti.