“Lo faccio con molto rammarico. Il mio impegno nel Pd come nei Ds sino a qualche anno fa, è sempre stato caratterizzato da estremo rispetto dei ruoli, cercando il leale confronto. Non ho mai rinunciato – dice la Lemma – a posizioni limpide sui temi locali e nazionali, espresse nei luoghi deputati come sui media, senza ricercare in accordi paralleli (o non espliciti) soluzioni o prese di posizione in merito alla linea da assumere in nome e per conto del Pd. Così facendo, ho sempre provato a sostenere nel mio partito la coerente attuazione dei suoi principi fondanti. Ma oggi mi fermo qui“. Incredibilmente l’ex- consigliere regionale, da sempre componente del gruppo di minoranza che faceva capo a Civati si è accorta che la strada intrapresa dal Partito Democratico “non è la mia strada. Non è quella di chi il Pd lo ha fondato pensando ad una grande aggregazione di centrosinistra“.
In realtà, sino all’ultimo la Lemma (con il suo portaborse) ha sperato di entrare nella giunta regionale, nelle quote rosa, ma il governatore Emiliano, giustamente secondo noi – ha preferito nominare assessore Loredana Capone che seppure non rieletta, garantisce una consolidata esperienza essendo un ex-assessore regionale uscente. Di qui la delusione profonda della Lemma che parlando delle ultime elezioni regionali ha sostenuto di “averle vissute da me in un contesto Pd (provinciale e cittadino) ostile. I circoli territoriali di fatto mi hanno ostacolata quando non esplicitamente impedito di incontrare tesserati ed attivisti (forse perché in molti casi inesistenti?) nonostante avessi formalizzato la richiesta, in un clima nel quale dirigenti territoriali consigliavano di candidarmi in altre liste, le indicazioni del segretario regionale sono state disattese”.
Peccato che dimentichi che i voti si prendono fra la gente, anche attraverso il web, come il M5S dimostra. Ma forse il suo portavoce-portaborse, pagato dai contribuenti (è un cassintegrato ex socio-amministratore-dipendente della Cooperativa 19 luglio) tutto ciò non glielo ha ricordato. Adesso la Lemma potrà farsi spiegare almeno come passa la giornata un disoccupato.
Annarita Lemma, nell’uscire di scena dal Pd, lo fa in maniera sicuramente poco elegante, contestando i commenti post-elezioni “affidati al personale quanto discutibilissimo giudizio di qualche singolo, ha teso a minimizzare l’importante risultato da me conseguito , proprio perché tutto conquistato in assenza del Pd di Taranto” dimenticando che il Pd in realtà ha eletto dei consiglieri in provincia di Taranto.
Nessuna replica dal Partito Democratico jonico, dove un autorevole esponente da noi contattato, in maniera molto ironica ci ha detto: “Annarita chi ?“