di REDAZIONE POLITICA
ALLE 11.55 Mario Draghi è arrivato al Quirinale per l’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con cui si è svolto un colloquio durato più di un’ora. Al termine del colloquio con il capo dello Stato, Draghi ha detto che il Paese si trova in “un momento difficile, il Presidente della Repubblica ha ricordato la grave crisi sanitaria con i suoi gravi effetti sulla vita delle persone, sull’economia e sulla società“. E ha aggiunto che “la consapevolezza dell’emergenza richiede risposte all’altezza della situazione”. Alle 13.15 il segretario generale del Colle, Ugo Zampetti, ha comunicato ai giornalisti la formula di rito.
“Ringrazio il presidente della Repubblica per la fiducia che mi ha voluto accordare. È un momento difficile, dobbiamo essere all’altezza”, ha detto Draghi ai giornalisti, aggiungendo “Vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi quotidiani, rilanciare il Paese sono le sfide”. “Abbiamo a disposizione le risorse straordinarie dell’Ue, abbiamo la possibilità di operare con uno sguardo attento alle future generazioni e alla coesione sociale“. Sono questi i questi motivi per cui Draghi ha dichiarato: “Con grande rispetto mi rivolgerò al Parlamento, espressione della sovranità popolare. Sono fiducioso che dal confronto con i partiti, con i gruppi parlamentari e le forze sociali emerga unità e capacità di dare una risposta responsabile “.
Draghi ha quindi lasciato il Quirinale per dirigersi prima alla Camera, poi al Senato per comunicazioni ai rispettivi presidenti.
La carta giocata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo le infruttifere consultazioni dell’ esploratore Roberto Fico ha dato un forte scossone alla politica. Nel Movimento 5 Stelle non tutti condividono la linea del partito contraria all’incarico a Draghi, . “Non voteremo per Draghi“, fa sapere il capo politico grillino Vito Crimi. Ma sono molti i i grillini che non condividono questa posizione perché “bisogna pensare al Paese“. Alle 15 è in programma la resa dei conti in un’assemblea dei gruppi parlamentari 5S che si annuncia turbolenta e c’è chi prevede una scissione interna.
Nel centrodestra si continua a invocare il voto, anche se in realtà c’è attesa per la decisione di Forza Italia su un eventuale sostegno al nuovo esecutivo. I leader di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si sono riuniti per decidere una linea comune da tenere su Draghi.
Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, è convintamente pro Draghi come ha più volte dichiarato nei giorni scorsi. Il forzista Renato Brunetta è convinto che non debbano esserci tentennamenti: “Io conosco Draghi da tanto tempo, siamo amici e colleghi. L’ultimo governo Berlusconi nel 2011, di cui facevo parte, l’ha voluto alla guida della Bce. Quindi dal punto di vista storico, politico e culturale, pur non essendo Draghi dalla nostra parte politica, speriamo che ci sia il più alto senso di responsabilità“. In termini di parlamentari Forza Italia esprime 91 deputati e 52 senatori.
Nella Lega esiste un’anima favorevole all’appoggio, che è quella che fa capo a Giancarlo Giorgetti. Persino Salvini è sembrato aperturista, pur insistendo sulla necessità del voto, cercando di tenere unita la Lega prima ancora che ricercare, come va dicendo, una posizione comune con Berlusconi e Meloni. Sono 131 i deputati leghisti e 63 i senatori.
Giorgia Meloni leader di Fratelli d’ Italia ha già preannunciato l’opposizione ma una posizione chiara verrà fuori solo dopo la riunione del centrodestra. FdI conta su 33 deputati e 19 senatori. Al momento sono tali e tante le variabili che non è possibile fare un calcolo complessivo del sostegno che riceverà Draghi.
Dalla Cgil è arrivato il plauso per la scelta del capo dello Stato di affidare l’incarico a Draghi, iniziativa questa che il segretario Maurizio Landini giudica “una mossa intelligente“. Il leader di Italia viva Matteo Renzi il giorno dopo aver fatto saltare il tavolo delle trattive con la maggioranza, commenta su Twitter : “Draghi va sostenuto, è l’ora dei costruttori“. Il leader del Pd Nicola Zingaretti, si associa: “Con Draghi inizia una fase nuova, siamo pronti a contribuire con le nostre idee a questa sfida. Chiedo un incontro con M5S e Leu“. aggiunge il il vicesegretario dem Andrea Orlando.
Il vicepresidente della Commissione Ue Margaritis Schinas ha così commentato l’incarico a Draghi : “Sta al governo italiano e alle istituzioni democratiche decidere il futuro dell’Italia, ma non è una grande sorpresa se dico che Mario Draghi è rispettato e ammirato in questa città e oltre“.