Nella conferenza stampa al termine del G7 il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi ha espresso la propria soddisfazione: “Questo G7 è stato veramente un successo, i nostri Paesi hanno riaffermato piena e grande coesione, grande unità di vedute in particolare per quanto riguarda la guerra in Ucraina e le sue conseguenze“.
Ieri i missili russi hanno colpito a Kremenchuk un centro commerciale causando 20 vittime. Un attacco condannato dai leader G7 come “abominevole“. Mosca replica sostenendo di aver distrutto un deposito di armi, e che poi le fiamme si sarebbero propagate nel mall, che però era in disuso. Per fermare questa escalation contro i civili l’Ucraina ha chiesto una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu, in programma oggi alle 21, ora italiana.
“Il G7 ha risposto che è pronto a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario” ha aggiunto Draghi , le sanzioni alla Russia “sono essenziali per portare Mosca al tavolo della pace” ma allo stesso tempo se dovessero presentarsi “dobbiamo essere pronti ad accogliere gli spazi dei negoziati” . “La pace – ha spiegato il presidente del Consiglio – dovrà essere quella che vuole l’Ucraina” ma, “come ha detto il presidente Biden dobbiamo essere pronti a cogliere spazi negoziali se dovessero presentarsi“.
“Il G7 resta il punto di coordinamento e di raccordo più importante al mondo per la politica: difesa, economia, sicurezza, la politica tout cour. Ma dobbiamo riconoscere che ormai siamo una minoranza, una minoranza potente ma una minoranza. E il G7 è consapevole di questo e per questo, se vuole far passare i propri temi, deve rendere compartecipi gli altri Paesi del mondo” ha detto Draghi.
“Ci si augura un risultato sul price cap al gas prima di ottobre” ha spiegato il premier italiano “È importante che la discussione sia solida, su base razionale e non solo psicologica. Questo non vuol dire che la psicologia non sia razionale…. Dal vertice Nato ci aspettiamo la riaffermazione di questo senso di unità e fermezza del G7 e poi probabilmente un ampliamento della Nato alla Svezia e alla Finlandia. Gli effetti di questa guerra sono imprevedibili, ci ritroviamo con una Ue più unita, una Nato più unita e probabilmente più grande. I Paesi “cercano protezione e riarmamento. Le cose non sono andate come avrebbe voluto Putin. E quindi La Russia al G20 non ci sarà”, ha dichiarato Draghi.
Immediata la replica del Cremlino che smentisce sostenendo di aver ricevuto l’ invito aggiungendo: “Non è Draghi a decidere se Putin parteciperà o meno“. Stasera invece è previsto il summit della Nato a Madrid, dove Biden si aspetta “decisioni storiche“. Il riferimento è al possibile via libera all’ingresso di Svezia e Finlandia nell’Alleanza, ostacolato dalla Turchia di Erdogan a causa del sostegno scandinavo ai curdi.