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3 Luglio 2024 11:35
3 Luglio 2024 11:35

DRAGHI E MELONI LEADERS NEI SONDAGGI. FRATELLI D’ITALIA SUPERA IL PD

Il partito guidato da Giorgia Meloni è il secondo dopo al Lega, scavalcando il Pd in leggera flessione. La Supermedia di YouTrend per AGI. Un elettore su due sceglie il centrodestra, mentre soltanto quasi uno su tre sceglie il centrosinistra e poco più di uno su sei il M5S. La Lega si mantiene al primo posto (22,4%), facendo segnare un mezzo punto di crescita. Al secondo posto con il 19,4% FdI (+0,5 punti) che scavalca il Pd (-1,5 punti). Segue il M5S anch’esso in calo (-0,6 punti) sceso al 15,4%

di REDAZIONE POLITICA

L’ apprezzamento per il cambio di passo l’operato del premier Mario Draghi alla guida del Governo cresce in modo significativo così come non conosce sosta l’ascesa di Giorgia Meloni alla guida di Fratelli d’Italia, che si affianca il Pd al secondo posto e punta la leadership di Matteo Salvini e della Lega nello schieramento del centrodestra . Sono queste le principali novità dell’ultima rilevazione condotta da Ipsos per il Corriere della Sera.

il presidente del consiglio Mario Draghi

L’indice di gradimento dell’operato del governo (64) e del premier Draghi (66) fanno segnare un netto miglioramento (+8 punti). In particolare, l’esecutivo raggiunge il livello più elevato dal suo insediamento (era pari a 62). A sostenere Mario Draghi è l’andamento positivo della campagna vaccinale, con le riaperture e la convinzione di quasi metà degli italiani che ormai il peggio sia passato. I pessimisti rispetto alle prospettive economiche dell’Italia rappresentano solo il 36%, mentre a novembre, nel pieno della seconda ondata della pandemia, erano il 66%, e gli ottimisti sono il 31% (a novembre erano pari al 15%). Gli italiani iniziano a vedere la luce in fondo al tunnel e tutto ciò si riflette sulla fiducia in Draghi e nel suo governo. 

Giorgia Meloni e Matteo Salvini

Un elettore su due sceglie il centrodestra, mentre sotanto quasi uno su tre sceglie il centrosinistra e poco più di uno su sei il M5S. Per quanto riguarda gli orientamenti di voto, si parte dal 40% di astensionisti e indecisi, un’area grigia che condiziona enormemente l’intera rilevazione. La Lega si mantiene al primo posto (22,4%), facendo segnare un mezzo punto di crescita. Al secondo posto sono per la prima volta appaiati – ma con progressioni opposte – al 19,4% FdI (+0,5 punti) e Pd (-1,5 punti). Seguee il M5S anch’esso in calo (-0,6 punti) sceso al 15,4%, , quindi Forza Italia con il 7,7%.

Dimininuisce sensibilmente il gradimento per Giuseppe Conte fra i leader politici,  che fa segnare una flessione di 4 punti rispetto allo scorso mese e di ben 10 punti da febbraio, quando si concluse la sua esperienza di governo. La diminuzione del consenso dell’ex premier è da attribuire al venir meno del suo profilo istituzionale, ma anche alla minore visibilità mediatica e all’incertezza riguardo alle sue prospettive future.

FRATELLI D’ITALIA HA SUPERATO IL PD NEI SONDAGGI

Il sorpasso a lungo preannunciato è infine giunto: Fratelli d’Italia ha superato il Partito Democratico al secondo posto. Lo certifica l’ultima Supermedia, basata sulle rilevazioni realizzate nelle ultime 2 settimane da parte di ben 7 istituti demoscopici differenti.

Il partito di Giorgia Meloni guadagna lo 0,5% rispetto a 15 giorni fa, salendo al 19% (nuovo record) e piazzandosi subito alle spalle della Lega, ancora al primo posto con 2 punti e mezzo di vantaggio (21,5%). In modo speculare alla crescita di FDI, il Partito Democratico cala dello 0,5%, scendendo al 18,7% e perdendo così una seconda posizione che deteneva esattamente da due anni – ossia dalle elezioni europee del 2019 in cui si certificò il suo sorpasso sul Movimento 5 Stelle. Probabilmente è troppo presto per dire se siamo di fronte agli effetti della proposta sulla tassa di successione avanzata dal segretario PD Enrico Letta. Ma è certo che i democratici stanno attraversando un periodo non certo entusiasmante, soprattutto a causa della difficile partita delle alleanze in vista delle amministrative del prossimo autunno.

Il sorpasso di FDI ai danni del PD è reso ancora più clamoroso dalla quasi totale assenza di variazioni in tutti gli altri partiti. Se si eccettua il -0,2% della Lega e i micro-aumenti che riguardano le forze politiche sotto il 2%, la situazione è infatti pressoché identica a quella di due settimane or sono, e l’apparente “travaso” di mezzo punto tra PD e FDI è davvero l’unica novità di rilievo. A questo punto, i primi due partiti italiani sono ascrivibili all’area della destra (o del centrodestra) sovranista, con l’unica differenza – tutt’altro che secondaria – di essere l’uno in maggioranza e l’altro all’opposizione.

Negli ultimi mesi, FDI ha certamente beneficiato di quella “rendita di (op)posizione” più volte richiamata che ne ha gonfiato i consensi quando la sua crescita sembrava essersi interrotta. Il grafico che rappresenta la consistenza delle aree di maggioranza e opposizione, in termini di consensi ai partiti che ne fanno parte, è abbastanza chiaro in questo senso: da quando si è insediato l’esecutivo guidato dall’ex presidente della BCE, FDI ha guadagnato ben 2 punti e mezzo.

Eppure, quello odierno è solo l’ultimo degli avanzamenti fatti registrare dal partito di Giorgia Meloni in questa legislatura. Una legislatura apertasi ormai più di tre anni fa con le elezioni del 4 marzo 2018, in cui FDI aveva ottenuto poco più del 4% dei voti, ben lontana non solo dal M5S (all’epoca primo partito con il 32,7%) ma anche da Forza Italia, quarto partito con il 14% dei suffragi. Il sorpasso sui “cugini” azzurri, con cui FDI ha condiviso lo spazio all’opposizione “da destra” durante il primo Governo Conte (quello giallo-verde) è arrivato proprio all’indomani della caduta di quell’esecutivo e in occasione della formazione del Conte-bis (giallo-rosso). Da lì è iniziata la fase forse decisiva della crescita dei consensi a FDI, che ha velocemente ridotto il ritardo dal M5S fino a superarlo lo scorso ottobre. Infine, oggi, il sorpasso sui democratici.

Vedremo se questa progressione è destinata a continuare o se invece si fermerà qui. Anche perché il potenziale massimo di FDI attualmente coincide in larga parte con uno spazio politico ben preciso, che è quello di chi si oppone al Governo Draghi (e non è su posizioni di sinistra). Ed è uno spazio certamente consistente (e certamente superiore al 19% di chi esprime un’intenzione di voto), ma comunque minoritario. Le recenti indagini, effettuate in occasione dei primi 100 giorni in carica dell’attuale esecutivo, non lasciano molti dubbi in proposito.

Secondo l’istituto Demopolis, il 60% degli italiani ha fiducia in Mario Draghi, percentuale che sale al 67-68% tra gli elettori di PD e Lega e addirittura all’80% tra gli elettori di Forza Italia (e tra chi voterebbe Italia Viva o Azione il dato è ancora superiore); ma il premier raccoglie un certo consenso (36%) persino tra gli elettori di FDIAnche secondo la ricerca di Quorum/YouTrend per Sky la maggioranza assoluta degli italiani (50,6%) ritiene che Draghi abbia fatto un buon lavoro, più del doppio di chi invece ritiene il contrario (21,8%).

L’esecutivo riceve apprezzamenti positivi anche in virtù dell’approccio – deciso ma graduale – con cui ha stabilito il ritmo delle riaperture delle varie attività: secondo Euromedia, il 48,5% degli elettori condivide questo approccio, una condivisione alquanto trasversale e che non scende mai al di sotto del 40% (è infatti al 40,8% tra gli elettori di FDI). Nel dettaglio, gli ultimi dati dell’istituto Noto ci dicono che ben il 71% degli italiani esprime un giudizio positivo sulla campagna (vedi QUI) vaccinale, il cui merito è attribuito prevalentemente (53%) al Governo nazionale, ben più che alle Regioni (29%). Sempre secondo Noto, oltre 2 italiani su 3 (68%) condividono la road map decisa da Draghi sulla questione del coprifuoco, che aveva tenuto banco per diverso tempo nelle scorse settimane.

Ora però il Governo si ritrova alle prese con una nuova “grana”, e nemmeno di poco conto: lo sblocco dei licenziamenti, tema su cui si è già registrato uno scontro tra lo stesso premier e il Ministro del Lavoro Andrea Orlando. Quella dell’occupazione è, non da oggi, la prima preoccupazione degli italiani, almeno stando ai sondaggi.

Nel sondaggio Quorum/YouTrend già citato, il sostegno al lavoro e alle imprese è indicato come la principale priorità per l’esecutivo (citato da quasi la metà degli intervistati), mentre nelle due più recenti rilevazioni curate da Demopolis il dato oscilla addirittura tra il 75 e l’85 per cento. Più nello specifico, è lo stesso istituto Demopolis a rilevare come il 58% degli italiani sia favorevole alla proroga del divieto di licenziamento per tutti i lavoratori fino al prossimo 31 ottobre. Anche secondo EMG gli italiani sarebbero favorevoli a non sbloccare i licenziamenti fino all’autunno inoltrato: la pensa così la maggioranza relativa degli intervistati (44%), a cui però si aggiunge un ulteriore 33% secondo cui tale proroga applicata solo per le aziende che non possano usufruire ad altri ammortizzatori sociali.

NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto, realizzati dal 13 al 26 maggio dagli istituti EMG, Euromedia, Noto, Piepoli, Quorum, SWG e Tecnè. La ponderazione è stata effettuata il giorno 27 maggio sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it.

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