Con l’ ’operazione chiamata “Game over” sono state eseguite all’alba dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Taranto 29 ordinanze di custodia cautelare nell’ambito di una vasta operazione antidroga condotta all’alba sotto il coordinamento della Dda di Lecce. Gli arrestati 6 tradotti in carcere, 21 agli arresti domiciliari e per 3 misure cautelari con obbligo di dimora, dovranno rispondere di associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e singoli episodi di spaccio. La Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, guidata dal Procuratore dr. Cataldo Motta, affianco dal sostituto dr. Alessio Coccioli, con questa operazione ritiene di aver letteralmente smantellato tre distinti gruppi criminali. Il procuratore Antimafia dr. Motta ha però contestato la decisione del Gip di concedere gli arresti domiciliari per gli arrestati, ritenendola “di fatto inutile in quanto in realtà si potrebbe proseguire tranquillamente da casa l’attività di spaccio. Sotto il punto di vista della pericolosità sociale, questa misura cautelare non soddisfa le esigenze di tutela della collettività“.
L’attività investigativa della Polizia di Stato è cominciata nel novembre 2011, a seguito di un sequestro di 4 kg di eroina. Dalle intercettazioni telefoniche effettuate tra coloro che si riteneva fossero i fornitori della droga, venne a galla il coinvolgimento di persone collegate al clan di Cesario Giuseppe, noto personaggio di rilievo della criminalità tarantina, deceduto nel marzo 2014. Un altro nome di spicco, coinvolto nell’associazione criminale sgominata, è quello di Gius , figlio dell’omonimo uomo ucciso a colpi di pistola nell’aprile del 1993. L’attività delinquenziale si si diramava a macchia d’ olio fra la zona del Quartiere Paolo VI, dove avvenivano le trattative, e la Città vecchia. Nel corso delle indagini sono state individuate delle contorte reti di spaccio e dunque sono stati sequestrati anche ulteriori 15 kg di sostanze stupefacenti.
Nel blitz di questa mattina sono stati impegnati un centinaio di agenti, coaudiuvati da personale delle Questure di Bari, Lecce, Reggio Calabria, Matera e dei Reparti Prevenzione Crimine diBari e Lecce, con il supporto operativo di un elicottero del Reparto Volo di Bari della Polizia di Stato. “L’aspetto che mette in particolare rilievo l’operazione è che il sistema di spaccio era organizzato su base industriale– ha dichiarato il Questore Stanislao Schimera – cioè vale a dire che ci si riforniva della droga, per poterla rivendere. Gli arrestati operavano da grossisti ma contemporaneamente provvedevano allo smercio nella zona tarantina” . Dallo sviluppo delle indagini, continua il Questore si è evinto che “avevano allacci con altre strutture criminali, si assisteva ad uno scambio anche con famiglie calabresi, baresi ed estere. Si tratta pertanto di un livello di criminalità molto superiore e sopratutto pericolosa”.
Questi i nomi dei destinatari dei provvedimenti.
Destinatari della misura della custodia cautelare in carcere:
Vincenzo Basile, 44 anni;
Giacomo Castiglione, 32;anni
Alberto Marangione, 31 anni;
Michele Mottolese, 36 anni;
Filippo Sebastio, 37 anni.
Destinatari della misura della custodia cautelare degli arresti domiciliari:
Vito Attolino, 40anni;
Nicola Basile, 42anni;
Giuseppe Blé, 22anni;
Alessandro Castiglione, 28anni;
Alberto Cesario, 38anni;
Francesco Cesario, 51anni;
Salvatore Cito, 44anni;
Salvatore D’Andria, 26anni;
Michele Derchia, 47anni;
Salvatore Cito, 44anni;
Cosimo Galasso, 48anni;
Cosimo Giannone, 51anni;
Donato Liuzzi, 28anni;
Francesco Marangione, 35anni;
Giuseppe Marangione, 25anni;
Piero Morrone, 40anni;
Morris Pizzolla, 21anni;
Severino Romano, 51anni;
Renato Salamida, 52anni;
Aldo Solfrizzi, 24anni.
Destinatari della misura della custodia cautelare di dimora:
Giovanni Bruno, 30anni;
Alessandro Fago, 44anni;
Domenico Marino, 27anni.