BARI -Dalle prime ore di questa mattina un centinaio di finanzieri del Comando Provinciale Bari della Guardia di Finanza, utilizzando anche unità cinofile, stanno eseguendo su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, 19 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone di nazionalità italiana indagate per traffico di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di armi e munizioni. Nel corso delle perquisizioni, contestuali all’esecuzione delle ordinanze cautelari, sono state trovate diverse dosi di droga, 5mila euro in contanti, armi ed una cassaforte installata nell’abitazione a Bari Vecchia di uno del gruppo. Per ultimo, la segnalazione al Prefetto di Bari di 25 assuntori di sostanze stupefacenti di vario tipo.
L’operazione antidroga chiamata ‘Holy drug‘, dal soprannome di “Satana” con cui veniva indicato un soggetto di spicco tra gli arrestati ha portato all’esecuzione di 3 provvedimenti di custodia cautelare in carcere, 14 ai domiciliari e all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di ulteriori 2 persone. Le indagini hanno consentito di smantellare molteplici “piazze di spaccio” della droga gestite secondo gli investigatori da giovani criminali emergenti, operanti principalmente nel centro del capoluogo con ramificazioni in alcuni comuni limitrofi.
L’inchiesta della Procura coordinata dal sostituto procuratore Francesco Bretone è conseguita ad un controllo veicolare dei Baschi Verdi da cui sono scaturiti dei pedinamenti da parte del Gruppo Pronto impiego, intercettazioni, persino controllo dei social network. Infatti molti degli indagati avevano creato profili con “nickname” ispirati dalla nota serie televisiva Gomorra ispirata al narcotraffico, dalla quale avevano preso il nome di “Quelli di Gomorra‘, con cui erano noti negli ambienti giovanili baresi, dove era diffusa la loro fama, con cui vendevano facilmente cocaina hashish, marijuana dal tardo pomeriggio alle prime ore dell’alba .
Il gruppo non era affiliato ad alcun “clan” della malavita barese, ma operava comunque con il benestare delle organizzazioni criminali “referenti” per i territori assegnati come proprie “piazze” di spaccio della droga. A Bari in largo Adua, a Noicattaro persino nel lussuoso complesso residenziale “Parchitello” (all’interno del quale abitano persino due degli indagati) e la villa comunale di Triggiano . Nel centralissimo Largo Adua di Bari molto frequentato e ben noto negli ambienti della movida barese, nel cuore della Bari “by night”“, secondo le indagini della Procura , gli spacciatori approfittavano degli spazi condominiali di un complesso di abitazioni private, dove avevano allestito un deposito di droga dal quale ritiravano le dosi da vendere ai clienti.
Nel corso delle indagini che avevano già consentito l’arresto di sette persone, tra cui un minore, e alla denuncia di otto, i finanzieri hanno potuto ricostruire e documentare una marea di vendite di dosi delle varie droghe destinate al consumo personale, che assicuravano ai “pusher” (i piccoli spacciatori) guadagni fino a 100mila euro. Tra i loro clienti, molti professionisti baresi tra i 40 e i 60 anni, ma anche giovanissimi che non arrivavano neppure a 18 anni. Alcuni degli spacciatori erano minorenni ed erano stati reclutati per la giovane età e per il loro stato stato di “incensurati” che li rendeva di fatto insospettabili ed ignoti alle forze di polizia.
Nella nota diffusa dalla Guardia di Finanza si legge che “è stato possibile non solo individuare tutti i soggetti che, a vario titolo, erano coinvolti nell’illecita rete di spaccio ma anche localizzare con precisione i canali di approvvigionamento e di “stoccaggio” dello stupefacente. Ne è emerso un modus operandi utilizzato dai pusher particolarmente efficiente e funzionale caratterizzato da un massiccio utilizzo delle più diffuse applicazioni mobili di messaggistica, così come dalla quasi totale assenza di riferimenti agli illeciti affari durante le rarissime conversazioni telefoniche le quali avevano luogo esclusivamente per concordare e per confermare imminenti e repentini incontri”.“
Attraverso, poi, una lunga serie di appostamenti e pedinamenti e numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali, svolte sotto la costante ed attenta guida della Procura della Repubblica di Bari, è stato possibile non solo individuare tutti i soggetti che, a vario titolo, erano coinvolti nell’illecita rete di spaccio ma anche localizzare con precisione i canali di approvvigionamento e di “stoccaggio” dello stupefacente. Ne è emerso un modus operandi utilizzato dai pusher particolarmente efficiente e funzionale caratterizzato da un massiccio utilizzo delle più diffuse applicazioni mobili di messaggistica, così come dalla quasi totale assenza di riferimenti agli illeciti affari durante le rarissime conversazioni telefoniche le quali avevano luogo esclusivamente per concordare e per confermare imminenti e repentini incontri.
I nomi delle 17 le persone arrestate
dalla Guardia di Finanza di Bari:
Custodia cautelare in carcere
Bellomo Alessandro, nato nel ’82
Larizzi Giorgio, nato nel ’90
Milloni Sabino, nato nel ’94
Arresti domiciliari
Carbonara Antonio, nato nel ’94
Carriero Stefano, nato nel ’96
Catalano Gaetano, nato nel ’96
Esposito Vincenzo, nato nel ’95
Galasso Enzo, nato nel ’92
Maggiore Giuseppe Alessandro, nato nel ’89
Marino Valter, nato nel ’85
Milloni Giuseppina, nata nel 95
Mineccia Antonio Denis, nato nel ’97
Portincasa Rocco ’88
Ratti Nicola, nato nel ’95
Russo Vitttorio, nato nel ’96
Tanzi Giuseppe, nato nel ’96
Zucano Sebastiano nato nel ’99