di Silvia Signore
Hanno 90 e 70 anni le due signore che grazie alla partecipazione ad un corso tenuto dai carabinieri finalizzato ad individuare e ad evitare le potenziali truffe, rivolte sempre più oggi giorno a persone facilmente raggirabili come gli anziani, sono riuscite ad evitare un tentativo di truffa ed estorsione, facendo arrestare i responsabili
È successo in Puglia, nelle cittadine di Bisceglie e Minervino Murge, entrambe situate a nord di Bari dove è stato grazie all’aiuto dei carabinieri che le due signore sono riuscite a riconoscere i segnali tipici di una truffa, permettendo l’arresto dei responsabili evitando così due episodi di tentata estorsione che hanno condotto all’ arresto di due ragazzi di 20 e 24 anni entrambi di origine campana e di un truffatore di 40 anni.
Le anziane donne non sono cascate nel raggiro-truffa degli indagati, architettato, attuato secondo lo stesso copione: un presunto parente della vittima in difficoltà e la richiesta di contanti e preziosi necessari ad aiutarlo. Il solito copione che si ripete quotidianamente, nel quale un finto parente della vittima chiama chiedendo aiuto millantando una situazione di difficoltà, dalla quale per uscirne è necessario il pagamento in denaro di una somma tramite la consegna di contanti o gioielli.
Grazie ai consigli ricevuti dai militari le due signore, facendo tesoro di quanto appreso in dei corsi ed incontri con le forze dell’ ordine hanno assecondato in un primo momento le richieste e subito dopo allertato le forze dell’ordine, segnalando le telefonate anomale consentendo il provvidenziale rapido intervento dei militari e l’arresto dei truffatori.
Il primo dei due casi riguarda la tentata truffa ad una pensionata di 90 anni, residente a Bisceglie caduta nelle grinfie dei due giovani campani. La truffa è stata attuata con la classica scusa del nipote, bisognoso d’aiuto con problemi con la giustizia, bloccato in caserma a Barletta che avrebbe chiamato la “nonna” per chiederle il suo aiuto per liberarlo, dicendole che l’unico modo possibile era quello di pagare una cauzione, fatta di banconote e gioielli. La donna giustamente insospettita, ha subito allertato i militari che sono intervenuti arrestando i due truffatori campani che sono stati associati al carcere di Trani.
Nello stesso carcere è finito un 40enne che a Minervino , avrebbe tentato di truffare la donna di 70 anni spacciandosi per un maresciallo dei carabinieri, chiedendole soldi e gioielli per risarcire i danni del marito rimasto coinvolto in un incidente stradale. Una truffa questa, che era stata architettata in modo ancora più complesso in cui il finito maresciallo avrebbe persino invitato la donna a chiamare il numero di emergenza 112 per verificare la veridicità delle sue affermazioni, chiamata che tuttavia era stata dirottata al cellulare di un complice, che aveva assecondato la versione del finto maresciallo, finendo anch’egli in manette, Nonostante le difficoltà operative, i carabinieri sono riusciti a sventare la truffa e ad arrestare il malfattore ed il suo complice.
Tutto questo è stato possibile grazie ai fondi messi a disposizione dal Ministero dell’ Interno per sensibilizzare e rafforzare l’attività di contrasto al triste fenomeno delle truffe anziani, un fenomeno ormai troppo radicato ed esteso sul territorio italiano. Una campagna di sensibilizzazione che vede anche la Polizia di Stato impegnata nel prevenire e contrastare questo fenomeno ignobile, con l’hastag #chiamatecisempre, che ha lo scopo di non far sentire soli gli anziani e di fornire loro una serie di consigli utili per aiutarli a difendersi.