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5 Novembre 2024 03:28

Due evasi dal carcere di Foggia arrestati dai Carabinieri a Taranto

I militari della Compagnia Carabinieri di Manduria (TA), hanno tratto in arresto, per evasione, Alessio Scialpi e Emmauel Pellegrini due dei detenuti che erano nella lista dei 90 evasi protagonisti dell' incredibile evasione dal carcere di Foggia scatenata a causa delle interruzioni delle visite dei parenti decisa come precauzione per limitare il contagio del coronavirus. Tutti i carcerati evasi arrestati dalle Forze dell’ Ordine sono stati nuovamente assicurati alla giustizia e tradotti in case circondariali diverse da quelle interessate dai disordini.
CdG Scialpi
Alessio Scialpi

ROMA  – Nel corso di una vasta battuta di ricerca condotta a livello provinciale, i militari della Compagnia Carabinieri di Manduria (TA), hanno individuato e tratto in arresto, per evasione, Alessio Scialpi, 25 anni con precedenti di rapina aggravata e Emmanuel Pellegrini, 38 anni originario di Matera, detenuto in carcere per reati contro il patrimonio e traffico di stupefacenti, due dei detenuti che il 9 marzo scorso hanno preso parte all’evasione di massa dal Carcere di Foggia.

Tra i detenuti evasi dal carcere di Foggia durante la rivolta, c’era anche un venticinquenne arrestato nel 2016 perché accusato di far parte di una banda di rapinatori seriali specializzata negli assalti a supermercati. Il pregiudicato era stato trasferito nel penitenziario foggiano nel 2018.

Ieri mattina altri tre tarantini sono stati arrestati dalle Volanti della Polizia di Stato nel quartiere Mungivacca di Bari, sulla Statale 100 ,  fermati a bordo di   di una Volkswagen Tiguan  intercettata grazie al numero di targa che era stato subito diffuso alle forze dell’ordine,  dopo la fuga dal carcere di Foggia da cui erano evasi in occasione della rivolta scoppiata nella casa circondariale con la protesta delle misure restrittive di visita dei parenti,  legate all’emergenza Coronavirus.

 

Tutti i carcerati evasi arrestati dalle Forze dell’ Ordine sono stati nuovamente assicurati alla giustizia e tradotti in case circondariali diverse da quelle interessate dai disordini.

Nel corso della conferenza stampa tenutasi la sede del Comando Provinciale di Taranto, alla presenza del Comandante Provinciale di Taranto, Col. Luca Steffensen, e del Comandante della Compagnia di Manduria, Cap. Sergio Riccardi. è stato reso noto che le indagini dell’ Arma dei Carabinieri si era concentrata a Manduria proprio per la presenza fra gli evasi di Scialpi, originario di Manduria, e sono quindi state effettuate numerose perquisizioni presso abitazioni dei congiunti dell’evaso.

Una volta appreso che i due evasi potevano trovarsi a Specchiarica, una frazione balneare del Comune di Manduria, all’interno di un fabbricato, i Carabinieri della Compagnia di Manduria hanno ispezionato l’area rintracciando un’abitazione estiva (e sulla cui proprietà sono in corso accertamenti) all’interno della quale sono stati rintracciati i due evasi.

Emmanuel Pellegrini

Scialpi,  e Pellegrini  entrambi disarmati, non hanno opposto resistenza all’arresto, e che dopo le formalità di rito sono stati associati presso il carcere di Taranto. I  due detenuti evasi una volta arrestati nuovamente non hanno voluto collaborare con gli inquirenti per la ricostruzione delle fasi successive all’evasione, motivo per per cui al momento non sono ancora chiare le ragioni per le quali Pellegrini, invece di recarsi nella sua terra d’origine a Matera, , abbia invece preferito seguire Scialpi, così come ancora dei dubbi in corso di accertamenti su come i due soggetti abbiano raggiunto e scelto il loro nascondiglio.

Scialpi e Pellegirini erano nella lista dei 90 detenuti protagonisti dell’ incredibile evasione dal carcere di Foggia scatenata a causa delle interruzioni delle visite dei parenti decisa come precauzione per limitare il contagio del coronavirus. Dopo aver messo a soqquadro diversi locali sono riusciti a fuggire dal penitenziario. Al momento ci sarebbero 16 pregiudicati evasi ancora latitanti , ricercati attivamente dalle Forze dell’Ordine che sinora hanno riassicurato alla giustizia oltre 30 degli evasi.

 

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