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22 Novembre 2024 08:53

Due studentesse americane violentate a Firenze , un avvocatessa rapinata con una tentata violenza nel portone di casa a Bari. Salvini tace.

Non si leggono commenti razzisti del solito Salvini e degli invasati razzisti che hanno riempito le pagine degli stupri di Rimini. Daranno la colpa anche per queste violenze alla Boldrini ed alle politiche sull'immigrazione ?

ROMA – Sono stati indagati per violenza sessuale i due carabinieri (che sono stati identificati) denunciati da due studentesse americane a Firenze per un presunto stupro subito dalle giovani nella notte tra il 6 e il 7 settembre. Le ragazze ieri mattina avevano sporto denuncia in Questura e raccontato di essere state violentate da due militari in divisa dopo essere state accompagnate a casa con l’auto di servizio. La Procura di Firenze ritiene che il racconto delle due giovani, ascoltate per tutta la notte per chiarire alcuni punti e colmare alcune lacune presenti nel primo resoconto che avevano fornito a poche ore dal fatto presentino elementi di fondatezza.

Le due studentesse da qualche mese a Firenze per seguire i corsi in una Accademia per stranieri, hanno confermato la loro versione.  Ascoltate separatamente, hanno confermato le loro accuse e fornito una versione non contraddittoria, al momento al vaglio degli investigatori, concorde con quella data in prima istanza. I due militari accusati non sarebbero ancora stati ascoltati.

Due carabinieri hanno abusato di noi“, era stata la denuncia fatta ieri mattina in questura a Firenze. Le studentesse 21 anni, si trovavano mercoledì sera al Flo’, un locale da cui sono uscite alle 4. Mentre cercavano invano di trovare un taxi , due carabinieri in divisa, che  erano stati inviati con la macchina di servizio al Flo‘ insieme ad altre due pattuglie per sedare una baruffa, hanno scambiato qualche battuta e si sono offerti di accompagnarle a casa. Per quanto è trapelato dalle indagini, alcune telecamere piazzate nelle vie e nelle piazze del centro del capoluogo toscano hanno ripreso l’auto di servizio con quattro persone a bordo: i due carabinieri e due donne.

Le due ragazze hanno raccontato che quando sono arrivate presso la loro abitazione temporanea, ubicata in una via del centro storico, i Carabinieri hanno parcheggiato l’auto per accompagnarle in casa. Sembra che abbiano persino avvisato la centrale che si fermavano per un controllo. Ed è a questo punto che secondo il racconto delle due ragazze la situazione è divenuta critica . Una delle due ha dichiarato di essere stata violentata nell’atrio del palazzo, l’altra invece nell’appartamento. Non risulta che siano state udite grida di aiuto.

Ma più tardi è arrivata una telefonata al 113 della Questura di Firenze. Le due studentesse sconvolte e piangenti, hanno denunciato di essere state violentate. E’ subito stata inviata sul posto un’ambulanza del 118, scortata da una volante della Polizia, le ha trasportate al pronto soccorso dell’ Ospedale di Santa Maria Nuova, da cui sono state indirizzate a Torregalli, dove è presente un reparto di ginecologia ed è stato attivato il codice rosa, cioè il percorso predisposto nei casi di violenze su soggetti deboli, ed è intervenuta anche una psicologa. Successivamente le ragazze sono state riportate di nuovo all’ Ospedale di Santa Maria Nuova. Una di loro era ancora sotto l’effetto dell’alcol, l’altra è apparsa più padrona di sé ma sono sembrate entrambe molto provate psicologicamente. La visita non ha rilevato segni esterni di violenze. Una delle ragazze aveva un piccolo arrossamento sul collo. Gli abiti sono stati sequestrati per le analisi. L’ Arma dei Carabinieri ha fornito la massima collaborazione alla Procura ed alla Squadra Mobile di Firenze per lo svolgimento delle indagini.

I due militari non sarebbero ancora stati ascoltati dalla Procura. Il console generale Usa a Firenze, Benjamin Wohlauer, si è recato questa mattina presso il comando provinciale dei Carabinieri di Firenze, su invito degli stessi militari che hanno reso noto che il console è stato rassicurato sulla massima “trasparenza, rigore e sforzo dell’Arma per arrivare alla verità”. Durante l’incontro è stata inoltre sottolineata da parte dei carabinieri la volontà “di rassicurare tutti i cittadini stranieri che l’Arma è a fianco alla gente da sempre e continuerà ad esserlo. Questo episodio non deve minare l’impegno di donne e uomini che ogni giorno mettono a repentaglio la loro vita per i cittadini“. Nel corso della mattinata il console Usa ha avuto anche un incontro col questore Alberto Intini.

La tentata violenza ad un’avvocata di Bari

A Bari un’ avvocata barese di 31 anni è stata minacciata, rapinata e costretta a rapporti sessuali all’interno del portone di casa al quartiere Picone. La vittima della violenza ha denunciato l’aggressione al pronto soccorso del Policlinico di Bari, dove è arrivata  in tarda mattinata per essere sottoposta a visite mediche. L’episodio di violenza sarebbe avvenuto nell’androne, mentre la giovane avvocata stava uscendo, come ha spiegato a medici e polizia,  quando è stata raggiunta e bloccata dall’aggressore.

L’uomo probabilmente approfittando del portone forse lasciato aperto da qualche inquilino, si era infilato qualche minuto prima nascondendosi lungo le scale. E stato uscendo dal suo nascondiglio che ha bloccato la donna, minacciandola con un coltello, e l’ha rapinata del portafogli,  all’interno del quale c’era però soltanto una banconota da 20 euro. Sempre sotto la minaccia del coltello, l’aggressore avrebbe costretto la 31enne a toccargli i genitali. Inutili i tentativi della donna di respingerlo. Soltanto il rumore improvviso provocato da qualcuno che usciva da un altro appartamento ha indotto l’uomo a mollare la preda e scappare via.

Subito dopo la vittima accompagnata dal marito ha raggiunto il Policlinico dove è stata prima visitata dai medici, quindi ascoltata dal personale del posto fisso di Polizia del pronto soccorso. Agli agenti l’ avvocata ha raccontato di essere stata aggredita e  ha fornito la descrizione dell’uomo, vestito di nero e con scarpe rosse e quindi ha formalizzato la denuncia. Dal momento della tentata violenza a quello della segnalazione alla Polizia, erano però già passate diverse ore. Difficile quindi, cioè praticamente impossibile  per gli agenti delle volanti trovare ancora, nei paraggi dell’abitazione dell’avvocatessa, l’uomo corrispondente all’identikit fornito. Sono in corso indagini per risalire all’identità del responsabile.

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