Taekwondoka e dirigente sportivo italiano, appartenente all’ Arma dei Carabinieri, attualmente ricopre la carica di Team Manager della FITA (Federazione Italiana Taekwondo) dal 2017, Carlo Molfetta nato a Mesagne in provincia di Brindisi nel febbraio 1984 è stato indicato di comune intesa dal ministro Andrea Abodi ed il ministro Raffele Fitto, indicazione molto apprezzata anche dal presidente del CONI Giovanni Malagò, ad assumere la direzione dei prossimi Giochi del Mediterraneo 2026 che si svolgeranno fra Taranto, Brindisi e Lecce e le rispettive province.
Si è avvicinato al taekwondo seguendo la passione del papà e dopo aver capito da subito la necessità di dover dare tutto se stesso in uno sport individuale per soddisfare ambizione e sogni di gloria. Il suo passato racconta di una splendida carriera e di una passione nata quando era ancora bambino: “Ho iniziato a seguire mio padre in palestra quando avevo cinque anni. Si allenava tutti i pomeriggi e io volevo stare con lui. Mi sono innamorato dei calci volanti. Volevo imparare anche io. E poi c’erano tanti ragazzi della mia età: creammo un gruppo fantastico“.
Entrato da adolescente nel giro della Nazionale, presto si è stabilito a Roma per dare il via a una carriera straordinaria che, in un palmares da vero fuoriclasse, lo ha visto centrare il podio in tutte le competizioni affrontate. Ha iniziato a gareggiare sin da giovanissimo e nel 2020 a soli 16 anni ha conquistato la medaglia d’oro ai campionati mondiali di Killaney Dopo aver primeggiato nella categoria 67kg Seniores, medaglia d’ argento ai mondiali di Jeju nel 2001, e medaglia d’oro nella Coppa del Mondo 2002, si è qualificato alle Olimpiadi di Atene nel 2004 classificandosi al 7° posto. Successivamente è stato medaglia d’argento ai Mondiali di Copenaghen nel 2009, conquistando l’oro nel 2010 agli Europei di San Pietroburgo, ed il bronzo ai mondiali di Gyeongju nel 2011, e campione olimpico nel 2012 nella categoria +80kg ai Giochi Olimpici di Londra.
La delusione di Atene 2004 e gli infortuni che gli hanno sbarrato la strada per Pechino 2008, sono stati gli ostacoli sul percorso di un autentico predestinato. A Londra 2012, nel torneo che di fatto chiuse quei Giochi, la vittoria che ha reso Molfetta, oggi team manager della Nazionale, uno degli eroi eterni dello sport azzurro.
Laureatosi con 110 e lode in scienze motorie allo IUSM, parla correntemente le lingue inglese e spagnolo, ha seguito il programma Executive in Management dello Sport presso la Scuola di Direzione Aziendale (SDA) dell’ Università Bocconi di Milano, e frequentato il master in Diritto Contrattualistico d’ Impresa, conseguendo il Diploma di Tecnico di IV livello Europeo.
Vice Presidente della Commissione Atleti, Campione d’ Europa, vice campione del mondo e campione olimpico Londra 2012, membro della nazionale italiana di Taekwondo dal 1998 al 2016, di cui è stato anche capitano dal 2005 al 2015. Nel settembre del 2016 ha annunciato il suo ritiro dall’attività agonistica. Consigliere federale in quota atleti nel quadriennio 2016/2020 e 2020/2024. Consigliere nazionale al CONI in quota atleti nel quadriennio 2016/2020 e 2020/2024. Ambassador Italia Team a Tokyo 2020, Commendatore della Repubblica Italiana, ed OLY ovvero titolo conferito a chi ha partecipato alle Olimpiadi.
In una recente intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Carlo Molfetta ha spiegato la sua passione per lo sport “Sono un tecnico della nazionale. Cerco di dare un aiuto ai ragazzi che affrontano gare importanti come i Mondiali, gli Europei e le Olimpiadi. Metto la mia esperienza al loro servizio. Il taekwondo mi ha permesso di diventare la persona che sono. È un’arte marziale che ha origine in oriente: la cultura che porta con sè fa parte dello sport stesso“.
Adesso dovrà cimentarsi un nuovo combattimento: affiancare il presidente Massimo Ferrarese nella gestione ed organizzazione dei Giochi del Mediterraneo 2026. Ma chi lo conosce sa bene che lotterà sino all’ultimo respiro per fare del suo meglio. Buon lavoro Carlo.
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