Si è spento alle 3.10 del mattino di oggi monsignor Benigno Luigi Papa, arcivescovo emerito di Taranto le cui condizioni di salute si erano aggravate negli ultimi giorni, entrando in coma della mattinata dello scorso 2 marzo . La notizia è stata comunicata questa mattina dall’attuale arcivescovo uscente di Taranto, monsignor Filippo Santoro a cui nel gennaio 2012 fu lo stesso Papa cedette la guida dell’arcidiocesi di Taranto.
Nato a Spongano (Lecce) , è stato ordinato sacerdote nel marzo 1961 dall’arcivescovo di Bari, mons. Enrico Nicodemo. Autore di diverse pubblicazioni, nel 1982 è stato alla guida della diocesi di Oppido-Mamertina-Palmi ed arcivescovo di Taranto dal 1990 al 2011. Papa Francesco gli affidò nel 2016, per qualche mese (dal 4 aprile 2016 al 7 gennaio 2017), l’incarico di amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela. Infine dal 2002 al 2007 è stato vice presidente della Conferenza episcopale italiana per l’Italia meridionale , Presidente della Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata e Presidente della Commissione episcopale per la famiglia.
Monsignor Papa è morto a Casa San Paolo in Lanzo di Martina Franca (Taranto), luogo da egli stesso scelto come dimora al termine del suo ministero pastorale per raggiunti limiti di età. Nella giornata di ieri, l’arcivescovo Santoro ha amministrato i sacramenti impartendo la benedizione e assoluzione ed ha invitato “l’intera comunità diocesana alla preghiera di suffragio per l’anima dell’arcivescovo Benigno Luigi, pastore della chiesa tarantina per 21 anni, preghiera colma di gratitudine e di affetto per una testimonianza autentica di dedizione e di amore per questa terra nel Nome di Cristo”.
La camera ardente sarà allestita oggi nella chiesa inferiore della Concattedrale Gran Madre di Dio, a Taranto, ed è stata aperta alle 8.30 dopo che l’arcivescovo Santoro avrà benedetto la salma. I funerali saranno celebrati domani 7 marzo alle 16 in Concattedrale.
Monsignor Benigno Papa, figurava tra le sei persone accusate dalla Procura di Taranto di non aver detto la verità durante le indagini o in aula durante il processo “Ambiente Svenduto” sulle emissioni inquinanti dello stabilimento siderurgico di Taranto durante la gestione del gruppo Riva. Nei confronti dell’ex arcivescovo di Taranto il pubblico ministero Mariano Buccoliero aveva firmato l’avviso di conclusione delle indagini.
Durante il processo “Ambiente Svenduto” monsignor Benigno Papa, interrogato in aula dal pm Remo Epifani, aveva risposto che le donazioni dell’Ilva alla Curia tramite Girolamo Archinà, responsabile delle relazioni istituzionali dell’azienda, arrivavano in una busta colma di biglietti da 500 euro. Questa versione dei fatti non viene ritenuta attendibile dalla procura che sostiene, al contrario, che quei 10 mila euro fossero una mazzetta data al consulente della stessa procura Lorenzo Liberti per “addomesticare” una relazione. La testimonianza dell’ex arcivescovo costò al suo segretario don Marco Gerardo una condanna in primo grado, poi fu assolto con formula piena in Appello.