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3 Luglio 2024 03:27
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E’ morto Francesco Alberoni, sociologo dell’amore

Il giornalista sociologo,e scrittore Francesco Alberoni è morto all’età di 93 anni a Milano, diventato una vera "stella" della cultura quando nel 1979, scrisse "Innamoramento e amore"

Alla vigilia di Ferragosto si è spento il sociologo, giornalista e scrittore Francesco Alberoni all’età di 93 anni , al Policlinico di Milano dove era ricoverato da alcuni giorni per una complicazione sopraggiunta durante una terapia alla quale era sottoposto per problemi renali. Alberoni ha studiato per tutta la sua vita professionale l’innamoramento e le dinamiche che regolano l’amore.

Nato a Borgonovo Val Tidone (Piacenza) il 31 dicembre 1929, nella sua lunga ed importante carriera era stato professore di sociologia alla Cattolica di Milano dal 1964, rettore dell’Università di Trento negli anni caldi della contestazione studentesca tra il 1968 e il ’70, e successivamente professore all’Università di Catania e alla Statale di Milano. Nei suoi studi aveva trattato e scritto sui fenomeni del divismo in “L’élite senza potere” (1963), dell’immigrazione in “Contributo allo studio dell’integrazione sociale dell’immigrato” (1960) e del consumismo in “Consumi e società” (1964).

Francesco Alberoni, ha dimostrato per primo, traendone un successo internazionale e meritandosi l’appellativo di “sociologo dell’amore“, che l’amore, o meglio, l’innamoramento, non era una una questione intima e privata ma poteva essere oggetto d’indagine sociologica, perché non vi è dubbio che la sua preferenza sia andata a questo movimento, capace di “infondere negli individui un’energia straordinaria”, anche se destinato inevitabilmente a concludersi, lasciando nella migliore delle ipotesi l’amore.

E’ stato tra i fondatori dell’ università Iulm di Milano nel 1997, della quale è stato il primo rettore fino al 2001. Consigliere d’amministrazione della Rai (2002-05) e presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma (2002-12), ha sempre dimostrato la sua rara capacità di interpretare l’analisi sociologica trasformandola in un linguaggio comprensibile a tutti. Nota ed importante anche la sua attività di editorialista svolta per quasi trent’anni sulla prima pagina del Corriere della Sera, sul quale ha scritto tutti i lunedì, dal 1982 al 2011, la sua rubrica “Pubblico & Privato” intrattenendo un serrato dialogo con i lettori, poi trasformato in un libro dalla cada editrice Rizzoli. Successivamente ha trasferito la sua rubrica diventata domenicale sul quotidiano il Giornale dal titolo “L’articolo della domenica“.

Era diventato nel 1979 una vera e propria star della cultura , allorquando scrisse il suo libro “Innamoramento e amore” tradotto in tutto il mondo che ha venduto oltre un milione di copie. Con questo suo libro la sociologia è uscita dalle aule dell’Università, diventando all’improvviso un tema della vita quotidiana, utile strumento per la comprensione dell’agire umano. Ma anche un argomento di animato confronto, in quanto in quegli anni si era acceso un dibattito tra i sostenitori dell’innamoramento e quelli dell’amore, ed in particolare se fosse più importante la fase nascente del sentimento, un movimento in cerca di affermazione, incerto, ma spontaneo e vitale, o la sua stabilizzazione, cioè l’amore, quale affermazione di un rapporto profondo, destinato a durare nel tempo, pur senza grosse sorprese.

Un grande merito Alberoni è stato quello di aver indicato, per primo ed in anticipo sui tempi, la necessità di occuparsi dell’individualizzazione come fenomeno crescente e tendenza inevitabile della tarda modernità. Dopo di Innamoramento e amore ha scritto ” L’amicizia”  (1984) ,  “L’erotismo”  (1986) , “L’altruismo e la morale” (1989), “Gli invidiosi” (1991), “Il volo nuziale” (1992), “Ti amo” (1996), “La speranza” (2001), “Sesso e amore” (2006), fino al suo ultimo libro “L’amore e gli amori“(2017), nel quale riprendeva il suo tema più caro.

“Sono profondamente rattristata dalla notizia della scomparsa del professor Francesco Alberoni, colonna degli studi sociologici e della comunicazione. Dell’Italia ha raccontato sogni e desideri, istinti e voglie, rivoluzioni e ribellioni, delusioni e rinascite”. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni rende omaggio alla figura di Francesco Alberoni. “I suoi libri, i suoi articoli e i suoi commenti hanno descritto e accompagnato i mutamenti antropologici della società italiana. È riuscito a raccontare l’intimità degli italiani, le dinamiche dell’amore, della relazione umana e gli aspetti più difficili da comprendere della nostra esistenza perché legati alla parte più irrazionale dell’essere umano. Un raro esempio di intellettuale che è riuscito a coniugare la sua conoscenza, i suoi studi e il suo pensiero con la vita quotidiana delle persone. Un vero maestro capace di declinare con eleganza e delicatezza il proprio sapere, senza mai apparire distante o irraggiungibile. Ci mancherà. Mancherà all’Italia. Il mio cordoglio personale, e di tutto il Governo, alla sua famiglia e ai suoi cari. A Dio, professore“.

Il messaggio del premier è stato condiviso da tanti che nel momento dell’addio ricordano il professore, l’intellettuale, l’uomo di tante intuizioni. Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano scrive: “Addio al professor Francesco Alberoni. Ci lascia un intellettuale raffinato e acuto che, con i suoi libri venduti in tutto il mondo e la sua intensa attività accademica, ha innovato la sociologia e la comunicazione. I suoi studi sui consumi e sui movimenti collettivi lo hanno reso un’istituzione. Tutti noi abbiamo letto almeno una volta la sua famosissima rubrica sulle colonne del Corriere della Sera. I suoi articoli hanno raccontato le trasformazioni dell’Italia negli ultimi decenni e sono diventati lo specchio di un popolo“.

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