E stato trasferito nella rianimazione dell’ Ospedale di San Giovanni Rotondo in provincia di Foggia, Mimmo il pizzaiolo di Manduria che era stato ricoverato precedentemente in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva dell’ Ospedale di Manduria a seguito del suo tentativo di togliersi la vita impiccandosi nel suo locale il 27 agosto scorso. La decisione è stata adottata dai suoi parenti contro il parere dei sanitari che lo avevano salvato ed avuto in cura sin dal giorno del tentato suicidio e conseguente ricovero.
Un tentativo estremo quello adottato dai familiari offrire dare una speranza i più all’uomo che dopo l’estremo gesto non ha mai più preso conoscenza. La decisione di trasferirlo nell’ospedale di Casa sollievo della sofferenza è stata adottata dai suoi parenti più vicini e diretti dopo l’ultimo bollettino medico dei medici del reparto manduriano, che evidenziava dei danni cerebrali importanti dovuti alla lunga assenza di ossigeno.
Infatti, quando arrivarono i soccorsi del 118, il pizzaiolo di 37 anni era stato precedentemente tirato giù da dove si era impiccato da uno zio ma di fatto era già in arresto cardiorespiratorio. Il cuore riprese battere dopo diversi minuti di rianimazione, ma non avvenne altrettanto per l’attività respiratoria che è sempre sostenuta meccanicamente. Un’amica del pizzaiolo che era in autoambulanza durante il suo trasporto a S. Giovanni Rotondo, ha dichiarato che “non si può parlare di danni cerebrali, perchè l’ elettroncefalogramma per il momento non è piatto ma ha la sua funzione vitale e dico di più anche se per pochi secondi ha respirato da solo“.
Per effettuare il trasferire a San Giovanni Rotondo è stata utilizzata un’ambulanza messa a disposizione della famiglia, con un medico, il dott.Polito a bordo.