Il 17 febbraio 2015 Luigi Vitali che da quest’anno dovrebbe percepire una ricca pensione da deputato, è stato “nominato” da Silvio Berlusconi a commissario regionale di Forza Italia in Puglia, con l’intento di sottrarre la dirigenza regionale del partito dall’egemonia pugliese della corrente interna che si rifà a Raffaele Fitto. Vitali è nato a Taranto, ma di fatto è diventato “brindisino” d’adozione, vive a Francavilla Fontana dove ha iniziato a propria attività politica con il Movimento Sociale Italiano, per il quale è stato consigliere comunale a Francavilla Fontana dal 1980 al 1988. Nel 1995 ha aderito a Forza Italia ed è tornato in consiglio comunale, ricoprendo la carica ininterrottamente anche negli anni successivi . In occasione delle elezioni politiche del 1996 è stato eletto deputato per la prima volta e nello stesso anno è entrato a far parte del consiglio direttivo di Forza Italia alla Camera. Rieletto nel 2001, nel 2002 ha presentato gli emendamenti che hanno depenalizzato in misura sostanziale il reato di falso in bilancio, consentendo agli evasori fiscali di farla franca penalmente. Potrebbe essere chiamato “onorevole condono” considerato che successivamente ha presentato quattro proposte di legge per introdurre il condono fiscale “tombale”, il condono edilizio, il condono previdenziale e quello per le sanzioni amministrative del codice della strada. Il 30 dicembre 2004 è stato nominato sottosegretario alla Giustizia nel Governo Berlusconi II, mantenendo l’incarico anche con il Governo Berlusconi III sino al 17 maggio 2006.
Rieletto alla Camera nelle elezioni del 2006, nel corso della XV legislatura è stato vice presidente della Commissione Giustizia della Camera dei deputati e componente della Commissione parlamentare Antimafia, oltre che membro del direttivo del gruppo parlamentare di Forza Italia. Alle elezioni politiche del 2008 è stato rieletto alla Camera e negli anni successivi ha ricoperto gli incarichi di presidente della delegazione parlamentare presso l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa e componente della commissione Giustizia, del comitato per la legislazione della commissione giurisdizionale per il personale.
Nel 2013 Vitali, che all’epoca dei fatti esercitava ancora la professione di avvocato, essendo molto amico di Vincenzo Della Corte, sindaco di Francavilla, arrestato dalla Guardia di Finanza insieme a suo fratello, entrambi medici, e posto agli arresti domiciliari per “truffa aggravata” alla Asl di Brindisi, non fece mancare al sindaco di Francavilla Fontana, la solidarietà espressa come anche coordinatore provinciale del Pdl, aggiungendo una mano di lettura politica ai fatti, dichiarando in un comunicato “Come amico e come Coordinatore provinciale del Pdl esprimo la mia vicinanza e solidarietà al dott. Della Corte Vincenzo, sindaco di Francavilla Fontana, attinto questa mattina da una misura cautelare per fatti non riguardanti l’attività amministrativa. Sono certo che egli saprà dimostrare nelle sedi competenti la sua innocenza“, aggiungendo “Poiché questa vicenda si interseca con altre recenti questioni giudiziarie che riguardano il Comune di Francavilla Fontana non posso, con tutto il garbo ed il rispetto possibili nei confronti dell’Autorità Giudiziaria non rilevare come oggi si pongano tre importanti problemi: il primo è che la libertà personale soffre di adeguate garanzie; il secondo, che è giusto che l’autorità giudiziaria setacci le pubbliche amministrazioni a seguito di notizie di reato ma non è ortodosso e corretto che lo faccia non a seguito di notizie di reato ma alla spasmodica ricerca di fatti penalmente rilevanti (riferendosi al servizio di ‘Striscia la notizia‘ sul caso che girò un video proprio negli ambulatori di Francavilla Fontana a seguito di una la segnalazione giunta da pazienti e cittadini )“ ; il terzo, infine, è che l’attenzione nei confronti delle pubbliche amministrazioni dovrebbe riguardare tutte ed allo stesso modo“.
Luigi Vitali è stato anche l’avvocato difensore del “boss” della malavita di Francavilla Fontana Giancarlo Capobianco, ma nei primi mesi dello scorso anno ha lasciato la toga ed ha chiesto la cancellazione, ed infatti non compare più nell’ elenco nell’albo degli avvocati iscritti all’Ordine di Brindisi. Nè tantomeno figura negli albi legali di altre città . Come mai ? Il diretto interessato ha spiegato: “Questioni personali, ricoprirò a breve probabilmente qualche incarico che è incompatibile con la professione“.
Dopo tutta questa attività pro-Berlusconi, incredibilmente è stato fatto fuori dalle liste elettorali non venendo ricandidato nel 2013. Come racconta il quotidiano online Brindisi Report, all’atto della presentazione dei candidati del Pdl agli elettori, e il coordinatore provinciale Luigi Vitali non si sottrasse al rito del passaggio del testimone: “Prendo atto delle decisioni del partito, ma non scappo. Resto al mio posto e continuerò a sostenere la nostra forza politica, anche se è indispensabile, dopo il voto, provvedere ad un ricambio totale degli organi interni“. In quell’occasione il consigliere regionale Pietro Iurlaro molto legato a Vitali raccontò qualcosa di curioso: “Avevo chiesto di essere l’ultimo della lista, ma a Roma hanno deciso in maniera diversa“.
Nel gennaio del 2014 il gup del tribunale di Brindisi a margine dell’udienza preliminare del procedimento penale sul cosiddetto “affare farmacie” a carico dell’ex sindaco di Francavilla Fontana Vincenzo Della Corte, del presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Brindisi Gabriele Rampino e di altri 15 imputati tra consiglieri comunali di centrodestra e dirigenti del Comune di Francavilla Fontana. Fra questi comparivano guarda caso….l’ex deputato del Pdl Luigi Vitali e il senatore, anche lui ex pidiellino, oggi Forza Italia, Pietro Iurlaro.
Inoltre, lo scorso 10 ottobre 2014 Luigi Vitali ha dovuto affrontare l’udienza preliminare per un’inchiesta-stralcio del processo P4, in cui è indagato insieme a una giornalista di Panorama per false dichiarazioni a pubblico ufficiale e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Il motivo del suo coinvolgimento è semplice da raccontare : nel giugno 2011, Luigi Vitali allora deputato del Pdl dichiarò alla direzione del carcere di Poggioreale, dov’è allora detenuto Alfonso Papa, che la giornalista che l’accompagna era una sua collaboratrice. Tutto falso, perché di li a qualche giorno la Procura della repubblica scoprì quanto accaduto e li indagò entrambi. Nell’aprile dello scorso anno , il pm Vincenzo Piscitelli ha chiuso l’inchiesta e chiede il rinvio a giudizio di Vitali e dell’accompagnatrice. Le prove? Il modello compilato dal deputato e dalla cronista che affermano di essere legati da un rapporto di lavoro per poter entrare nel penitenziario e parlare con Papa. Cosa si fa per Berlusconi e le sue aziende….
Lo stesso anno, cioè nel 2014 ,Vitali è stato proposto come componente laico del Consiglio superiore della magistratura in quota politica a Forza Italia. Ma la sua candidatura non ha tuttavia trovato il necessario appoggio delle altre forze parlamentari, che gli contestavano di essere stato fautore e relatore di molte leggi “ad personam” nonché imputato per “falso ideologico” nell’ambito dell’inchiesta sulla P4 e per “abuso d’ufficio” per lo scandalo sulle farmacie abusive di Brindisi. Dopo diverse votazioni nelle quali è rimasto molto lontano dal quorum dei 3/5 richiesto per l’elezione, la sua candidatura è stata ritirata da Forza Italia, che ha capito che non sarebbe mai passata.
Fu il vicepresidente della Camera, il grillino Luigi di Maio a bloccare l’elezione dell’ex deputato di Forza Italia, Luigi Vitali, al Csm. Dal suo profilo su Facebook, il deputato grillino lanciò un durissimo attacco all’aspirante membro dell’organo di autogoverno dei magistrati, chiedendo chiedendo di bloccare la nomina di Vitali. “I cittadini italiani conoscono Luigi Vitali? È il candidato di Renzi e Berlusconi al Consiglio Superiore della Magistratura. È imputato al Tribunale di Napoli per falso. Il 10 ottobre dovrà affrontare l’udienza preliminare nell’ambito di un’inchiesta stralcio sulla P4. Il Pd sta per eleggere nell’organo che decide sulle posizioni dei magistrati, un individuo che rischia la condanna da parte di un magistrato. Vitali una volta eletto al CSM potrebbe chiedere il trasferimento del giudice che lo sta per giudicare. Come potrà quel giudice agire serenamente se dovrà sentenziare su chi controlla il suo operato? È il nuovo corso della giustizia ad personam di Pd e Forza Italia, come diceva De Andrè: “prima cambiarono il giudice e subito dopo la Legge”. È vero che non hanno avuto remore a piazzare indagati e imputati in Parlamento, ma abbiano almeno la decenza di tenerli fuori dal Governo della giustizia” .
Può quest’uomo guidare la riscossa del centrodestra in Puglia ? Emiliano gongola, la poltrona di Governatore della Regione Puglia è sempre più vicina…