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24 Novembre 2024 20:14

Ecco come la Confcommercio cerca di sopravvivere alla sua crisi interna a causa dell’ esodo degli iscritti a Taranto / 4a puntata

a cura della Redazione Inchieste

Le sorprese sulla gestione dei rapporti istituzionali e politici fra i vertici della Confcommercio di Taranto non finiscono mai, come anche questa volta solo e soltanto i giornalisti del Corriere del Giorno sono in grado di rilevare e provare documentalmente. Vi risparmiamo quindi la lettura dello statuto di questa associazione  e del loro Codice Etico nazionale che viene ripetutamente calpestato da un gruppetto di furbetti ed affaristi che con il commercio, quello serio, basato sulle capacità e sul rispetto delle regole sulla concoreenza e del mercato, hanno ben poco a che fare. Nei giorni scorsi abbiamo scoperto sui social network e sulla compiacente stampa tarantina “svenduta” (come ha detto anche Marco Travaglio) una serie di attacchi sferrati dall’ associazione dei commercianti nei confronti delle istituzioni ed in particolare del Comune di Taranto, che non ha precedenti.

CdG gdf-autoSiamo andati a vedere sulla pagina Facebook di un giornaletto online (non lo citiamo solo per non fargli dell’ immeritata pubblicità gratuita!) , il cui responsabile vive elemosinando i “mi piace“, condividendo i propri articoli sulle pagine dei propri “committenti” ed elemosinando qualche contributo “pubbliredazionale” chiaramente occulto, che sarebbe compito della Guardia di Finanza accertare, e verificare  ed in particolare grazie all’esperienza e le competenze del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressioni Frodi Comunitarie e del  Nucleo Speciale Tutela e Mercato che lavorano centralmente a Roma in affiancamento alla sede italiana della Comunità Europea e dell’ Autorità Garante Antitrust, così come dovrebbe aprire gli occhi il “dormiente” Consiglio di Disciplina dell’ Ordine dei Giornalisti di Puglia,   occupandosi dei “pennivendoli” tarantini che nell’ultimo mese  si sono dedicati anima e cuore ( o portafoglio ?)  per sostenere le accuse ed attacchi rivolti dalla Confcommercio jonica,  alle istituzioni tarantine ed alle multinazionali come Auchan che non aderiscono a questa associazione .

Schermata 2015-06-04 alle 00.52.42Nel solo mese di maggio 2015  (partendo quindi dal 30 aprile)  ne abbiamo trovati non pochi. Questi i titoli:  “Taranto: domenica prossima negozi aperti” (30/04/2015) ,  “Licenziamenti Auchan: oggi giornata di protesta“, (30/04/2015),  “Confcommercio presenta ‘Navatar. It’: naviga e valorizza Taranto commerciale” con l’annuncio “Avrà luogo stamane alle ore 11.00 presso la sede provinciale di Confcommercio di viale Magna Grecia, la conferenza stampa di presentazione delle risultanze del progetto “Navatar. it” – Naviga e valorizza Taranto commerciale” come se fossero loro l’ufficio stampa dell’ associazione….(20/05/2015); “Citta’ Vecchia: non solo cantieri” – sottotitolo “Confcommercio Taranto: “Il progetto di riqualificazione della Città Vecchia deve innanzitutto mirare a ripristinare le condizioni di vivibilità, sicurezza e dignità per i residenti” (22/05/2015);  “Laterza: rinnovato il direttivo di Confcommercio”   – sottotitolo “Luigi Punzi è il nuovo presidente della delegazione Confcommercio di Laterza” (25/05/2015);  “Cattivo gusto e abusivismo in Citta’ Vecchia” – sottotitolo “Degrado, cattivo gusto e abusivismo in Città Vecchia: a rimarcarlo è la Soprintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio in una lettera all’indirizzo dell’Amministrazione Comunale jonica. Confcommercio Taranto: “Solo disciplinando la materia dei ‘dehors’ si può dare legalità e qualità al settore, evitando così che aree urbane di pregio (come anche il Lungomare) siano deturpate e ‘requisiste’ da attività illegali” (26/05/2015);  “Confcommercio Taranto e Asl insieme per parlare di sicurezza alimentare” –   sottotitolo: “Confcommercio Taranto e la Asl jonica hanno avviato un percorso a supporto delle imprese del settore alimentare sui temi di sicurezza alimentare, tutela dei consumatori, formazione del personale alimentarista e autocontrollo igienico-sanitario” (27/05/2015); ” La seconda volta di Giangrande” dimenticando che è anche l’ultima…!   (29/05/2015);  “Leonardo Giangrande riconfermato alla guida di Confcommercio Taranto” – sottotitolo: “Giangrande, al suo secondo mandato, è stato eletto all’unanimità nel corso dell’assemblea dei delegati territoriali, di categoria e delle associazioni aderenti che hanno prima proceduto ad eleggere il nuovo Consiglio di Confcommercio” omettendo di dire che non c’era alcun altro vero candidato, e sopratutto che il “nuovo”… Consiglio è in realtà pressochè lo stesso precedente ! (01/06/2015).

Tutti articoletti…del “giornaletto” online in questione, che trovano spazio ed ospitalità esclusivamente sulla pagina pubblica di Facebook della Confcommercio Taranto  e dei suoi dipendenti e rappresentanti Angelo Colella, Simona Giorgi, Aldo Manzulli ecc. Altrimenti cari lettori, chi se li legge ???

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Vi confessiamo che c’è da ridere quando il responsabile del “giornaletto online” tarantino si autocelebra… affermando che : “Nella giornata di ieri, lunedì 1 giugno, XXXXXXXX ha registrato un numero di lettori pari a 8887 unità. Un risultato eccezionale che ci ripaga del duro lavoro compiuto in questi anni nel valorizzare un’informazione libera e scevra da condizionamenti. Mai urlata ed autoreferenziale. Orgogliosa. Dedita all’approfondimento dei fatti e alla valorizzazione delle opinioni. Anche le più diverse – e distanti – tra loro. Grazie per l’affetto e la crescente considerazione che registriamo attorno al nostro progetto. La libertà s’impara con la libertà…Il Comitato di Redazione“.

Schermata 2015-06-04 alle 00.53.12Ebbene proprio quel giorno la notizia sulla rielezione di Giangrande alla presidenza della Confcommercio è stata letta da appena 77 lettori ! Quindi si deduce che: o il numero dei lettori dichiarati quel giorno è frutto di un forte colpo di sole alla testa, o altrimenti 77 lettori di una notizia, su 8.887 lettori, significa che di Giangrande e della Confcommercio che al 99,9999% dei lettori del “giornaletto” online in questione non gliene frega assolutamente niente ! Lasciamo come sempre ai nostri lettori scegliere l’ipotesi più credibile. Anche perchè dalla pagina pubblica su Facebook, si scopre (dati pubblici) che a seguito “di duro lavoro compiuto in questi anni” (parole testuali), piace appena a soltanto 3.197 persone, cioè la meta di quanto abbiamo fatto noi in solo 9 mesi !

Ma cosa c’entra tutto questo, vi chiederete,  con la crisi irreversibile della Confcommercio di Taranto ? Semplice. L’ associazione dei commercianti tarantini…alterna gli attacchi all’ Amministrazione Comunale tarantina, ai tentativi di qualche suo rappresentante di fare affari proprio grazie ai finanziamenti pubblici possibilmente a fondo perduto, come quello che abbiamo intercettato noi presso il Comune di Taranto, all’ assessorato all’economia e lo sviluppo dove sono stati visti ripetutamente negli ultimi tempi una “coppia” non di fatto, ma quasi… : Angelo Colella  ed il suo “amichetto” Aldo Manzulli, rispettivamente direttore e vicepresidente vicario della Confcommercio tarantina.

Schermata 2015-06-04 alle 00.56.05Fare “lobbying” per un’ Associazione, non è un reato, farlo per i propri associati è giusto, ma vedere che qualcuno cerchi di sistemare i propri ingenti debiti aziendali mungendo dalla “mammella” pubblica (leggasi: Comune di Taranto, Regione Puglia, finanziamenti Polsfer della Comunità Europea)  millantando opere sociali, E’ UNA VERGOGNA e lo scriviamo a caratteri cubitali, augurandoci che qualche magistrato serio voglia documentarsi come abbiamo fatto noi ed allora sì che ne scoprirebbe delle belle.

Schermata 2015-06-04 alle 01.13.47La nostra redazione ha scoperto un progetto denominato “TIC2, Turismo innovazione, cultura e comunicazione“,  che qualche assessore non voleva far uscire dai cassetti del suo assessorato,  che prevedeva di sviluppare nella città vecchia di Taranto (avete letto bene: a Taranto vecchia !) un portale internet con un’operazione sarebbe costata oltre 1 milione e 800 mila euro ai contribuenti. Ma per fortuna l’idea di qualcuno di fare cassa e sistemare i suoi debiti con il sistema bancario, è stato bloccato da chi non se l’è sentita di rischiare un’indagine della Magistratura su una malsana idea-progetto  che includeva come “stakeholder” il Comune di Taranto accanto alla Confcommercio Taranto,  in compagnia…. delle associazioni e sindacati confederati  come la Fipe Taranto (la Federazione Italiana Pubblici Esercizi), la Federalberghi, il Sib Taranto ( il Sindacato Italiano Balneari  che attraverso la FIPE Federazione Italiana Pubblici Esercizi, aderisce a Confcommercio)  e il Silb Taranto , cioè il Sindacato Italiano Locali da Ballo !

CdG Silb Fipe

Ricordate bene questi nomi e sigle perchè leggendo il seguito di questa inchiesta non potrete non inorridire !  Ve l’immaginate il turismo “sociale”… di anziani, minori e disabili nella diroccata città vecchia dove non esiste la rete fognaria e quella idrica ??? Follia allo stato puro ! Cosa c’entrino queste associazioni e sindacati aderenti alla Confcommercio di Taranto  con il progetto sarebbe davvero curioso capirlo, visto che leggendone i propositi, ci sarebbe da rivolgersi alla Guardia di Finanza o alla Procura della Repubblica ! Vi proponiamo di seguito integralmente le finalità del progetto:

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da sinistra, Leonardo Giangrande ed Aldo Manzulli

Avete letto bene. Qualche “furbetto” prevedeva di presentare un progetto informatico da farsi finanziare dalla Comunità europea, parlando di “turismo sociale”  . Infatti si legge: “Si ritiene in modo particolare, che ogni intervento del quale in seguito si parlerà, possa e debba essere calibrato in funzione della fruibilità dei servizi anche da parte delle categorie svantaggiate, quali anziani, disabili fisici, minori ecc. E questo “turismo per le fragilità”, infatti, che rappresenta un ulteriore ed innovativo sviluppo sociale del nostro territorio“. Il bello  (o il peggio ?) è che per realizzare tutto ciò era previsto un vero e proprio spreco ( o furto ?) di denaro pubblico della durata di ben 18 mesi . Con una somma tre volte superiore a quanto è costato anni fa  lo “startup” negli Stati Uniti d’ America del socialnetwork Facebook !Continuando a leggere questo progetto, quando si attesta che “notevolissimo è l’interesse mostrato nei confronti del progetto dalle diverse categorie di imprese che operano nel mercato turistico poichè sono consapevoli di come le nuove tecnologie informatiche favoriscano la loro integrazione territoriale….” ci sarebbe da chiedere anche l’intervento di un pool di psichiatri e specialisti d’igiene mentale, attrezzati con numerose camicie di forza ! E quali sarebbero le categorie interessate al turismo sociale ? Le discoteche e gli stabilimenti balneari ? Ma per favore..! Ma il peggio arriva adesso andando a spulciare nei costi del progetto:

facebook-logoAvete letto bene anche in questo caso, cari lettori:  120 mila euro per il software cioè quanto è costato “scrivere” informaticamente il codice e realizzare quello che fa funzionare Facebook !!!  La spropositata cifra di 90mila euro di cloud computing (cioè lo spazio internet su cui collocare il portale) , altri 100 mila euro di assistenza ed accompagnamento alla progettazione.

Per poi passare alla previsione…. di 1 milione e centomila euro che comprende 165.000 euro di  “sistemistica“, 660mila euro di “sviluppo software“, 110.000 euro per la “gestione dei contenuti” e 165mila euro per la “validazione”, cioè la verifica che tutto funzioni ! Ciliegina sulla torta…. 36mila euro di “comunicazione“, 72mila euro di “spese generali” ed altro….per 36mila euro ! Ma “altro de che” direbbero a Roma ? Totale del progettino…€uro 1.834.923,38 . Una somma non indifferente che ha generato non pochi appetiti…

A proposito. Il “caso”…la circostanza  che Aldo Manzulli, professore “statale” di un istituto tecnico tarantino, sia azionista al 50% (il fratello ha altro 50%) della società informatica Infosystem amministrata da sua moglie, è solo una coincidenza….Secondo noi il poliziotto-assessore Gionatan Scasciamacchia, farebbe bene a “monitorare” i continui sopralluoghi di Manzulli e Colella in assessorato . C’è chi come l’ (ex)assessore Cisberto Zaccheo, di provenienza Confcommercio per molto meno è stato rimosso dal sindaco Ippazio Stefàno dal suo incarico in meno di 24ore….!

I RICAVI…. DEL PROGETTO ?

Secondo i geni del Comune di Taranto e della Confcommercio tarantina che hanno predisposto il progetto in questione naufragato, o meglio “bloccato” dal buon senso legale di qualcuno della Regione Puglia, prevedeva dei ricavi che definire “ridicoli“, ed in alcuni casi “farneticanti” è veramente dir poco.  Come si fa a stimare introiti per 180mila euro, ipotizzando “un’ adesione approssimativa di 3000 iscritti appartenenti alle categorie della Confcommercio di Taranto…ecc” quando quest’ Associazione fa fatica ad incassare persino le quote di associazione annuali dai propri iscritti, ed avendo le casse vuote per pagare degli stipendi più bassi ha persino dovuto ridurre gli orari di lavoro dei propri dipendenti ? Ma come si fa a prevedere dei costi così esagerati di fronte a miseri incassi (potenziali…) provenienti da “Percorsi ed Itinerari specifici” per  appena 15.600 euro l’anno, cioè la stessa somma prevista di ricavi provenienti da” Itinerari Indoor“, oltre alla ridicola voce (prevista ) di profitti di 12.000 euro per “ricavo annuo di gestione da affitti per spazi per convegni nella città vecchia al Palazzo Pantaleo, che è attualmente abbandonato a se stesso ed oggetto di furti continuati  ?

A.A.A. per qualcuno che ha previsto queste voci urge un medico psichiatra !!!  O ancora meglio, una bella cella in carcere !

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