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21 Novembre 2024 15:45

Ecco come la sanità pugliese gestita da Emiliano non controlla il CoronaVirus

La realtà dei fatti è  che in molte strutture ospedaliere il personale medico non effettua i tamponi esclusivamente per motivi economici, circostanza questa che dimostra l'incapacità del governatore Emiliano di garantire gli standard previsti per tutelare la popolazione pugliese dal rischio di contagio.

ROMA – Vi raccontiamo cosa è accaduto ad un operatore sanitario in un ospedale pugliese. Nella struttura presso cui presta servizio è stata ricoverata nei giorni scorsi una anziana signora affetta da disturbi polmonari, alla quale però nessuno ha mai pensato di effettuare un tampone.

L’operatore sanitario si è immediatamente preoccupato di una eventuale contaminazione ed ha quindi allertato i settori competenti, ma tutti i medici hanno preso alla leggera la vicenda, escludendo qualsiasi tipo di rischio e nessuno loro si è mai sognato di effettuare alcun controllo sulle condizioni di salute dell’ anziana signora ricoverata.

Qualche giorno dopo l’operatore sanitario ha iniziato ad avere dei disturbi, ed ha contattato il numero verde previsto dal ministero e cioè il 1500, dove è stato risposto di rivolgersi al medico di base o alla guardia medica, o viceversa di continuare a lavorare a proprio rischio e pericolo  nel proprio reparto in ospedale mantenendo però una distanza di almeno 2 metri da tutte le altre persone. Resta da capire però come questo operatore sanitario avrebbe mai potuto continuare lavorare !

Sono 90 al momento casi di infezione da CoronaVirus accertati in Puglia, 25 in più nelle ultime 24 ore, ed aumento il numero dei medici che si ammalano, o che sono costretti alla quarantena. Sono il Foggiano e il Salento le aree con più contagiate, ma preoccupa la situazione anche in provincia di Brindisi. Ieri a Cisternino  il virus è stato rilevato in altri cinque pazienti, tutte persone rientrate dal Nord in Puglia per un funerale.

Un altro caso di positività è stato registrato a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi e riguarderebbe un’ insegnante di una scuola superiore, che è stata ricoverata presso il locale Ospedale Perrino. Preoccupazione a Bari per il contagio di un barista che lavorava in un bar molto frequentato  del quartiere San Paolo i cui proprietari hanno deciso di chiudere per precauzione e hanno invitato tutti coloro che frequentano il locale a restare in isolamento.  Non ci risultano accertamenti sanitari in corso anche per questo episodio.

Attenendosi ai numeri ufficiali  i casi di positività riscontrati ed accertati dal laboratorio del Policlinico sono stati come dicevamo sopra 25.  Si tratta il numero più alto dall’inizio del contagio nella Regione Puglia. A Bari e in altri comuni della stessa provincia sono stati rilevati 4 casi;  nella Bat 2 casi; in provincia di Brindisi 4 casi,  così come  nel Foggiano, che resta l’area più colpita. Altri 2 nuovi casi, anche in questo risalenti ai giorni scorsi riscontrati a Gagliano del Capo (Lecce), uno in provincia di Taranto.

Quest’ultimo riguarda una  donna di Torricella, parente delle altre tre persone contagiate nello stesso paese, che è la nipote del 43enne Massimo Mezzolla, un carpentiere 33enne originario di Manduria, rientrato da Codogno lo scorso 24 febbraio,  ricoverato all’ospedale Moscati da cui è stato dimesso proprio oggi. Invece la moglie del portatore del CoronaVirus nel tarantino, inizialmente asintomatica, nei giorni successivi è stata ricoverata  nello stesso ospedale per per complicazioni di una crisi respiratoria , e ora si trova sottoposta a ventilazione controllata. Il fratello del Mezzolla appena dimesso non presenta sintomi particolari e si trova attualmente n quarantena fiduciaria nella sua abitazione. E pensare che il consigliere regionale-medico di base Peppo Turco sosteneva che il suo assistito non fosse stato a contattato con nessuno al suo rientro da Milano Malpensa!

Nella tarda serata di ieri il sindaco di Massafra (Taranto) ha reso noto della positività al virus  accertata ad un tarantino che lavora a Massafra. Il sindaco ha anche aggiunto che l’ASL Taranto starebbe mettendo in atto la profilassi necessaria che prevede l’imposizione alla famiglia e i colleghi di lavoro del contagiato nelle prossime ore di sorveglianza sanitaria obbligatoria.

Il paziente infetto in realtà risiede a Taranto e lavora a Massafra  alle  dipendente della CISA  spa, è stato ricoverato in medicina al SS Annunziata prima di essere trasferito al Moscati. Si era presentato all’ Ospedale SS Annunziata per una polmonite senza dire niente di essere stato in contatto con una persona di Torino infetto dal CoronaVirus . Poi la moglie ha confessato. I dipendenti della CISA al momento sono in quarantena ed aspettano l’esito di altri quattro tamponi

La realtà dei fatti è  che in molte strutture ospedaliere il personale medico non effettua i tamponi esclusivamente per motivi economici, circostanza questa che dimostra l’incapacità del governatore Emiliano di garantire gli standard previsti per tutelare la popolazione pugliese dal rischio di contagio.

Sarebbe interessante accertare quante chiamate dalla Puglia sono pervenute ai numeri previsti dal Ministero della Salute, e sopratutto capire il grave ritardo con cui la Regione Puglia ha istituito il numero verde locale da contattate. Non a caso come potete vedere con i vostri occhi, nel prospetto iniziale diramato dal Ministero della Salute, fra i numeri verdi delle varie regioni non compariva la Puglia.

La domanda legittima da porsi a questo punto è questa: ma in Puglia dovevamo aspettare che un incosciente di Torricella (Taranto) recatosi a Codogno, il principale focolaio di CoronaVirus in Italia, rientrasse in aereo da Milano Malpensa a Brindisi senza sottoporsi ad alcun controllo fidandosi soltanto dei consigli scellerati del proprio medico di base Peppo Turco che come spiegavamo, è anche un consigliere regionale eletto nelle liste civiche di Emiliano.

Per non parlare poi del personale sanitario ospedaliero abbandonato a se stesso senza mascherine, come quello di Andria (Bari) e Manduria (Taranto) che ha dovuto farsi realizzare a proprie spese dalle sarte locali delle mascherine, visto che la Regione Puglia e le ASL territoriali non le hanno fornite ! Emiliano se preferisce, può rispondere al suo compagno di partito Ludovico Vico che con un nota chiede  come mai, a tutt’oggi, non a tutto il personale ospedaliero è stato ancora fornito il Dispositivo di Protezione Individuale ( mascherine Ffp3 e Ffp2, occhiali, tute, ecc) per poter svolgere serenamente il proprio lavoro. O forse vuole querelare anche lui ?

Risultato finale: il CoronaVirus ha invaso Puglia ringraziando la mancanza di controlli effettuata su tutte le persone provenienti dalle zone a rischio di contagio. Non a caso l’assessore regionale alla salute si chiama Michele Emiliano. Speriamo,  ancora per poco.

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