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25 Novembre 2024 07:16

Ecco l’ autocertificazione, per la “Fase 2”: da domani cambiano i controlli

Sul sito del Viminale è disponibile il nuovo modello ministeriale riportante la autodichiarazione per gli spostamenti utilizzabile da lunedì 4 maggio. Nel frattempo comunque può essere ancora utilizzato il precedente modello barrando le voci non più attuali. L'autodichiarazione, spiega il ministero, è in possesso anche degli operatori di polizia (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato) e può essere compilata anche al momento del controllo.

ROMA – La tanto attesa Fase 2 dell’ emergenza CoronaVirus prevede che ci si potrà spostare senza autocertificazione ma è sempre bene portare con se il modulo dell’ autocertificazione in quanto gli spostamenti sono consentiti ma solo per un valido motivo come ad esempio quello di recarsi al proprio luogo di lavoro. E’ necessario ed importante ricordare che i contagi non sono azzerati e quindi bisogna comportarsi di conseguenza. 

Sul sito del Viminale è disponibile il nuovo modello ministeriale riportante la autodichiarazione per gli spostamenti utilizzabile da lunedì 4 maggio. Nel frattempo comunque può essere ancora utilizzato il precedente modello barrando le voci non più attuali. L’autodichiarazione, spiega il ministero, è in possesso anche degli operatori di polizia (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato) e può essere compilata anche al momento del controllo.

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Nel nuovo modulo il cittadino deve dichiarare di essere a conoscenza delle misure di contenimento del contagio vigenti, sia nazionali che regionali. Vengono indicate e riportati le quattro motivazioni che possono determinare lo spostamento: comprovate esigenze lavorative; assoluta urgenza; situazione di necessità; motivi di salute

Vengono messe a disposizione sei righe in bianco in cui il cittadino può specificare la ragione dello spostamento.

I controlli in Italia cambiano così da domani. La “Fase 2” sta per scattare ed a poche ore dalla fine del lockdown vengono chiariti gli ultimi dettagli per la ripartenza. Un ruolo chiave in questo nuovo scenario verrà svolto dai controlli svolti dalle forze di polizia che da domani saranno rimodulati nel segno di una valutazione prudente ed equilibrata.

Ministero dell’ Interno

A tracciare la linea da seguire è la circolare inviata dal ministero dell’Interno ai prefetti che contiene le prescrizioni dettate nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 26 aprile scorso. L’ultimo di una serie di provvedimenti emanati nel corso dell’emergenza che contiene le «misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19».

Nella circolare si legge che le nuovemisure sono applicabili sull’intero territorio nazionale a partire dal 4 maggio 2020 e sono efficaci fino al 17 maggio 2020“. I controlli da domani e per le prossime due settimane in sostanza assumono anche un nuovo compito: la tutela dei lavoratori che riprendono le loro attività, affinché questo avvenga in sicurezza.

In merito allo svolgimento delle attività produttive, nella circolare firmata dal Capo di Gabinetto del Ministero dell’ Interno, prefetto Matteo Piantedosi, si legge che «a fronte dell’esigenza di sostenere il riavvio del tessuto produttivo economico nazionale, si pone l’imprescindibile necessità di garantire la sicurezza dei lavoratori e di assicurare idonei livelli di protezione negli ambienti di lavoro» e quindi sarà «determinante» l’attivazione di «un adeguato sistema di controlli, teso a verificare la puntuale osservanza delle prescrizioni poste a presidio delle suddette tutele e ad applicare le eventuali, relative sanzioni».

circolare_2_maggio_2020

Il quadro complessivo delle misure adottate, si legge nella circolare, impone di trovare un punto di equilibrio tra «il primario obiettivo di salvaguardare la salute pubblica» e «l’esigenza di contenere l’impatto sulla vita quotidiana dei cittadini». E proprio per rendere più rapidi e agevoli i controlli nella circolare è scritto ed indicato che «la giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata». Resta inteso che  le forze di polizia qualora lo ritenessero potranno comunque richiedere la compilazione della nuova autocertificazione, riservandosi poi un successivo controllo sulle dichiarazioni rilasciate. 

Il nuovo Dpcm sui movimenti consente, oltre agli «spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute» anche «gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie».

Spostamenti tra regioni.

Viene sancito «il divieto per tutte le persone fìsiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute» ed è in ogni caso consentito «il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza» ma una «volta che si sia fatto rientro, non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova, qualora non ricorra uno dei motivi legittimi di spostamento sopra indicati».

Aree pubbliche e private

Si conferma «il divieto di assembramento di persone in luoghi pubblici o privati». Sarà nuovamente possibile accedere ai «parchi, alle ville e ai giardini pubblici», rispettando il divieto di «assembramento» e la «distanza di sicurezza interpersonale di un metro». Le aree attrezzate per il gioco dei bambini continueranno invece a rimanere chiuse. Inoltre i sindaci avranno facoltà di chiudere temporaneamente specifiche aree nelle quali le condizioni non possano essere assicurate.

Attività sportiva e motoria

Viene consentito lo svolgimento di «attività sportiva o motoria sia individualmente che con un accompagnatore (per i minori e le persone non completamente autosufficienti), purché sia rispettata la distanza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività» che potrà essere svolta anche lontano dalla propria abitazione.

Più in particolare quanto alle attività sportive sono consentite le «sessioni di allenamento, a porte chiuse, degli atleti professionisti e non professionisti di discipline sportive individuali, riconosciuti di interesse nazionale dal Coni, dal Comitato Paralimpico italiano e dalle rispettive federazioni» e viene introdotta la possibilità di svolgere allenamenti individuali anche per gli sport di squadra.

Funerali

Alle cerimonie funebri, da svolgersi preferibilmente all’aperto, potranno partecipare «congiunti e, comunque, fino ad un massimo di quindici persone». Andranno indossate protezioni delle vie respiratorie e andrà rispettata rigorosamente la distanza interpersonale di almeno un metro. Attività commerciali. Oltre ai punti vendita di generi alimentari, farmacie e parafarmacie, edicole e tabaccai e negozi per bambini e animali, è stato introdotto «il commercio al dettaglio di fiori, piante, semi e fertilizzanti».

Servizi di ristorazione

«Restano consentitesi legge nella circolarela ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché, ed è questa la novità introdotta, la ristorazione con asporto, fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi, evitando, in ogni caso, assembramenti».

Eliminato obbligo per le imprese della comunicazione al Prefetto. Nel testo della circolare si legge: «La prosecuzione di tutte le attività consentite» è subordinata al rispetto dei contenuti dei diversi protocolli di sicurezza negli ambienti di lavoro, nei cantieri, nel settore del trasporto e della logistica «eliminando ogni altra forma di comunicazione o autorizzazione preventiva». Viene quindi introdotto «un regime di controlli sull’osservanza delle prescrizioni contenute nei protocolli richiamati in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro».

L’ obbligo delle mascherine.

Da domani sarà obbligatorio l’uso di Dpi (i dispositivi di protezione individuale) «nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto, e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza». 

Non sono obbligati a indossare le mascherine «i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti».

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