(….omissis……pag. 221) “Sin dal mese di dicembre 2011 cominciavano a registrarsi contatti fra D’ORONZO Orlando e POMES Vincenzo Fabrizio, personaggio noto per aver rivestito anche incarichi in seno a passate amministrazioni comunali, ed ancor pi, quale rappresentante legale della ATI (cioè Associazione Temporanea Imprese – n.d.r. ) CORDA FRATES SOC. COOP SOCIALE (Associazione Delfini Azzurri Onlus, Associazione Calcio Club Dellisanti, Gestione Impianti Sportivi) già incaricata della gestione del centro sportivo “Magna Grecia” sito in Taranto, via Zara nr, 121-123, di cui si dirà dettagliatamente.
Di estremo rilievo apparivano gli esiti dei primi accertamenti esperiti da cui ri rivelava che in data 18.11.2011, innanzi al Notaio Giandomenico CITO era stato sottoscritto l’atto costitutivo della società cooperativa sociale denominata “FALANTO SERVIZI” la cui sede ai solo fini di iscrizione nel registro delle imprese risultava fissata in Taranto, via Torro n. 18 e con capitale sociale (pari ad € 150,00) equamente suddiviso fra i soci:
- POMES Vincenzo Fabrizio appena menzionato;
- D’ORONZO Cosimo, figlio di D’ORONZO Orlando – con la carica di amministratore unico;
- DI CARLO Gianpiero, nipote di D’ORONZO Orlando in quanto figlio della sorella Gabriella ;
- MORELLI Luigi;
- CARDELLICCHIO Rosa;
- CRUPI Armando ;
Le operazioni di intercettazione telefonica, estese per un certo periodo anche all’utenza del POMES consentivano di raccogliere nel tempo, interessanti elementi in ordine all’intento del D’ORONZO (che a tal scopo si affidava completamente all’esperienza ed ancora più ai consolidati contatti del POMES con apparati dell’amministrazione comunale) di inserirsi nel tessuto economico della città di Taranto, appunto utilizzando la costituita cooperativa sociale che veniva strumentalizzata al fine di fornire richieste di lavoro “utili” per la concessione della semilibertà ad alcuni personaggi “vicini” al clan mafioso.
In proposito, infatti, va evidenziato che DI CARLO Angelo, nipote di D’ORONZO Orlando in quanto figlio della sorella Gabriella in data 29.6.2012 veniva ammesso al regime di semilibertà e che, proprio a tal fine, risultava essere stato assunto dalla cooperativa “FALANTO SERVIZI“.
A partire da novembre del 2012, presso la medesima cooperativa veniva, poi, assunto anche BRUNETTI Raffaele detto “GIGETTO“, anche egli semilibero ed in precedenza dipendente della “GLOBAL SERVICE s.n.c.”
Con riferimento all’anno del 2013, oltre ai predetti (a DI CARLO Angelo, peraltro, in data 1.6.2013 veniva revocato il regime di semilibertà) ella consultazione dell’ archivio INPS si rivelava la presenza di altri 19 dipendenti tra cui in particolare:
- ALBANO Anna Pia e BRUNETTI Luigi, rispettivamente moglie e figlio di BRUNETTI Raffaele (indagato nel precedente procedimento ed associato del D’ORONZO nell’omonimo clan), nonchè MALACARDI Daniela compagna di BRUNETTI Luigi;
- CIOTOLA Rosa, moglie di DI CARLO Angelo (come detto, nipote del D’ORONZO);
- DI CARLO Gianpiero, fratello di Angelo ( e pertanto anch’egli nipote di D’ORONZO Orlando ) ;
- DE SANTIS Angela, convivente di DIODATO Gaetano (anch’egli associato del D’ORONZO );
- CICCONE Tiziana e MARIANO Marianna rispettivamente compagna e figlia di MARIANO Vito Antonio, attualmente detenuto (autore dell’omicidio in danno di LEONE Nicola)
- NATALE Michele, che come ampiamente descritto nei precedenti paragrafi, lungo tutto il dipanarsi dell’indagine, risultava essere “uomo” del D’ORONZO e del DE VITIS, ed a essi associato (in particolare incaricato della riscossione dei pagamenti relativi all’estorsione perpretata in danno della “ALPIN” successivamente al controllo di polizia cui era stato sottoposto LATTARULO Francesco) ;
- PONDRELLI Claudia, legata sentimentalmente a D’ORONZO Cosimo, figlio di D’ORONZO Orlando )
- POMES Cristina, figlia di Vincenzo Fabrizio POMES;
- PALAGIANO Anna moglie di PIGNATELLI Luigi, socio del POMES nella “PLAY PARK di Pignatelli Luigi & C. s.n.c.” (servizi di consulenza alle imprese in ambito culturale, artistico e ricreativo) con sede legale in Taranto via Oberdan nr. 3 ;
Come è facile notare, la maggior parte dei soci della cooperativa risultavano stabilmente collegati a D‘ORONZO Orlando ed ai suoi “uomini” di fiducia nell’ambito dell’ associazione mafiosa da lui diretta (unitamente al DE VITIS ) tanto che può e deve ritenersi che la stessa società cooperativa sia stata immaginata e, di fatto, sia divenuta una sorta di braccio o ramo dell’azienda mafiosa.
Proprio con riferimento alle pratiche predisposte ai fini della concessione della semilibertà in favore di DI CARLO Angelo, riferiva di aver ricevuto una mail dall’ avvocato BLASI in relazione alla prativa che stava predisponendo per il DI CARLO, precisava di aver qualche problema nello specifico spiegando
“…..la praticamente va indicato lui dove deve andare a lavorare…alla Falanto….”
Prontamente POMES offriva la soluzione
“....dove sta la sede…alla ristrutturazione della sede via Torro…..che è una masseria che stiamo ristrutturando dove sta la sede sociale…“
per poi al commento dell’interlocutore “…se tu hai…..che ne so io” proseguire
“digli o presso la sede sociale di via Torro …eh la sede socialie digli hai capito ? …..o lo vuoi mettere presso Magna Grecia….vedi tu“
All’ osservazione del DI CORRADO “…..no voglio dire c’è un’attività che…. nuovamente POMES forniva una pronta soluzione
“…facciamo un contratto di manutenzione al Magna Grecia se vuoi….”
per poi ribadire
” …. digli o presso la sede sociale di via Torro dove c’è la ristrutturazione o presso il centro sportivo dove c’è la manutenzione del verde alla cooperativa….”
Dal complesso delle operazioni di intercettazione emergevano, infatti, strette correlazioni tra la costituita cooperativa sociale “FALANTO SERVIZI” e la gestione del Centro Sportivo “Magna Grecia”. In proposito appare opportuno precisare che, come descritto nella deliberazione della Giunta Comunale di Taranto nr. 143 del 4.8.2011, la gestione di detto Centro – a seguito di gara d’appalto e con contratto del 01.12.2003 – era stata affidata all’ ATI COOP EUROPA (mandataria) ASSOCIAZIONE DELFINI AZZURRI ONLUS ed ASSOCIAZIONE CALCIO CLUB DELLISANTI (mandanti) .
A partire dall’anno 2005, l’ ATI affidataria COOP EUROPA si rese gravemente inadempiente un ordine alla corresponsione dei canoni previsti contrattualmente; società mandataria di cui venne poi dichiarato il fallimento con sentenza del Tribunale di Brindisi nr. 9 del 28.5.2007 , successivamente alla dichiarazione di fallimento avvenuta nel dicembre 2007 venne rideterminata la costituzione dell’ ATI, sostituendo la fallita COOPP. EUROPA la SOC.COOP. CORDA FRATES, di cui come accennato risultava amministratore unico POMES Vincenzo Fabrizio.
Come precisato nella richiamata deliberazione della Giunta Comunale nr. 143 del 4.8.2001 detta ATI proseguiva a detenere senza alcun titolo legittimante il Centro Sportivo Magna Grecia, portando avanti di fatto, ed ai fini di lucro, la gestione della struttura comunale (al cui interno vengono peraltro sovente organizzati anche eventi di natura politica).
Pertanto preso atto di tale situazione e rilevato che l’ ASSOCIAZIONE DELFINI AZZURRI ONLUS e l’ ASSOCIAZIONE CALCIO CLUB DELLISANTI risultavano debitori della somma complessiva di € 546.857,00 mentre la ATI SOC.COOP. CORDA FRATES, (mandataria) l’ ASSOCIAZIONE DELFINI AZZURRI ONLUS ed ASSOCIAZIONE CALCIO CLUB DELLISANTI (mandanti) risultava debitrice di ulteriori € 272.753,14 , nella richiamata delibera veniva stabilito di avviare il procedimento di rilascio e restituzione all’ entre proprietario del Centro Sportivo “Magna Grecia” con contestuale indicazione di procedere ai necessari adempimenti per l’indizione della gara per l’affidamento in gestione del centro.
Effettivamente in data 28.5.2012 risultava essere stata emanata la determina nr. 155 della Direzione Patrimonio del Comune di Taranto appunto attinente l’indicazione di una procedura aperta per l’affidamento in concessione del servizio di gestione del Centro Sportivo Magna Grecia.
Gara – cui peraltro l ATI SOC.COOP. CORDA FRATES, ASSOCIAZIONE DELFINI AZZURRI ONLUS e l’ ASSOCIAZIONE CALCIO CLUB DELLISANTI stanti i detti debiti e relativi contenziosi, non avrebbero avuto i requisiti per partecipare – che però di fatto non veniva indetta.
continua/1.